Francesca Bonina
Digiuno intermittente Da quando ho iniziato la mia nuova vita con la paleo-dieta un’altra cosa che ho aggiunto a questo stile di vita è il digiuno intermittente. La privazione totale o quasi del cibo ha sempre fatto parte della vita dell’uomo, tanto da sviluppare la capacità di sfruttare i depositi corporei per cercare comunque di sopravvivere. Senza questa peculiarità sarebbero scomparse intere popolazioni, esso perché: - Aumenta il potere distruttivo dell’organismo nei confronti dei batteri. - Riduce la capacità di riproduzione e diffusione di virus. - Potenzia le difese di sangue e tessuti. - Aumenta l’escrezione di metabolici tossici e di prodotti del catabolismo. L’organismo può accumulare energia, sotto forma di grasso e glicogeno, ma anche depositare proteine, vitamine e Sali minerali, esso imita in modo molto efficace le abitudini alimentari dei nostri avi, che non avevano accesso a supermercati e alimentari o al cibo ogni momento. Alternando periodi di cibo a sazietà a periodi di digiuno; le ricerche dimostrano che questi cicli sono molto benefici, il digiuno rinforza il sistema immunitario, che si sbarazza dei globuli bianchi danneggiati e li sostituisci con nuovi. È importante per il nostro organismo per resettare il nostro corpo: - Normalizza l’insulina e la sensibilità alla leptina, (aiuta a far sì che il nostro corpo non usi gli zuccheri ma che come prima fonte di energia usa i grassi ed un altro vantaggio è che aiuta a ridurre il desiderio smodato di zuccheri). - Diminuisce l’accumulo di radicali nelle cellule, quindi riduce il danno ossidativo di proteine cellulari, lipidi e acidi nucleici associati a malattie e invecchiamento. - Il digiuno è uno dei modi più efficaci per liberarsi dei grassi in eccesso. Durante il periodo di digiuno non bisogna assumere cibo ma è permesso assumere bevande non caloriche quali il tè e caffè non zuccherati e naturalmente acqua. - Di solito viene applicato lo schema 14-16 ore di digiuno e 8-10 ore in cui si mangia - Altri sono basati su digiuno che può arrivare sulle 24-30 ore che può essere praticato da due volte al mese fino ad un massimo di due volte a settimana. Diversi studi mostrano che il digiuno intermittente: 1. Riduce il colesterolo LDL 2. Riduce i trigliceridi 3. Mantiene i livelli del colesterolo HDL Questa pratica effettuata 1-2 giorni a settimana mi ha aiutata nel mio costante dimagrimento, ad avere più forza in quanto non avevo picchi glicemici e quindi fame smisurata notando che quando vado ad allenarmi al box di crossfit sono molto più energica e piena di vitalità. Qui una foto di quando in un anno ho perso altri 9 kg, sicuramente aiutata da questa pratica.
Francesca Bonina
A.I.P. Quello di cui voglio parlare oggi è come da titolo A.I.P., ovvero protocollo autoimmune paleo. Da quando ho iniziato a fare alimentazione paleo capisco quando qualche cibo che mangio non è adatto al mio organismo reagendo con vari disturbi. Ho notato ad esempio che le uova e le mandorle mi provocavano gonfiore addominale e prurito così ho cercato di approfondire le informazioni riguardanti il protocollo autoimmune paleo per le malattie autoimmuni. Il protocollo riguarda i disturbi o malattie autoimmuni, qui di seguito una lista delle malattie: artrite reumatoide, celiachia, depressione, diabete tipo 1, ipotiroidismo, morbo di Crohn, narcolessia, psoriasi, vitiligine e tiroide di hashimoto. Tutte queste malattie a causa di una permeabilità intestinale danneggiano la mucosa intestinale. Un intestino sano blocca le tossine e le sostanze allergizzanti bloccando il passaggio e consente l’assorbimento delle sostanze nutritive, un intestino permeabile lascia passare le sostanze nocive causando disturbi di vario genere. La permeabilità intestinale è causata da vari fattori quali l’alimentazione; questi responsabili sono i cereali (contenenti lectine), i legumi e solanacee (contenenti saponine). Per chi come me ha una malattia autoimmune o vuole disintossicarsi e oltre alla paleo vuole fare un ulteriore passo rispetto a quest’ultima è prevista un ulteriore esclusione degli alimenti consentiti in paleo. In AIP si consiglia di eliminare per circa 1 o 2 mesi ulteriori alimenti, quindi oltre ad eliminare creali, latticini e i legumi è consigliabile escludere: uova, tutta la frutta secca (mandorle, noci, nocciole, anacardi, pinoli, pistacchi ecc), i semi oleosi (semi di zucca, semi di girasole, semi di sesamo, semi di lino) castagne e la farina di castagne, solanacee (pomodori, melanzane, peperoni, patate), spezie (peperoncino, paprika, curry, anice, cumino, noce moscata) dolcificanti, caffè caffè decaffeinato, cacao, cioccolato, bevande alcoliche (compreso il vino). Questi alimenti possono provocare permeabilità intestinale con conseguente infiammazione, eliminandoli per uno o due mesi possiamo riuscire a capire quali alimenti tolleriamo e quali no, trascorso questo tempo potremo introdurli nuovamente nell'alimentazione. La reintroduzione dei cibi è da considerare come un periodo di test per scoprire se si è intolleranti a questi cibi. Quando finirà il periodo di eliminazione e si vorrà introdurre un alimento, che sia uova o noci, bisognerà introdurlo a piccoli passi. Si passa da una piccola dose, si attendono 15 minuti per osservare se ci sono reazioni, se è tutto normale si introduce un altro pezzo e si aspetta altri 15 minuti e così via. Dopo aver mangiato questo cibo si aspettano altri 3 giorni. Le reazioni che possono causare questi alimenti possono essere: ansia, fatica, difficoltà a dormire, eruzione cutanee, difficoltà digestive, sbalzi di umore; bisogna fare attenzione ad individuare una reazione chiara di malessere dell’organismo. Se non si hanno reazioni negative allora si potrà introdurlo nell'alimentazione di tutti i giorni. Se invece da reazioni negative allora è meglio evitare di mangiarlo. La reintroduzione dei cibi prevede: 1° il tuorlo dell’uovo e poi l’albume 2° introdurre gli oli di semi prima delle noci. 3°i semi, tenuti in ammollo e poi fatti seccare 4° il burro e le farine di semi, semi crudi e semi tostati 5° cacao, caffè 6° per ultimo le solanacee (melanzane, peperoni, patate e pomodori) uno alla volta. Questo “test” si può ripetere in futuro aspettando 6 mesi per testare gli alimenti che danno fastidio. Nel periodo di introduzione degli alimenti ho notato che le mandorle mi portano prurito in tutto il corpo e in special modo ai gomiti e tensione addominale. Nota positiva dell’eliminazione degli alimenti è che sono riuscita a perdere molto peso e a capire quali alimenti sono fastidiosi per il mio organismo, sicuramente lo ripeterò in futuro.
Francesca Bonina