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Innamorate di un Masai: le storie di Ilaria e Cristina, alla faccia di tabù e pregiudizi
Quando si parla d’amore, dovremmo cercare di evitare frasi fatte, luoghi comuni e pregiudizi e pensare che siamo davanti a persone che, pur diverse per provenienza ed estrazione sociale, hanno deciso di condividere un pezzo di vita (o l’intera esistenza) insieme.
Le storie di Ilaria e Cristina, l’una ventisettenne di Pistoia, l’altra 33enne di Massa, sono assai particolari. Viste dall’esterno, potrebbero apparire come due dei tanti rapporti di comodo che si instaurano tra donne occidentali in cerca di avventure in Africa e giovani del luogo che desiderano una stabilità più che altro economica.
Invece per entrambe, innamorate di due giovani Masai conosciuti a Zanzibar, non è affatto così.
Certo, intorno a loro sono tante le donne che, dopo aver vissuto periodi di amore e passione con questi giovani Masai del luogo, si ritrovano da sole a piangere il loro amato, che scoprono essere sposato o convivente con donne della loro tribù. Ma Ilaria e Cristina si sentono di dire che “la risposta alla fine te la dà soltanto il tempo”.
Per il momento, tanto ne vale vivere questo amore con trasporto ed entusiasmo, senza chiedersi perché e quanto potrebbe durare. Ilaria ci tiene a specificare: “Io sono stata chiara fin dall’inizio, dicendogli che da me soldi non ne avrebbe visti”. Ora quel giovane conosciuto mentre faceva la cuoca a Zanzibar è diventato a tutti gli effetti suo marito.
Ora sono tornati in Italia e lui fa l’aiuto cuoco in un ristorante. Quando gli viene chiesto se la vita è dura in Italia, risponde subito con un sorriso che anche quella nella savana, in Tanzania (dove lui è nato) lo è.
Cristina racconta con piacere la sua storia d’amore cominciata durante una vacanza a Zanzibar. Rimasta incinta, quando la piccola aveva un anno l’hanno portata nella savana a conoscere la famiglia di lui. Ora Cristina e suo marito abitano per alcuni periodi all'anno nell’entroterra di Handeni, in un villaggio Masai con capanne costruite con fango e sterco di vacca. Il bagno si fa nella foresta e non vi è acqua corrente.
“La vita qui è lenta, non c’è molto da fare, ma ogni volta io penso che per me sia un privilegio vivere così”, dice Cristina che sottolinea: “Mi piace la lentezza, il loro modo di affrontare le cose, e con me sono sempre discreti e gentili. La giornata è scandita dal sole, con sveglia all’alba. Si cucina al buio con delle torce, e si sta fuori a parlare mentre scende la notte”.
Cristina e suo marito vivono nove mesi in Italia e tre a Zanzibar, ma sognano di trasferirsi definitivamente in Africa.
Le ragazze stanno ultimando di scrivere un libro, che uscirà a luglio prossimo. Intanto chi volesse aiutarle nel loro progetto può farlo su www.gofundme.com