Giovanna Cariello

Buongiorno....................

2019-03-20 07:46:45

Buon mercoledì......un caffè?

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Giovanna Cariello

Proprietà dell'olio di rosa mosqueta

2019-03-19 19:24:16

L’olio di rosa mosqueta migliora l’aspetto della propria pelle, oltre che a contenere i danni dipigmentazioni varie e rughe. La vitamina più interessante dell’olio di rosa mosqueta è il retinolo; lavitamina A conferisce a questo olio le sue straordinarie proprietà rigeneranti, che velocizzano i processi diguarigione della pelle. Il luogo migliore per conservare l’olio di rosa mosqueta è un posto fresco edasciutto, lontano da fonti di calore; anche il frigorifero può andar bene.L’olio di rosa mosqueta ha dimostrato di migliorare le seguenti imperfezioni della pelle: Cicatrici, Smagliature,Psoriasi, Eczema, Iperpigmentazione, Dermatite, Rughe e linee di espressione, Ustioni, Acne, Cicatrici davaricella, Danni cutanei causati dall’estrema esposizione al sole, Scarsa elasticità della pelle, Pelle secca,Invecchiamento precoce. USO COSMETICO E CONSIGLI PRATICI Per il corpo: oltre a conferire freschezza e idratazione alla pelle ammorbidendola; cicatrizza e leviga lesmagliature provocate da gravidanze o dimagrimenti troppo veloci. Aiuta la rigenerazione dei tessuti incaso di cicatrici, comprese quelle chirurgiche. A questo scopo, si consiglia l’applicazione giornaliera dell’oliopuro lungo le fenditure e le lesioni cutanee provocate dai suddetti inestetismi. E’ utile anche in caso discottature solari, eczema e psoriasi. Preparate un olio da massaggio mescolando una parte di olio digirasole, una parte di olio di mandorle dolci e una parte di olio di rosa mosqueta a cui aggiungerequalche goccia di olio essenziale di lavanda. Massaggiate sulla zona con movimenti delicati e circolari fino alcompleto assorbimento.Per le mani: molto indicato per le mani stressate, che esercitano mestieri manuali e che mostrano segnid’invecchiamento precoce, per restituire morbidezza e nutrimento; utile anche in caso di macchie scure, inseguito a frequenti esposizioni al sole. Aggiungendo qualche goccia alla propria crema per le mani, la arricchisce di proprietà leviganti e rigeneranti. Per le macchie scure, invece, aggiungere due gocce di olio essenziale di limone all’olio di rosa mosqueta.Per il viso: si utilizza per trattare ustioni e scottature, per velocizzare il processo di guarigione dellapelle; in caso di rughe, lasciare agire per 15-20 minuti, rimuovere con un dischetto di cotone, poitamponare fino al completo assorbimento del prodotto

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Giovanna Cariello

La Cappella del Pozzo-Capurso-Bari

2019-03-19 18:03:44

Nell’anno 1705, un prete di Capurso, don Domenico Tanzella, che versava in gravissime condizioni, ebbe una visione: gli apparve la Madonna che promise la guarigione se avesse bevuto l’acqua del pozzo detto di “S. Maria” della zona “Piscine”, ed eretto un Convento del rigido Istituto di S. Pietro d’Alcantara.I suoi familiari quando furono messi al corrente della visione, corsero al pozzo di “S. Maria” e portarono all’ammalato l’acqua richiesta. Dopo che il sacerdote bevve di quell’acqua, i congiunti constatarono che guarì.Qualche giorno dopo, e precisamente Domenica 30 agosto 1705, il prete volle rendersi conto del perché quel pozzo fosse tanto caro alla Madre di Dio.Con suo fratello Lorenzo, con Michelangelo Portincasa e Giambattista Converso si recò al pozzo. Scesero con una scaletta a pioli: e qui si verifica una catena di prodigi.Secondo la tradizione popolare, nella difficoltà della discesa, le candele, che avevano tra le mani, caddero in una conca d’acqua laterale e continuarono tranquillamente ad ardere e a far luce. Spronati ed incuriositi maggiormente dal prodigio, camminando sulle pietre che ingombravano parte del fondo, i quattro videro sull’intonaco, dalla parte di mezzogiorno, una bellissima immagine della Madonna (nell’immagine a sinistra l’icona sull’altare maggiore della Basilica), di stile bizantino, che li guardava sorridente.Dopo aver pregato, il Tanzella decise di farla distaccare dal muro per esporla alla venerazione dei fedeli in una nuova cappella che stava facendo costruire in onore di san Lorenzo.Da quel piccolo trono di gloria, la Madonna cominciò ad operare i più strepitosi miracoli. La fama dei miracoli, della guarigione del prete, si diffuse rapidamente in terra di Bari e oltre; folle di devoti si portarono ai piedi dell’immagine miracolosa.Nel 1714, il sacerdote Tanzella, come voleva la Madonna, donò ai Frati Minori Scalzi (Alcantarini) la cappella e l’affresco ivi venerato. I frati, all’inizio del 1738 cominciarono a costruire il convento e la Basilica che fu aperta al culto la sera del 27 agosto 1778 con la collocazione della sacra immagine nella Cona dell’altare maggiore che da quel momento diventa uno dei tanti grandiosi troni della Madre di Dio.

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