Il fascino della letteratura russa lo troviamo in questa splendida opera di Ivan Gocharov, appena scoperta e ancora in lettura. Recentemente ho visto un'intervista a DeAndrè nella quale gli si chiedeva in quale personaggio della letteratura si identificasse. Fabrizio De Andrè rispose Oblomov. Così incuriosita dal personaggio, ho subito comprato il libro per capire a fondo il personaggio De Andrè. Scopro che Oblomov, è un uomo che rifiuta l'azione, incapace di agire e reagire, decide di vivere nel tepore del suo divano o steso su un letto. Oblomov è un inno all'ozio e all'apatia, un libro che ha lasciato in eredità la parola Oblomovismo: atteggiamento di apatica indolenza attribuito da molti scrittori russi della seconda metà dell’Ottocento, alla piccola nobiltà del loro paese, modo di vivere apatico. Ma il protagonista non vive in conflitto con questo suo modo di essere, anzi vive sereno, perché laddove si ferma la sua azione ne comincia un'altra, interiore, che fa scorrere pensieri e riflessioni. Direi che Oblomov abbia scelto il suo lavoro, ovvero quello di Pensare.