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32 miliardi di transazioni di Npl nel 2020. Banca Ifis ha previsto un aumento delle transazioni di Npl nel 2020, con una forte spinta proveniente del mercato secondario “In un’ipotesi di graduale normalizzazione dell’emergenza sanitaria, considerando la conferma dei piani di dismissione effettuata da parte delle grandi banche, il mercato vedrà comunque un elevato ammontare di transazioni quest’anno, che noi stimiamo in circa 32 miliardi di euro, con una spinta importante proveniente dal mercato secondario” ha affermato Katia Mariotti, Responsabile Direzione Centrale Npl di Banca Ifis, riassumendo in breve quanto emerso nell’ultimo Market Watch Npl intitolato “Npl transactions and Npe stock in Italy”. Stando all’ultimo report, l’istituto di credito ha previsto nuove transizioni di crediti deteriorati per un valore di 32 miliardi di euro entro fine 2020. La stima differisce dalle precedenti previsioni di soli 5 miliardi in meno, dovuto al rallentamento degli investimenti da parte degli operatori stranieri e al rinvio delle cessioni di portafogli minori. Tuttavia, la riduzione dei prezzi dei portafogli di Npl manterrà alto l’interesse degli investitori con una posizione ben consolidata nel mercato, anche grazie alla conferma dei piani di cessione da parte delle grandi banche. Lo studio evidenzia inoltre un considerevole incremento del mercato secondario con un’incidenza stimata sull’importo trasferito del 26%. Le transazioni del mercato secondario riguarderanno in particolare la cessione di portafogli secured grazie alla Gacs. Il blocco delle attività produttive porterà nuovi flussi di Npl nei bilanci delle banche italiane, mentre il rallentamento delle attività di recupero potrebbe causare difficoltà nella definizione dei nuovi business plan. Il generale clima d’incertezza comporterà una scarsa propensione ad investire nei fondi, in particolare in quelli stranieri. Infine, l’ammontare delle esposizioni da recuperare potrebbe raggiungere i 351 miliardi di euro entro la fine del 2020, ritornando ai livelli del 2017. Dopo 2 anni di riduzione, Banca Ifis stima un aumento del 7%, equivalente 23 miliardi di euro, dello stock di Npe, a causa del rallentamento delle cessioni e della formazione di nuovi crediti deteriorati e Utp.

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La top ten delle società di recupero del credito. Innolva, Cerved e Fire sul podio Quali sono le prime dieci agenzie di recupero crediti con maggiore fatturato? Per rispondere a questo quesito abbiamo estratto dalla Camera di Commercio gli elenchi delle società di capitale con codice ATECO Primario 82.91.10 – Attività di agenzie di recupero crediti. Analizzando i dati di bilancio estratti è emerso che queste sono le prime dieci società italiane, per fatturato, operanti nell’ambito della gestione e recupero del credito: DENOMINAZIONE FATTURATO 2017 INNOLVA S.P.A. € 57.676.000,00 CERVED CREDIT MANAGEMENT S.P.A. € 40.340.797,00 FIRE – S.P.A. € 40.052.000,00 CERVED CREDIT COLLECTION S.P.A. € 25.982.433,00 CRIBIS CREDIT MANAGEMENT S.R.L. € 25.199.699,00 CAF S.P.A. € 22.707.000,00 ADVANCING TRADE S.P.A.” IN SIGLA “A.T. S.P.A.” € 21.434.000,00 HOIST ITALIA S.R.L. € 20.748.049,00 SISTEMIA S.P.A. € 18.626.035,00 SERFIN 97 S.R.L. € 18.004.263,00

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Credito e liquidità per famiglie e imprese: domande di moratoria sui prestiti salgono a 260 miliardi. La Banca d’Italia continua a rilevare presso le banche, con cadenza settimanale, dati riguardanti l’attuazione delle misure governative relative ai decreti legge ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ Si stabilizzano su volumi elevati, 2,4 milioni per un valore di 260 miliardi, le domande di adesione alle moratorie sui prestiti e superano quota 480.000 mila le richieste di garanzia per i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso ‘Garanzia Italia’ di Sace sono state concesse garanzie per 418 milioni di euro, su 44 richieste ricevute. Sono questi i principali risultati della rilevazione settimanale effettuata dalla task force costituita per promuovere l’attuazione delle misure a sostegno della liquidità adottate dal Governo per far fronte all’emergenza Covid-19, di cui fanno parte Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d’Italia, Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace. La Banca d’Italia continua a rilevare presso le banche, con cadenza settimanale, dati riguardanti l’attuazione delle misure governative relative ai decreti legge ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’, le iniziative di categoria e quelle offerte bilateralmente dalle singole banche alla propria clientela. Sulla base di dati preliminari, al 22 maggio sono pervenute oltre 2,4 milioni di domande o comunicazioni di moratoria su prestiti, per poco più di 260 miliardi. Si può stimare che, in termini di importi, circa l’85% delle domande o comunicazioni relative alle moratorie sia già stato accolto dalle banche, pur con differenze tra le varie misure; il 2% circa è stato sinora rigettato; la parte restante è in corso di esame. Più in dettaglio, il 46% delle domande provengono da società non finanziarie (a fronte di prestiti per 176 miliardi). Per quanto riguarda le PMI, le richieste ai sensi dell’art. 56 del DL ‘Cura Italia’ (quasi 1,2 milioni) hanno riguardato prestiti e linee di credito per 149 miliardi, mentre le adesioni alla moratoria promossa dall’ABI (poco più di 44 mila) hanno riguardato quasi 8 miliardi di finanziamenti alle PMI. Le domande delle famiglie riguardano prestiti per oltre 79 miliardi di euro. Continuano a crescere, a poco più di 147 mila, le domande di sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa (accesso al cd. Fondo Gasparrini), per un importo medio di circa 89 mila euro. Le moratorie dell’ABI e dell’Assofin rivolte alle famiglie, avviate alla fine di aprile, hanno raccolto quasi 320 mila adesioni, per oltre 13 miliardi di prestiti. Sulla base della rilevazione settimanale della Banca d’Italia, si stima che le richieste di accesso al Fondo Centrale di Garanzia (FCG) pervenute agli intermediari abbiano continuato a crescere nella settimana dal 15 al 22 maggio, salendo complessivamente a oltre 720.000 domande per un importo di finanziamenti di quasi 44 miliardi. I prestiti erogati sono aumentati in modo ancora più rapido. In particolare, al 22 maggio è stata erogata circa metà delle domande per prestiti fino a 25 mila euro, interamente garantiti dal Fondo. La percentuale di prestiti erogati risulta in rapida crescita rispetto alla fine della settimana precedente, il che suggerisce che le cause dei ritardi nelle erogazioni siano in via di risoluzione. Il Ministero dello Sviluppo Economico e Mediocredito Centrale (MCC) segnalano che sono complessivamente 484.073 le richieste di garanzie pervenute al Fondo di Garanzia dagli intermediari nel periodo dal 17 marzo al 2 giugno 2020 per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti, per un importo complessivo di oltre 22,5 miliardi di euro. In particolare, le domande arrivate e relative alle misure introdotte con i decreti ‘Cura Italia’ e ‘Liquidità’ sono 481.217, pari ad un importo di circa 22,2 miliardi di euro. Di queste, oltre 439.

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