Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: Suc-Buon Anno di Umiltà

2023-01-05 14:32:12

Guardare al nuovo anno con propositi positivi è una esigenza naturale della persona.

All’inizio dell’anno con i miei clienti affronto sempre la tematica dei buoni intenti.

E’ naturale guardare al futuro con il desiderio di migliorare la nostra esistenza.

Questa urgenza nasce dal fatto che siamo immagine di Dio in terra ed aspiriamo alla perfezione.

Noto che esistono due categorie di clienti:

• Quelli che partono da se stessi per definire degli obiettivi precisi;

• Quelli che affidano la propria esistenza al Signore.

Nel primo caso le persone si riempiono di grandi aspettative che, salvo rari casi, non riescono a soddisfare.

Vanno a fare il classico corso di due o tre giorni con un motivatore di fama che “ li carica a palla ” ma poi quando vengono a casa la spinta positiva si esaurisce.

In questo caso è facile che all’entusiasmo iniziale segua, a distanza di una/due settimane, la delusione.

Nel secondo caso le persone, e sono poche, considerano la vita un grande dono da assaporare ogni giorno.

Di fronte agli avvenimenti ringraziano e facendo questo mantengono un livello costante di positività.

La loro soddisfazione è generata da un approccio umile alla vita.

Occorre guardare a Cristo Signore per cogliere la portata della nostra esistenza.

Gesù ci invita a confidare in Lui.

Il Papa Benedetto XVI diceva: “ chi crede non rimane mai solo e deluso ”.

L’atteggiamento umile parte dalla considerazione che siamo tutti figli di un Dio Buono che manifesta il nostro bene attraverso i fatti e le circostanze.

Di solito l’uomo è conservativo, evita di uscire dalla zona di confort, replica all’infinito gli stessi atteggiamenti e inciampa sempre nelle stesse buche, negli stessi conflitti con le stesse patologie.

Il coraggio quindi non è programmare a partire da noi stessi, ma rispondere “si” alle opportunità di crescita.

L’adesione al nuovo ci sposta, ci apre a nuovi orizzonti e ci arricchisce.

Una buona pratica è accettare e contemplare “ il qui e ora in cambiamento ”.

Il primo giorno dell’anno mi sono scoperto nel guardare l’immagine della Divina Misericordia.

Ritrae Gesù Cristo risorto benedicente.

Ad un’attenta riflessione possiamo dire che nella Divina Misericordia viene ritratto il Figlio dell’Uomo in sembianze umane.

Questo non è banale, ma fondante: “ occorre esplorare la nostra realtà con occhi umani, con l’umiltà di Cristo ”.

Se riusciamo a cogliere la grandezza di Gesù in sembianze umane allora possiamo accettare il nostro prossimo nella sua caducità.

L’accettazione dell’altro migliora i rapporti e riduce molto i conflitti relazionali origine dei nostri malesseri.

Dio ama l’uomo alla follia e ha mandato il suo unico Figlio per salvare l’umanità oppressa dal peccato.

Gesù Cristo si è manifestato in sembianze umane.

Quindi per Dio l’obiettivo finale è la salvezza dell’uomo a partire dal Suo Figlio fatto uomo.

Immagino che all’inizio dell’anno Dio rinnovi la sua alleanza con l’umanità e ribadisce il suo desiderio di salvare le persone augurando ogni benedizione.

L’uomo, che capisce la portata del progetto divino, all’inizio dell’anno non fa progetti umani, ma si limita a guardare gli avvenimenti, a ringraziare, a lodare e amare Dio.

San Francesco d’Assisi ci ha insegnato che il vivere lieti sta proprio nel lodare Dio per tutte le cose che ci dona nella nostra esistenza.

Quindi, concludo, esortando me stesso e voi a non fare progetti faraonici per questo nuovo anno perché non avranno attuazione, ma piuttosto a ringraziare per le piccole conquiste nel quotidiano.

Un caro saluto.

Antonio 

by Antonio Masoch