Arte CreAzione (Mostre d'Arte Online)

Arte & Intrattenimento

DANZA COSMICA, vetro su legno, colle e impianto a led, cm 121 x 52 x 17, 1997

2019-01-14 16:32:36

Nella mia fase di ricerca artistica, nella sperimentazione di varie tecniche ad olio, tempera, acquerello e alcune tecniche grafiche, non mi ero ancora cimentato con la scultura a parte sporadiche realizzazioni di oggetti d'argilla. Verso la fine degli anni '90 avevo cominciato a lavorare con materiali riciclati, dipingevo su tutti i supporti tra cui vetro e legno soprattutto. L'idea di utilizzare il vetro come protagonista della forma, mi venne mentre stavo dipingendo su una bottiglia di acqua minerale di vetro verde, ricordo che fui colto come da un'illuminazione....visualizzai già cosa sarebbe diventata quella bottiglia insieme a tante altre. Andai subito alla ricerca delle bottiglie e devo dirvi che non fu cosa difficile trovarne vista l'inciviltà della gente che buttava di tutto per strada e fuori dai cassonetti. In totale occorrevano circa 40 bottiglie per realizzare la fanciulla danzante, un supporto di legno su cui collocarla e delle luci per illuminare la sua danza nel cosmo e per finire un colla non trasparente per disegnare le piroette e le traiettorie generate dall'energia della danza. Ricordo che il lavoro più arduo e costoso fu trovare in quegli anni delle luci che potessero integrarsi e dar risalto alla magia della danza. Ordinai da internet delle luci led particolari e molto costose, cominciai a lavorare alla mia nuova creatura. Ero pervaso da tanta emozione nel dar vita a qualcosa che nel suo genere non mi apparteneva affatto ma che stimolava continuamente i fili della mia creatività . Come prima cosa bisognava rompere le bottiglie e ricavare i frammenti che una volta incollati sulla superficie sarebbero diventati quello che vedete oggi. Per tale scopo, utilizzai dei sacchi di iuta a trama stretta in maniera da impedire la fuoriuscita di schegge di vetro che potevano conficcarsi nei mie occhi, cosa che accade ma per fortuna senza conseguenze gravi. Con un bel mazzolo cominciai a pestare le bottiglie fino a ridurle in piccoli frammenti e altre in polvere di silicio; disegnai sul supporto di legno, anch'esso riciclato per strada, la sagoma della danzatrice e applicai la base miscelata con polvere di vetro, colla vinilica e acqua. Fatta la prima stesa delle fondamenta cominciai a montare con una pinzetta un frammento per volta fino ad ottenere il modellato della forma. Vi dico che è stato un lavoro immane durato oltre un mese, però alla fine la soddisfazione è stata immensa nel veder l'opera realizzata. Nel finire, dopo aver dipinto la base con una vernice da legno scura, ho fatto dei buchi per amplificare il significato dell'opera e permettere ai led di illuminare le traiettorie cosmiche dipinte dalla danza. BUONA DANZA COSMICA A TUTTI!!!

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OMAGGIO AL PITTORE MALEDETTO

