Francesco Cartisano

VIVE LA FRANCE:

2018-11-13 17:44:26

LA GRANDEUR DE LA PATRIE:Chiunque conosca a fondo l'anima francese, sa che l'orgoglio nazionale è l'unico argomento su cui conviene davvero scherzare poco. E' anche vero che, dopo i bei tempi di Napoleone e le battaglie di Wagram e il sole che sorge ad Austerlitz, i francesi non hanno mai vinto una guerra decente, anzi, hanno incassato solo disfatte grandi e piccole, ma continuano sempre a guardare dall'alto in basso e a disprezzare un poco tutti, i cugini italiani soprattutto. A parte il periodo relativamente lungo del nazionalista spilungone De Gaulle, segnato tuttavia anche questo da paurose bastonate coloniali, congiure interne e guerra ai terroristi dell'OAS, la Francia ha contato sullo scacchiere internazionale per decenni quanto il due di coppe a briscola. Macinata senza pietà per 70 anni di fila dai vicini crucchi tedeschi, conquistata nel maggio del 1940 in meno di due settimane dai poderosi panzer tedeschi di Rommel, è riuscita a salvare l'integrità territoriale e la sovranità nazionale solo grazie ai ragazzi americani del Texas, che hanno vinto anche per loro due sanguinose guerre mondiali. Nel dopoguerra i francesi sono riusciti a fare anche di peggio, abbandonando ignominiosamente l'Indocina dopo un eroico, almeno quello, tentativo di resistenza con onore dei parà della Legione Straniera a Dien Bien Phu, innescando di fatto la crisi del Tonchino, sfociata poi nella fratricida guerra ventennale del Vietnam. In Algeria e in genere nelle colonie africane centro occidentali hanno fatto anche di peggio, nonostante la feroce repressione contro i pastori berberi e causando l'impoverimento e la fuga precipitosa in patria senza un franco in tasca di migliaia di "pied noir" i celebri coloni francesi che avevano col loro sudore arricchito l'Algeria rendendola un giardino in fiore. Questo senso profondo e perenne di frustrazione li spinge quasi sempre a cercare di mettere il becco negli affari degli altri, per ricavarne un momento effimero di gloria sulla passerella internazionale, vedi crisi libica, guerra di Siria, recente arrogante irruzione al nostro confine di Bardonecchia, con esiti a volte disastrosi o comici. Noi comunque li perdoniamo volentieri e li capiamo, perché i loro progenitori Galli li aveva già demoliti il nostro condottiero romano Giulio Cesare ad Alesia e in ogni caso tocca loro almeno il gran merito di aver inventato la presa della Bastiglia e la Rivoluzione francese. Mica l'orsacchiotto del tiro a segno. Honneur a la France.

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Francesco Cartisano

TECNOLOGIA:

2018-11-13 17:30:47

gli uomini veri usavano questo, non i giocattolini da 100 gr che girano oggi.

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Francesco Cartisano

Le nuove culture:

2018-11-13 17:28:46

IL NEO VEGANO.

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