Il cristallo di sale

Mi sembra che la fotografia ed i cristalli abbiano qualcosa in comune.

L'una cattura visibilmente il visibile di un preciso spazio/tempo, l'altro cattura visibilmente gli spostamenti vibrazionali di un ambiente, per un certo lasso di tempo.

I cristalli di sale sono strutture delicate che continuano a mutare anche fuori dalla soluzione. Sono influenzati dalla temperatura oltre che estremamente percettivi rispetto alle frequenze sottili, caratteristica che in primis riguarda l'acqua. Esistono tanti sali, ma parlando di quello più comune, esso assorbe, intrappola, divora e trasforma a seconda della materia con cui entra in contatto. Dunque in moltissimi contesti ha una valenza purificatrice.

Far crescere un cristallo di sale affinchè diventi più o meno grande implicherà certamente tanta pazienza e cura, ma alla fine si otterrà quasi uno "specchio" per il luogo in cui esso si trova. Si ottiene una stratificazione di momenti con un cuore pressoché immutabile e una superficie esterna che rimane in uno stato di attività perenne.

Così quasi come una fotografia infinita, esso continuerà ad accumulare gli eventi spaziali del tempo, su se stesso.

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Bonjour!

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Una misura differente genera l'illusione di una densità diversa