caterina campaci

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Siamo in un mare di plastica! e di guai

2019-08-01 14:07:44

E' Great Pacific Garbage Patch: un enorme accumulo di plastica in mezzo al Pacifico, dalle dimensioni stimate comprese tra i 700 mila (le dimensioni della Penisola Iberica) e i 10 milioni di chilometri quadrati (le dimensioni degli Usa).

Il continente di plastica

Great Pacific Garbage Patch è un enorme accumulo di plastica,  formatosi grazie all'uso sconsiderato di plastica, al senso civico umano alquanto labile, e per finire all’ opera delle correnti oceaniche che hanno convogliato i rifiuti provenienti dai fiumi fino al centro dei vortici oceanici.

Oceanografi avevano immaginato l’esistenza del GPGP già dagli anni ‘60, Ma è stato il Capitano Charles Moore ad imbattersi per primo nel vortice di spazzatura negli anni ’70.
Si stima che il 90% dei rifiuti presenti in mare provenga dai 10 fiumi piu' inquinati al mondo: in Cina i fiumi Yangtze, Xi e Huanpu, il Gange (India), l'Oyono (Nigeria), Brantas e Solo in Indonesia, il Rio delle Amazzoni (Brasile), il fiume Pasig (Filippine) e Irrawaddy (Birmania).

Il GBGP è solo l'aggregazione piu' grande ma non l'unica.

Di queste isole di spazzatura se ne contano sei, ma se si considera anche l’isola di nuova formazione nel mare di Barents saliamo a sette! 


Quello che vediamo in superficie è solo la punta dell'iceber del problema. I rifiuti non biodegradabili possono affondare da pochi centimetri fino a diversi metri sotto la superficie, rendendo quasi impossibile misurare l'effettiva entità dell'accumulo. Inoltre i detriti tendono a sminuzarsi sempre di piu' nel loro lungo viaggio all'interno delle correnti e quando entrano nel vortice sono quasi tutte ridotte in minuscoli pezzi di plastica, chiamati microplastiche o piu' romanticamente "lacrime di Sirena", non sempre visibili ad occhio nudo o da satellite.


Chi pulisce??

Poiché il GPGP è così lontano dalla costa di qualsiasi paese, nessuna nazione si assumerà la responsabilità o fornirà finanziamenti per ripulirla.

Molte persone e organizzazioni internazionali, tuttavia, si dedicano alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni innovative.

Secondo Nature, meno del 50% dei rifiuti plastici è stato riciclato o è finito in discarica

Il resto è stato disperso in natura: soprattutto nei fiumi e in mare, dove finisce nelle pance di pesci, cetacei, tartarughe, uccelli e altre creature marine. La plastica viene riciclata al 33% in Europa, al 17% negli Stati Uniti (maggiore consumatore mondiale) e al 77% in Giappone (il Paese più affetto dall' overpackaging, uso eccessivo di imballaggi). 


Cosa si puo' fare?

Oltre ovviamente a usare piu' consapevolmente la plastica, sono state varie le iniziative di sensibilizzazione soprattutto nei paesi in cui scorrono i fiumi piu' inquinati del mondo.

E' il caso dell’esploratore italiano Alex Bellini, che a bordo di una zattera, costruita con materiali riciclati, ha iniziato a febbraio 2019 la spedizione "10 rivers 1 ocean" che a partire dal fiume Gange, discenderà insieme alla plastica, i 10 fiumi più inquinati del mondo, per arrivare fino alla gigantesca isola di plastica Great Pacific Garbage Patch. Il suo viaggio durerà fino al 2022 e porterà Alex Bellini fin dentro alla più grande isola di plastica del mondo, nella quale si era imbattuto durante la sua traversata dell'oceano in barca a remi. 


Nel 2017 due fratelli francesi, Gary e Sam Bencheghib costruiscono un kayak con 300 bottliglie di plastica, per rappresentare che anche la plastica puo' avere una seconda vita, e discendono il fiume Citarum in Indonesia, considerato più inquinato del mondo.
Vogliono documentare con telecamere e macchine fotografiche lo stato pietoso del fiume.
Dopo due settimane e 68 chilometri macinati a pagaiare, dal villaggio di Majalaya, fino alla foce nel mare di Java quello che hanno documentato è mostruoso. Plastica dappertutto, accumuli galleggianti e ditte tessili senza depuratori che colorano le acque con impensabili nuance. Sostanze chimiche, immondizia domestica, industriale, schiume e oggetti piu' svariati, inclusi carcasse di animali e pesci morti.
Il fiume in teoria approvvigiona 15 milioni di persone e il governo Indonesiano, dopo che i video sono diventati virali, pare che voglia correre ai ripari annunciando una campagna per la pulizia del fiume.

A noi non resta che la consapevolezza e un uso piu' intelligente della plasticama soprattutto la diffusione del sapere e la coscienza del riciclo, per sensibilizzare il resto del mondo, mondo che comincia da noi e dai nostri vicini.