Riflessioni per Nutrire l'Anima

Spiritualità & Filosofia

Riflessioni per nutrire l’anima: La Santa del Quotidiano

2022-12-16 08:45:31

Da quando, per servizio volontario, apro e chiudo le due chiese del cimitero a Mestre mi capita di frequentare con devozione la Venerabile-Serva di Dio- Suor Olga Gugelmo.

Da alcuni mesi i sacerdoti di Mestre mi hanno delegato ad aprire e chiudere le due chiese del cimitero a Mestre.

Questo servizio che all’inizio mi procurava un certo disagio, si sta rivelando ora una grande opportunità di crescita spirituale.

Accedo al mattino verso le ore 7-7,30 per aprire per prima la sala del commiato che è adibita a chiesa dove il mercoledì alle ore 9 un sacerdote, a turno, viene a celebrare una messa in suffragio dei cari defunti.

Questa sala con il pavimento, le travi e le finestre in legno è chiamata da qualcuno lo “Chalet”.

In effetti entrando si prova un certo tepore accogliente e in certi momenti si può percepire anche il classico odore di legno stagionato.

Appena aperto, mi inginocchio e recito alcune preghiere a voce bassa per cercare, nella mia pochezza, di animare spiritualmente la sala.

A seguire procedo a riporre i lumini nelle custodie che si trovano sotto le immagini dei Santi.

Di solito finisco il giro sostando di fronte al quadro della Venerabile Suor Olga Gugelmo, Serva di Dio.

Si tratta di una cara sorella delle Figlie della Chiesa che abitano da sempre il monastero adiacente la chiesa dedicata a San Girolamo a Mestre.

L’epigrafe recita che Suor Olga nacque a Poiana nel 1910 e morì a Mestre nel 1943 a soli 33 anni.

Vorrei far notare l’analogia dell’età della Venerabile che è la stessa di Gesù Cristo.

Mi ha colpito sempre l’essenzialità dei dati anagrafici, solo l’anno di nascita e quello di morte, quasi a sottolineare che noi apparteniamo a Cristo e il tempo in terra è una rapida preparazione per una condivisione più intensa e duratura alla Sua presenza.

Il fatto che vengano omesse la data e il mese di nascita mi hanno fatto immaginare la voglia di dare poco spazio alla donna e più spazio a Dio.

Si narra che Suor Olga fu molto presente alle necessità dei giovani della mia città per questo fatto la considero una suora empatica e pratica.

Giusta per i nostri tempi.

La preghiera, sottostante all’immagine della Venerabile nella sala, esorta a recitare il Pater, Ave e Gloria per chiedere al Signore la grazia della beatificazione.

Solitamente dopo aver recitato le mie povere preghiere propiziatorie, mi trattengo, in un dialogo interiore con Lei che, per me, è già santa.

Le racconto le ansie, le aspettative del mio presente e concludo chiedendole la grazia di una vita buona a lode e gloria di Nostro Signore Gesù Cristo.

Questo è il mio incontro del mattino con Suor Olga.

Quando lascio la sala del commiato per andare verso la chiesa storica e monumentale del cimitero, è ancora scuro e mi accompagnano le luci fioche dei lumini delle tombe più esigenti.

Cammino recitando il rosario intercalato all’Eterno Riposo e ho spesso come la sensazione che i miei “amici dormienti” attendano con gioia il sussurrare delle mie parole.

Riconosco che nei miei giorni sereni il loro silenzio stimola la riflessione interiore, mi sprona a dare il meglio di me nella vita, mentre nei miei momenti tristi la loro calma mi angoscia.

Entrando nella cappella mi colpiscono sempre le tombe monumentali delle famiglie illustri dei Ticozzi e Da Re che troneggiano subito dopo l’ingresso ai lati del vestibolo.

Lo scalino in marmo mi invita ad inginocchiarmi per esprimere anche qui la mia devozione.

Il contesto di marmo così freddo e immobile mi ricorda la durezza della vita che cerco con le preghiere di rendere più accessibile e meno aspra. 

Al pomeriggio, per la chiusura, arrivo verso le 16 per lasciare più spazio alle persone nella preghiera.

Ci sono quelli che frequentano il cimitero vestendo in modo composto per esprimere il massimo rispetto e quelli che sfrecciano al mattino con la tuta “coniugando la camminata con la preghiera”.

Non di rado incrocio qualche vedova che segna il suo volto di lacrime d’amore per il suo caro estinto.

Sono convinto che le persone che vengono in cimitero siano persone speciali che amano molto.

Il mio percorso di chiusura è a ritroso, dalla cappella monumentale lungo i vialetti verso la sala del congedo.

Non può mancare al mattino e al pomeriggio una sosta davanti ai miei due sacerdoti preferiti: don Franco De Pieri e il Mitico Mons. Valentino Vecchi.

Amici inseparabili nella vita come nella morte, mi confortano con la loro presenza e stimolano in me ricordi passati.

Quando piccolo andavo con mio padre a sentire le suggestive omelie domenicali di Mons. Vecchi nel duomo in piazza a Mestre e i miei trascorsi edificanti al servizio liturgico con Don Franco De Pieri.

Ancora oggi ringrazio il Signore per avermi donato il privilegio della loro presenza.

Prima di sbucare nel piazzale dopo il grande cancello del cimitero, passo con emozione di fronte alla tomba di Suor Olga per il mio secondo saluto della giornata nella  sera.

La sua tomba color bianco marmo è colorata dalle piante e rischiarata dai lumini della devozione.

Noto con piacere che c’è sempre qualcuno che sosta in preghiera.

Una settimana fa ho avuto la grazia di assistere ad un incontro speciale, dal sapore mistico.

Ero ancora lontano e ho scorto che di fronte alla tomba della santa sostava una signora con abiti segnati dal tempo assorta in “un dialogo tra giganti dello spirito”.

Mi è parso che la donna fosse in evidente stato di povertà, e tuttavia dalla sua pochezza materiale traspariva una regalità spirituale senza eguali. 

E’ mia profonda convinzione che i poveri, quelli veri, hanno una grande dignità e sono l’immagine di Cristo in terra.

Guardano all’essenziale e il loro cuore è libero nell’accogliere Cristo in tutta la sua grandezza.

Composta nella sua preghiera, appena mi sono avvicinato si è girata verso di me e il suo sguardo mi ha colpito profondamente.

La sua faccia non era quella delle donne preoccupate di apparire, tutt’altro, il suo volto sembrava trasfigurato dalla fatica e dalla malattia, in attesa del Paradiso.

Ancora adesso, rievocando il fatto, l’immagine di quella donna mi risuona come invito alla preghiera e alla pietà.

Sono passato lentamente, in silenzio, quasi in punta di piedi, per non rompere quell’idillio mistico tra la santa in cielo e la santa povera in terra.

Nella semplicità ho lasciato pregare il mio bambino interiore che rivolgendosi a Suor Olga ha chiesto di soddisfare ogni esigenza di quella vera grande signora.

Concludo ringraziando il Signore perché mi ha concesso di vedere quell’incontro tra anime sante e per avermi donato la compagnia quotidiana e luminosa di Suor Olga.

Un caro saluto.

Antonio

by Antonio Masoch