DIEGO GRAMAGLIA

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DIEGO GRAMAGLIA

Alla Musa Pur tu copia versavi alma di canto su le mie labbra un tempo, Aonia Diva, quando dè miei fiorenti anni fuggiva la stagion prima, e dietro erale intanto questa, che meco per la via del pianto scende di Lete ver la muta riva: non udito or t’invoco; ohimè! Soltanto una favilla del tuo spirto è viva. E tu fuggisti in compagnia dell’ore, o Dea! Tu pur mi lasci alle pensose membranze, e del futuro al timor cieco. Però mi accorgo, e mel ridice amore, che mal ponno sfogar rade, operose rime il dolor che deve albergar meco.

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DIEGO GRAMAGLIA

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