Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: Stili di Personalità a confronto

2022-04-08 07:46:25

Nel corso degli anni ho visto persone con diversi stili di personalità.

Lo stile di personalità è il profilo di personalità sana, la complessa struttura di pensiero, dei sentimenti e del comportamento che caratterizza lo stile di vita e il modo di adattamento di un individuo che è il risultato di fattori costitutivi, dello sviluppo e delle esperienze sociali.

Il counselor non va ad indagare sullo stile di personalità del cliente perché non riflette sulla mente, si limita a riconoscerlo per migliorare l’alleanza operativa in essere  per la risoluzione del problema della persona.


Nell’approcciare la persona mi avvalgo della teoria dell’attaccamento elaborata da John Bowlby, psichiatra e psicoanalista della generazione dopo Freud.

Questo professionista lavorava negli orfanatrofi molto numerosi dopo la fine della guerra e aveva intuito che il bambino non si lega solo a chi gli da nutrimento, ma ricerca la vicinanza di una figura detta “base sicura”.

La sua teoria è un modello dello sviluppo precoce basato su tre azioni del bambino:




1.     Ricerca di  una figura preferenziale;

2.     Scelta della figura per la funzione di “base sicura”;

3.     Protesta per la separazione.

Il legame di attaccamento si struttura nei primi tre mesi di vita del neonato attraverso la comunicazione madre-figlio. 

Nel corso degli anni furono fatti studi osservando i diversi comportamenti del bambino in relazione ai comportamenti della madre.

Sono state individuate 4 diverse modalità di reazione del bambino alla separazione e al ritorno della madre.

Queste modalità sono chiamate tipi di attaccamento a cui corrispondono

stili di vita:

•  Attaccamento sicuro = il bambino è angosciato dalla separazione, ma quando si riunisce alla madre trova conforto e ritorna a giocare con tranquillità. Il bambino ricerca il contatto con la madre, si allontana, esplora, gioca;

Da adulto la persona ha fiducia nel prossimo, amato, si sente amabile, sa avvicinarsi e allontanarsi, è sicuro delle sue capacità ed è disponibile al confronto.

Il mondo dell’altro non lo mette in crisi.

Questa persona è aperta alla crescita individuale e in gruppo.

E’ il cliente ideale, di solito un mio collega o persona abituata a guardarsi dentro con dolcezza.

Quando faccio percorsi di counseling con la persona sicura sento molto

nutrimento e lascio il colloquio con un grande senso di pace e serenità.




•  Attaccamento insicuro evitante= il bambino non dimostra segni di angoscia alla separazione, nel momento del ricongiungimento ignora la madre, la tiene sotto controllo visivo ed è inibito nel gioco.




Da adulto la persona prevede il rifiuto da parte dell’altro, prende le distanze dalla relazione emotiva, è tutta cognitiva, di testa e si sente sicura nello studio e nel lavoro, preferisce l’allontanamento e la fuga.

Conosco bene questo profilo perché è il mio stile di vita.

Grazie a tanti anni di crescita personale in gruppo, ho cercato di spostarmi dal mio copione per aprirmi con fiducia all’altro.

Quanto lavoro ho fatto su me stesso e quanto impegno mi attende!

Ricordo che ho iniziato ad abbracciare le persone al terzo anno del master di counseling e per me fu una grandissima conquista!

Quando mi trovo un cliente insicuro evitante cerco nei primi colloqui di rispettare i suoi silenzi ed evito di riformulare le sue emozioni perché so bene quanto sia difficile contattare la sua parte affettiva.

Vi confesso che quando riconosco nel cliente la mia modalità mi dico in silenzio: “ ci risiamo, una nuova sfida per me! “.

• Attaccamento insicuro ambivalente= il bambino è fortemente angosciato dalla separazione  e non si tranquillizza nel momento della riunione con la madre, cerca il contatto, ma al tempo stesso vi resiste, alterna rabbia a comportamenti di forte attaccamento.

Da adulto la persona prevede rapporti con esito incerto, è un turbinio di emozioni, tutto pancia, prova rabbia, passione, gelosia e ossessività, necessità  di essere amata e ha paura di rimanere sola.

Alla vicinanza serrata alterna l’evitamento.

E’ attento ai dettagli più che alla completezza.

Preferisce un ambito di esplorazione limitato e cerca le situazioni in cui può tenere le cose sotto controllo.

Noto che il cliente ansioso ambivalente parla molto con rabbia, mi chiede di stare  vicino, di sopportarlo, di non lasciarlo.

Accolgo le sue istanze e cerco di tenere i confini altrimenti rischio che mi chiami a tutte le ore.

• Attaccamento insicuro disorganizzato= il bambino ha un comportamento confuso, manifesta rabbia o resta paralizzato quando si riunisce alla madre perché l’altro è considerato pericoloso e si può solo attaccare.

Da adulto la persona presenta predisposizione ai disturbi di personalità, considera l’altro un nemico e la sua strategia di comportamento è l’attacco per difendersi.

Il cliente ansioso disorganizzato è a volte evitante e a volte ambivalente.

Manifesta comportamenti contraddittori. Ad esempio alterna espressioni di autostima molto alta ad autostima molto bassa.

Come quel manager che parlando di un’operazione finanziaria  in primo tempo disse di essere stato molto bravo e poi a distanza di mezz’ora si contraddisse dicendo che non era stato all’altezza delle aspettative del suo cliente.

Chiede al counselor di essere coerente e di accettare la sua contradditorietà.

Se il cliente manifesta molte contraddizioni nella soluzione del suo problema, è necessario fare un' invio a professionista con più strumenti.

Confesso che nella presa in carico del cliente sono molto prudente, non mi basta solo capire se è in grado di intendere e di volere, voglio conoscere il suo stile e comprendere se posso essere di aiuto per la risoluzione del suo problema.

Rispetto ogni stile di personalità perché sento che dentro ogni individuo c’è un’ umanità che pulsa!


Un caro saluto a tutti.

Antonio

by Antonio Masoch