2019-01-11 16:55:46

Opera realizzata con tecnica a pastello su cartoncino, cm 47 x 63, 1994. In quell'anno mi stavo dedicando allo studio di alcune opere di uno dei più grandi geni dell'arte di fine '500 inizi '600, Michelangelo Merisi da Caravaggio. Rimasi molto colpito da questa composizione che tra le sue opere resta sempre una delle più celebri, non so se ricordate, la vecchia e cara 100 mila lire era marchiata con questa natura morta. Era il periodo della Re-Interpretazione del soggetto, utilizzavo opere celebri di grandi maestri per rivisitarle e re-interpretarle secondo il mio sentire. In quegli anni frequentavo l' Accademia di Belle Arti a Firenze e i musei degli Uffizi e del Bargello dove andavo ad eseguire copie dal vivo principalmente di statue per studiarne l'anatomia. L'esecuzione di quest'opera ha richiesto diversi giorni di lavoro con passaggi continui di colore pastello per cercare di somigliare al grande capolavoro del Caravaggio; decisi di partire dal fondo scuro per far riemergere le zone colpite dalla luce della "Canestra di Frutta" del grande pittore. L’opera venne commissionata dal cardinale Francesco Maria del Monte (realizzata tra il 1594-98), un uomo che fu molto legato alle turbolenti vicende di Caravaggio. Il committente, decise di ordinare all’ artista la realizzazione di una delle più belle immagini di frutta, al fine di donarla al cardinale Federico Borromeo, mentre quest’ultimo si trovava temporaneamente a Roma.Il cardinale Borromeo, era arcivescovo di Milano: nel 1618 ordinò la costruzione far costruire accanto alla già presente Biblioteca Ambrosiana, un altro edificio, ovvero la futura Pinacoteca Ambrosiana.Quando la costruzione terminò, il cardinale del Monte donò a Borromeo la Canestra di frutta, che entrò a far parte della sua personale collezione. Dopo un breve accenno alla storia dell'opera vorrei farvi notare mediante una breve analisi stilistica del quadro in che modo lo stesso è stato da me re-interpretato. Mentre nell' originale la canestra di frutta è adagiata comodamente su un piano orizzontale dritto e non sono presenti oggetti all'infuori del piano e della natura morta, nella mia composizione ho apportato alcune modifiche come l'inserimento di un mattarello in primo piano che in quel momento popolava il mio immaginario creativo e un ribaltamento del piano d'appoggio della cesta di frutta a prospettiva centrale. Inoltre nel capolavoro del Merisi la luce gioca un ruolo importante nell'unità stilistica del dipinto, anche se le tonalità sono abbastanza scure, mentre nella mia emerge la notte, il buio dalla quale i frutti emergono in tutta la loro naturalezza, alcuni rigogliosi e fiorenti, mentre altri appaiono bacati e con qualche danno. Scelta adottata volutamente dall'artista per porre l'attenzione sulla fragilità e la caducità dell'esistenza. Quello che mi ha sempre affascinato di questo grande maestro è stata la sua scelta di indagatore della realtà a discapito dell'esteticamente bello, accettando la vita così come è, senza abbellimenti e con tutte le sue imperfezioni. Egli ci mostra che siamo un bene effimero destinato a dissolversi nel tempo, come i frutti posso bacarsi anche noi possiamo ammalarci andando a ridurre il tempo della nostra esistenza. Nella sua ricerca del Realismo, l'artista rifiuta le convenzioni, ed è il primo a mostrare allo spettatore tutte le imperfezioni della vita, è stato un grande innovatore del concetto di natura morta.

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LA DANZA DEI FRAMMENTI

2019-01-10 18:37:35

Anche quest'opera proviene da una collezione di 25 opere realizzate dallo spirito creativo di mio padre con tecnica mista su tela, materiali organici ed inorganici cm 200 x 50- 1996. In quest'opera l'artista parla di noi, parla del nostro percorso esistenziale, di un tempo interiore che scorre continuamente in un flusso continuo, fatto di sensibilità, emozioni, solitudini che danzano come frammenti nella nostra vita, ricordandoci chi siamo e dove stiamo andando. In un' epoca governata dalla velocità comunicativa e di pensiero dove tutto scorre su fluidi binari, in un momento storico in cui il processo di omologazione dell'essere umano si va sempre più delineando, l'artista ci offre la sua icastica visione con la sua "Danza dei frammenti". Figure stilizzate realizzate con una serie di materiali, che paiono fluttuare nello spazio aperto fra due mondi: quello della materia e quello dell'energia. Esseri scarnificati, a brandelli, disegnati secondo la legge dell'accenno, del suggerito, danzano liberamente nello spazio. Stupisce la capacità del maestro di saper coniugare diversi materiali come legno, tela, cartone, vetri, specchi e pittura che dialogano continuamente in un processo dialettico in cui gli elementi diventano loro malgrado protagonisti-attori di piccole scene, come marionette di un teatrino esistenziale. Nonostante il limite bidimensionale della scena, la rappresentazione si svolge come un grande diario aperto del passato, ma che allo stesso tempo manifesta la sua vitalità perchè dotato di grande energia comunicativa. Ogni elemento rimanda ad un ciò che fu ad un tempo che non ritornerà, ma che riesce a provocare in noi grazie ad una libera associazione, un corto circuito celebrale che ci spinge a tracciare un nuovo percorso geografico, una nuova mappatura del presente e dell' immediato futuro per ridisegnare una nuova identità e vivere le nostre vite come una fluida e libera danza.

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