Erberto Mario Marino

Il Saggio e la tigre Maha Chandra

2019-04-22 16:06:46

I sentimenti, le sensazioni, i profumi, l'amore... come ho imparato a percepire le frequenze in ogni cosa che incontro.

Il Saggio e la tigre Maha Chandra

 Questa storiella è la prima di una serie, ho intenzione di raccontarvi come sono arrivato a usare le frequenze e i suoni come strumenti per una ricerca interiore.
Quello che in questi racconti vogliono comunicarvi è come queste esperienze di vita siano entrate profondamente in me e siano diventate gesto, respiro e amore, fino a diventare frequenza costante che mi pervade quando suono o quando faccio i trattamenti con le campane tibetane, di cristallo e con il flauto indiano.

Un giorno di parecchi anni fa, stavo camminando su una spiaggia in India, la spiaggia che portava al tempio di Konarak( tempio in cui sono scolpite molte posizioni del Kamasutra). Il cammino lungo la spiaggia iniziava dalla città di Puri, nello stato indiano dell'Orissa.
Eravamo un gruppetto di persone provenienti da varie nazioni del mondo tutte in cerca di qualcosa che in quegli anni non era ancora chiaro se da collocare dentro di noi o all'esterno. Io avevo trovato a Benares o Varanasi, città storica dell'india del nord, il maestro di Nada Yoga, che mi aveva consigliato di intraprendere questo viaggio, proprio con l'intento di sentire le frequenze emesse da ogni mia azione, compreso ogni passo a piedi nudi sulla sabbia.
Alla mia destra c'era il mare, alla mia sinistra la giungla dove ci avevano detto che si trovavano alcune tigri.
Il viaggio a piedi durava un giorno e una notte e a metà strada avremmo dovuto inoltrarci nella giungla per rifornirci di acqua, e così fu.
Entrammo e seguimmo il sentiero ,con noi c'era un ragazzo australiano che c'era già stato e che sapeva dove avremmo dovuto svoltare e quale sentiero seguire. Il nostro pensiero era costante... Le tigri vivevano la dentro! Camminammo per circa mezzora addentrandoci sempre più nella vegetazione tropicale ricchissima di suoni e frequenze della vita. Finalmente giungemmo ad un pozzo, vicino a questo c'era una capanna di fango essiccato in cui viveva un signore dalla età indefinibile che suonava un flauto la cui melodia si fondeva con i suoni della giungla. Era vestito solo di un longhi (è come un pareo che si cinge in vita), ci vide, smise di suonare e senza proferire parola si avviò al pozzo e riempì tutte le nostre borracce di acqua.
Poi fece un lungo e strano fischio e.... arrivò la sua....tigre domestica, si chiamava Maha Chandra, che vuol dire luna piena. Nessuno di noi si mosse, eravamo un pò preoccupati, ma nessuno ebbe reazioni scomposte, la tigre arrivò e si accucciò ai suoi piedi, ci mancava solo che facesse le fusa!
le diede da mangiare frutta, era una tigre educata a mangiare frutta e verdure. Il saggio sapeva parlare inglese e ci raccontò che l'aveva trovata quasi appena nata lì nella giungla in una notte di luna piena, forse la madre era stata uccisa.
 Mentre parlava, accese dello sterco di vacca essiccato messo dentro una specie di fornellino, come di quelli che vanno a carbone e con molta cura ci preparò un "chai Garam" un the fatto con latte di vacca( molte persone gli portavano latte e altro cibo tutti i giorni) the nero, cardamomo, ginger, cannella, e zucchero di canna. Garam vuol dire caldo. Era squisito


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