Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: L’esercizio della gentilezza

2022-06-24 14:31:04

Ritengo che un atteggiamento attento e gentile verso se stessi e l’altro può produrre luce nella nostra vita.

Viviamo in un tempo dove domina la frenesia e la paura in tutte le sue forme: guerre, pandemia, femminicidi, carestia, crollo delle borse ecc…

La reazione naturale delle persone è quella di rinforzare il proprio confine limitando i rapporti con l’altro e con l’ambiente.

La persona si chiude a guscio.

Tecnicamente si può parlare di egotismo = “ mi chiudo in me stesso ”.

Nel mio piccolo, per uscire da me stesso, cerco di fare esercizio di gentilezza ogni volta che mi viene data la possibilità.

Per uno come me, evitante, scoprire il mondo ed andare verso l’altro è sempre un’impresa.

Quando cammino per la città sono intento ad osservare le situazioni.

Sono convinto che scrutando le persone possiamo interagire per stimolare con gentilezza l’umanità che si nasconde nei nostri cuori.

Così mi è capitato di imbattermi nel ciclista che è caduto e che in modo riservato cercava di rialzarsi.

Mi sono avvicinato per porgere il mio supporto, ma nulla, lui desiderava rialzarsi da solo.

L’altro giorno ho notato una signora che usciva dal portone di casa, piena di sacchetti della spazzatura, e mi sono proposto per darle una mano.

Lei ha alzato il capo verso di me, meravigliata della proposta.

Mi ha sorriso….

Dopo un tempo, il suo tempo, mi ha risposto che  non era necessario il mio aiuto in quanto i pesi in mano erano irrisori anche se gli involucri apparivano voluminosi.

Sembra che d’istinto, in questo periodo, le persone vogliano arrangiarsi.

Ho notato che la buona educazione è passata di moda e quando spolvero il più elementare galateo le persone mi guardano come fossi una persona d’altri tempi, fuori dal contesto.

Per fortuna noto, soprattutto nei giovani, il desiderio di rompere questo schema di chiusura per allenare la socialità e la buona educazione.

I nostri giovani sono la linfa vitale e la loro spontaneità mi insegna ad andare all’essenza dei rapporti.

Così ho notato qualche volta che i ragazzi della mia parrocchia aprono le porte alle persone anziane.

Si, proprio così e dico con sincerità che questa forma di gentilezza mi ha proprio colpito e riempito di soddisfazione.

Ascoltando le persone, noto che le esigenze sono cambiate.

In passato il cliente era disposto a fare percorsi di consapevolezza ben strutturati per approcciare il proprio vissuto con calma, mentre adesso emerge il desiderio di dare soluzione, in tempi rapidi, al proprio problema.

Una sorta di “mordi e fuggi”.

Per questo cerco di educare me stesso e i miei clienti alla gentilezza nell’osservare la propria vita.

Penso che lo sguardo  non precipitoso, sopportato da una sana riflessione, aiuta a vedere la vita con serenità.

Con i miei clienti cito  una massima di Johann Wolfagang Goethe:

“ Come raggiungere un traguardo? Senza fretta ma senza sosta”.

E’ importante, a mio avviso, vivere con consapevolezza il presente nel qui e ora e notare il flusso dei cambiamenti.

La consapevolezza ci chiede di essere gentili, costanti  e non precipitosi.

L’attenzione verso noi stessi nelle piccole cose: la sveglia, la meditazione, il camminare, il mangiare… sono la gentilezza che ci concediamo ogni giorno per rendere la nostra esistenza meno frenetica e sterile.

Una volta camminando per Venezia al calar del sole, dopo il vespro, mi sono imbattuto in una visione del passato.

Sbirciando dentro una casa, che affonda le sue radici in un canale, ho notato un curato che seduto a tavola stava consumando il pasto serale.

Mi ha colpito la sua religiosa postura.

Portava il cucchiaio della minestra al suo palato con estrema lentezza.

Il ritmo era misurato e cadenzato.

Ho sentito come il tempo si fosse piegato al suo desiderio di pace e serenità.

Ho capito da quei gesti così scontanti, ma antichi, come si può amare se stessi con molta gentilezza.

Penso che sia importante darsi un tempo e solo in questo modo possiamo assaporare la nostra esistenza.

Voglio augurare a me e a tutti voi di usare gentilezza nell’incedere lento in questo mondo.

Un caro saluto.

Antonio.

by Antonio Masoch