Andreina Montis

Oltre l'apparenza

2019-07-24 18:16:30

La generosità e l'amore non sono una condizione sociale ma ...

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Andreina Montis

Ciao, ho deciso di iscrivermi a questo blog perché da sempre mi sono ritenuta "diversa" da tutti, negli atteggiamenti e nel modo di essere.vorrei parlarvi di me, della mia vita.sono stata portata via dai servizi sociali quando ero bambina,e potevo vedere i miei genitori solo il fine settimana . frequentavo la scuola materna, piangevo e mi disperavo quando mi accompagnavano a scuola.sono molto abitudinaria, e al cambiamento ho sempre risposto con frustrazione e insofferenza, e spesso anche con irritabilità e nervosismo. A scuola avevo problemi a socializzare, mi aprivo solo con chi accennava di avere interessi simili ai miei e mi capiva, alle medie sono stata vittima di bullismo, agli occhi dei miei compagni di classe e degli stessi insegnanti apparivo come una ragazzina asociale, e più loro mi trattavano come un’aliena, più mi deridevano e umiliavano per il mio modo di essere, di vestire , per il mio aspetto fisico , più io mi chiudevo . Gli stessi episodi mi hanno accompagnata anche alle scuole superiori, dove però, io ho smesso di subire e sentirmi inferiore ho iniziato ad ostentare una finta sicurezza nelle mie idee e convinzioni, riguardo temi sociali o politici, le mie idee sono diventate un’ossessione e più volte utilizzavo una maschera .avevo paura di guardarmi dentro e scoprirmi semplicemente diversa. In realtà, sono sempre stata consapevole di questa mia diversità, ma per ignoranza, o per vergogna, e le stesse accuse mi sono state rivolte anche in altri contesti, in primis a scuola. Verso la scuola ho sempre nutrito un odio che piano piano ho tradotto in accettazione, non amavo studiare, o comunque non tutte le materie, tendevo a fissarmi con determinati argomenti di materie come mattematica e scienze e studiavo solo quelle con piacere, l’idea di dover essere interrogata dall’insegnante mi creava un’ansia tale da trasformarsi in avversione nei confronti della materia stessa. Amo leggere di tutto, anche se di solito, mi fisso con un genere e con un autore, e leggo solo quello per intere giornate, settimane e mesi. Da bambina la mia ossessione erano le bambole, sognavo di diventare una stilista o una modella, presto però mi resi conto che il mio aspetto fisico non me lo avrebbe consentito e iniziai a sognare di lavorare come oss , non mi sono mai considerata bella, ma non rappresentava una qualità essenziale, non ho mai amato guardarmi allo specchio, preferivo rispecchiarmi nelle mie bambole, inventando delle storie, o nei protagonisti dei romanzi, fumetti o cartoni animati che adoravo, immaginando di vivere la loro vita, di somigliare a loro. L’immaginazione, la fantasia la mia propensione a “fissarmi” con personaggi fantastici o inventati da me, mi hanno salvata dal bullismo dei miei coetanei e dall’incomprensione degli adulti. Quando a scuola, i miei compagni mi deridevano per la mia “stranezza” e gli insegnanti mi tacciavano di essere asociale, mentre, a casa, i miei si sentivano a disagio perché la loro unica figlia non era come le sue coetanee, non aveva gli stessi interessi, la stessa simpatia, la stessa capacità di adattarsi ad ogni situazione. oltre a sognare di diventare una principessa, come Cenerentola,o una stilista, sognavo ad occhi aperti di diventare una cantante famosa, A undici anni, poi, i miei genitori mi fecero intendere che nella vita contavano altre cose, come studiare per rispondere alle interrogazioni degli insegnanti, andare a scuola perché è giusto così.cosi a 15 anni sono stata portata in comunità e mi sono iscritta alle superiori.alle superiori abbandonai quasi tutte le mie vie di fuga tranne il mio interesse per i romanzi un cui continuavo ad immedesimarmi. Ora sono diventata mamma e ne sono fiera Lunica cosa che ho insegnato a mio figlio e di apprezzarsi x quello che è. E che nella vita deve volere bene agli altri come si vuole bene lui stesso

Andreina Montis

Non chiedere a una ragazza "Ti porto qualcosa?" perché anche se volesse mille cose ti dice che non vuole niente. Sorprendila, pensa a qualcosa di carino, anche se non è quello che lei voleva in quel momento, ma il semplice fatto che tu abbia pensato a lei, farà in modo che qualunque cosa sia, sia perfetto.

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