Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: Suc-Il valore della meditazione e della preghiera

2023-04-13 13:36:26

Sono convinto che la meditazione e la preghiera sono strumenti indispensabili per aiutare l’uomo a vivere con equilibrio la propria vita.

La meditazione è un rituale che permette alla persona di staccarsi dai pensieri ricorrenti per godere della semplice esistenza nel qui e ora.

La preghiera è una componente importante in molte confessioni.

Si tratta di rivolgersi alla dimensione del divino con espressioni verbali o con la mente per ricercare significati sulla propria esistenza.

Ricordo che il cardinale Angelo Scola, quando era Patriarca di Venezia, soleva affermare che occorre prendere atto della drammaticità dell’esistenza umana.

In effetti l’uomo viene generato con dolore dalla donna e poi è destinato a muoversi con difficoltà nella vita quotidiana.

La società in cui viviamo non è il paradiso terrestre, anzi, somiglia ad un’arena di animali che ingaggiano battaglia per la sopravvivenza.

In questo contesto difficile l’uomo può elevarsi per prendere distanza dalla sua sofferenza.

Per riuscire a svuotare la mente dall’angoscia, viene in soccorso la meditazione che pone freno:

• ai pensieri nel passato che generano rimpianti e sensi di colpa;

• ai pensieri nel futuro che generano ansia da prestazione.

La meditazione fa spazio e permette di respirare nel qui e ora.

Quando la persona accetta il presente “ il nulla diventa tutto”.

Attraverso la meditazione l’uomo cessa di lottare contro i propri fantasmi e si limita ad osservare.

Ai miei clienti propongo l’esercizio del “continuum di consapevolezza” per liberarsi dal cattivo uso del proprio intelletto e focalizzarsi nel qui e ora.

La persona accetta il presente e diventa consapevole momento per momento della sua esperienza.

Si tratta di completare la seguente frase: “Io ora sono consapevole di…”.

Ad esempio: “ io ora sono consapevole che sto respirando, io ora sono consapevole che sto scrivendo ecc..

Quando l’utente esprime un pensiero nel passato o nel futuro, il counselor lo invita a stare nel qui e ora.

Il qui e ora è la dimensione che permette di promuovere il cambiamento e la crescita.

Un’altra forma di meditazione è sedersi su una sedia, socchiudere gli occhi, inspirare ed espirare lentamente e quando arrivano i pensieri portare la propria attenzione su un punto del corpo.

Attraverso la meditazione facciamo una sorta di “resettamento dell’io”.

Ricordo che il Prof. Guido Giusti dell’Aspic di Roma consigliava una pratica per svuotare la mente prima di andare a dormire.

La persona viene invitata a scrivere su foglio Word descrivendo prima l’ambiente esterno e poi l’ambiente interno con precisione. 

L’esercizio può durare anche un’ora, poi quando giunge la stanchezza si può eliminare il contenuto e andare a dormire.

Con la meditazione la persona svuota e rilassa la mente.

Dopo la meditazione, la persona può mettersi in atteggiamento di ascolto.

Lo strumento della preghiera permette  di contattare  le parti più profonde di noi stessi per trovare significati.

L’uomo, fatto ad immagine di Dio, sente il bisogno di elevarsi e percepire un barlume di perfezione.

Come la pecora anela ai corsi d’acqua per dissetarsi, così anche la persona ha bisogno di riempirsi della pace e serenità che provengono dal Signore.

San Benedetto parla di “itinerarium mentis in Deum” cioè di un percorso della mente verso Dio.

Non è un percorso facile, ma vale la pena tentare.

Si può pregare recitando invocazioni come il Padre Nostro, l’Ave Maria, il Gloria ecc.. in forma libera o seguendo il rosario.

I più strutturati recitato preghiere e salmi usando il libro delle “ore”.

La forma più libera e più difficile è mettersi in silenzio davanti al tabernacolo invocando la presenza di Dio.

Io guardo Lui e Lui guarda me”.

In questa dimensione aiuta ripetere la seguente frase: “ Parla Signore, il tuo servo ti ascolta”.

All’inizio la persona può provare paura del silenzio e cercherà di riempire lo spazio con i pensieri ricorrenti.

Se insiste nella pratica di invocazione del Signore, ad un certo punto inizia un dialogo nutriente.

Scopro che il segreto non è parlare di Dio, ma parlare con Dio.

La preghiera ha diversi livelli.

All’inizio c’è la preghiera di aiuto, quando l’uomo angosciato dal suo presente sente che non trova soluzioni.

Quando la mente umana, dopo aver raschiato il barile, non governa il presente, il cuore si abbandona nella preghiera di affidamento.

Solo il cuore conosce la vera strada verso Dio.

Nell’abbandono inizia il dialogo tra la creatura e suo Padre.

Il Padre mi raccoglie, mi riempie e mi solleva.

Ecco che tutti gli avvenimenti della mia vita prendono significato, come nodi di una stessa trama di Bene.

Nella consapevolezza di vivere una vita buona, scaturisce la preghiera di ringraziamento che è la forma più alta della preghiera.

Concludo dicendo che la meditazione e la preghiera sono le chiavi per trasformare la nostra vita in una buona esistenza.

Un caro saluto.

Antonio

by Antonio Masoch