"Si ricordò due giorni dopo perché viveva e dove era stato mandato. Ma dentro all'uomo vive, oltre a lui, anche un minuscolo spettatore; egli non partecipa all'azione né alla sofferenza, serba sempre il sangue freddo, è sempre il medesimo. Il suo compito è vedere e fungere da testimone, ma non ha diritto di voto nella vita dell'uomo e non si conosce il perché della sua esistenza solitaria. Quel cantuccio della coscienza è illuminato giorno è notte, come la portineria d'un grande caseggiato. Il portiere vigila sempre, conosce tutti gli abitanti della casa ma non uno di essi si consiglia mai con lui sui propri affari. Entrano ed escono, il portiere-spettatore li segue con gli occhi. Appare talvolta triste nella sua impotente sagacia, ma sempre cortese, e riservato; ha l'abitazione altrove; in caso d'incendio telefona ai vigili del fuoco e osserva dal di fuori lo svolgersi degli eventi".
da "Cevengur" di Andrej Platonovic Platonov