DIEGO GRAMAGLIA

Trappola in alto mare (Under Siege) è un film del 1992 diretto da Andrew Davis, e interpretato da Steven Seagal, Gary Busey, Erika Eleniak e Tommy Lee Jones.

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DIEGO GRAMAGLIA

Amber Pollock ha 17 anni e un unico grande obiettivo: diventare reginetta del ballo della scuola. Bella, ambiziosa e sfrontata, ha fatto della popolarità uno stile di vita. A un passo dalla vetta, il destino si fa beffe di lei. Sotto gli occhi dei compagni che l'hanno eletta, Amber prende la scossa al tocco della corona tanto bramata. La morte, però, non le spalanca le porte del Paradiso. Come per una dantesca legge del contrappasso, la ragazza potrà accedervi a una sola condizione: che riesca ad aiutare, sotto forma di spirito, l'anonima Lisa Sommers a conquistare il titolo di reginetta. Possibile che l'esistenza nei licei americani ruoti unicamente attorno al ballo di fine anno e che andarci accompagnati dal ragazzo più carino sia una questione di vita o di morte? È proprio vero che gli studenti sono puntualmente divisi in due gruppi, da un lato gli sfigati e dall'altro i tirati a lucido, mondi contrapposti e incomunicabili? Questo e molti altri film made in Usa sembrano dirci di sì, avallando la rappresentazione di una scuola in cui va in scena una lotta senza esclusione di colpi per la gloria. L'istinto di competizione nei più forti è sfrenato e i deboli soccombono. Amber appartiene alla prima categoria: egoista e ossessionata dalle apparenze, non si cura dei sentimenti altrui. Lisa ,al contrario, coltiva l'interiorità e sogna un futuro in cui siano cuore e cervello a contare. Ovvio che l'incontro-scontro tra le due adolescenti spinga entrambe a cambiare, ma le pecche del film emergono proprio qui. Finché la sceneggiatura gioca con i luoghi comuni dei teen movies, maneggiandoli ironicamente, con l'aiuto della voce fuori campo di un moderno Virgilio dantesco, Teen Spirit mantiene il ritmo e la freschezza che ben si adattano al genere. Non appena si intraprende il percorso dell'evoluzione dai toni moralistici, esplode la banalità del già visto. Trattandosi di un tv movie prodotto dalla Abc Family, di proprietà della Walt Disney, è naturale che prevalgano i buoni sentimenti. Il problema sopraggiunge quando questi cedono il passo al buonismo. L'evoluzione delle protagoniste, infatti, è repentina e poco credibile, non suffragata da una profondità psicologica. Così, temi dalle ottime potenzialità, come il disagio adolescenziale, il rapporto genitori-figli, la paura dell'emarginazione, l'ansia da prestazione, il conformismo e il rifiuto del diverso, risultano appena abbozzati. Il regista Gil Junger (che ha diretto serie conosciute soprattutto negli Stati Uniti, film tv giovanilisti e quattro lungometraggi usciti al cinema, tra cui 10 cose che odio di te) tenta la strada a metà tra i teen movies musicali - sulla scia dei successi Disney alla High School Musical e Hannah Montana - e la commedia da rivincita dello sfigato o ravvedimento del cattivo, sul modello di 17 Again - Ritorno al liceo. Ma a centrare l'obiettivo non basta una colonna sonora che strizza l'occhio ai ragazzi, puntando su Lady Gaga, Britney Spears, Joe Jonas, Pitbull e Ne-Yo. I giovani attori allevati alla scuderia della Abc Family non hanno l'aura da idoli degli adolescenti alla Miley Cyrus e Zac Efron e l'impresa non riesce, neppure sotto il profilo tecnico, con un montaggio fin troppo televisivo, persino per un prodotto destinato al piccolo schermo

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I soliti idioti - Il film è un film comico italiano del 2011 diretto da Enrico Lando, basato sull'omonima sitcom trasmessa da MTV.

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