Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima

2019-04-26 07:52:50

Capita nella vita di scampare da pericoli gravi che potrebbero pregiudicare in modo definitivo la nostra esistenza e questo stimola in noi una seria riflessione.

Mercoledì pomeriggio erano circa le ore 18,15 e sono uscito da casa per recarmi in chiesa per partecipare alla  santa messa quotidiana dove mi piace servire all’altare.

Il parroco Don Stefano mi aveva chiamato, in anticipo, chiedendomi di fare con i fedeli liturgia della parola in quanto non poteva essere presente.


Faccio per attraversare la strada che, improvvisamente, vengo sfiorato da una macchina a forte velocità.

Per onestà di cronaca non mi ero accorto della vettura tale era la sua velocità e perché stavo guardando a destra mentre la vettura è sbucata rapidamente da sinistra.

Se solo mi fossi esposto oltre, sarei stato preso in pieno e forse mercoledì sarebbe stato il mio ultimo giorno di vita.

L’autista è sfrecciato non curante e dopo avermi sfiorato non si è fermato.

Confesso che ho avuto un sobbalzo e nella frazione di secondi successivi all’accadimento mi sono reso conto del grande rischio che ho corso.

D’istinto ho ringraziato il Signore per avermi concesso una nuova possibilità.

Non è la prima volta che mi capita nella vita di rischiare molto e di essere stato toccato dalla Grazia.


Questo fatto mi ha portato a riflettere e a confrontarmi con altre persone.


In serata un amico mi ha detto che anche lui una volta ha rischiato di essere travolto da un mezzo e che in quell’occasione ha visto una mano che l’ha trattenuto, una presenza invisibile e discreta perché quando si è reso conto dello scampato pericolo si è girato per ringraziare quella persona, ma attorno a lui non c’era più nessuno.

Una ragazza mi raccontò, tempo addietro, che viaggiava in macchina per tornare a casa  ed era molto stanca a motivo del lungo tragitto.

Era una strada che faceva spesso, la conosceva come le sue tasche, e stava percorrendo il tragitto di notte.

Mentre guidava non era molto vigile perché tendeva ad addormentarsi era come in una forma di ipnosi leggera.

All’improvviso ha avuto come la sensazione della presenza di sua nonna, morta da tempo, che la sollecitasse a stare più attenta e infatti, nella frazione di pochi secondi, dalla corsia opposta ha visto giungere una macchina con i fari abbaglianti sparati davanti a lei.

Lei è rinsavita e d è riuscita a governare la macchina in modo da evitare un frontale.


Riporto, di seguito, alcune considerazioni da me fatte a distanza dall’accaduto:


sento di dire che la nostra vita agli occhi di Dio è preziosa, altrimenti non si spiega l’epilogo positivo di questi fatti;


non serve essere devoti perché l’aiuto arriva a toccare chiunque;


dopo un avvenimento del genere, la mente passa in rassegna la vita trascorsa: le cose fatte e le cose lasciate incompiute, i  cari e le loro difficoltà in caso di decesso;


scatta allora una sorta di senso di responsabilità per cui si decide di accelerare le decisioni per dare compimento ai progetti e si pensa anche di fare azioni a tutela delle persone rimaste;


si ha la netta sensazione che la vita è legata ad un filo, che tutto può accadere  in un istante, per cui si ha la voglia di spendere il proprio tempo bene per dare un senso di pienezza e lasciare un buon ricordo;


rimanere vivi è  una sorta di grazia concessa, una seconda possibilità per costruire una vita buona piena di significato.

Lascio a voi immaginare altre cose e provare altri sentimenti.

Spero di aver suscitato motivi di riflessione.


Un abbraccio a tutti.

Antonio

by Antonio Masoch