Susanna Canonico

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Un assaggio di primavera

2019-02-05 07:58:24

Vi racconto come cambia la vita dalla città alla campagna.

Susanna Canonico

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Neri, come la notte!

2018-10-31 11:05:41

Se dico Halloween quanti pensano alla zucca? Anche se questo simbolo è molto usato, nelle raffigurazioni della festa più spaventosa dell’anno, sono spesso presenti anche degli animali. Simbolo della notte, protagonista di numerose storie dell’orrore e di credenze popolari, il pipistrello è un animale temuto e malvisto. Ma è davvero così terrificante? Partiamo dalla base: il pipistrello non è un vampiro, non si nutre di sangue umano e non si attacca ai nostri capelli. Il vero nome del pipistrello è chirottero ed è l’unico mammifero in grado di volare. Ne esistono più di mille specie nel Mondo e sono presenti in tutti i continenti, eccezion fatta per i poli. La specie più grande ha un’apertura alare di quasi due metri, la più piccola pesa due grammi e, con i suoi tre centimetri di grandezza, è il mammifero più piccolo del Mondo. Alcuni di loro si nutrono di insetti, altri di frutta, altri di pesci o piccoli mammiferi. Altri ancora sono perfetti impollinatori e quindi, indispensabili per l’ecosistema. Il cinema non ha di certo aiutato questo animale e anzi, ha contribuito alla diffusione della sua immagine negativa, mentre leggende e superstizioni facevano il resto. In realtà i pipistrelli, soprattutto quelli diffusi nel nostro paese, sono animali timidi ed innocui. Sono abili cacciatori e quasi tutte le specie utilizzano un sistema che potrebbe far invidia ai reparti speciali dei marines: l’ecolocazione. Emettendo ultrasuoni ed analizzandone il ritorno cacciano, si orientano nel buio e stabiliscono la distanza di qualsiasi oggetto. Negli ultimi anni è stato rivalutato, ma solo perché si è mostrato “utile” all’uomo nei periodi estivi, facendo razzia delle zanzare che affollano le aree urbane. Sarebbe ancora più bello se venisse liberato dalla nomea di “animale pericoloso” e, con un po’ di semplice informazione, lo si potrebbe addirittura riscoprire simpatico ed affascinante, esorcizzando così tutte le paure ad esso connesse. E' comunque il colore nero, nel mondo occidentale, ad essere sempre associato a qualcosa di negativo: il dolore, la sfortuna, la morte, le tenebre, il buio. Il cinema ed i racconti hanno contribuito ad accrescere la visione tetra di questo colore anche attraverso i personaggi malvagi vestiti di nero: Dracula e i vampiri, i pirati, le streghe, la morte con la falce e così via. Oltre ai pipistrelli, anche i corvi non se la passano bene a causa del colore del loro piumaggio. Conoscete la leggenda dei corvi della Torre di Londra? Pare che se i corvi, presenti da moltissimi anni nei giardini della struttura, abbandonassero la Torre, la corona cadrebbe e con essa la Gran Bretagna. Sono moltissime le storie che ruotano attorno al gruppo dei corvi inglesi, ma sono ancora di più quelle che vedono l’animale come simbolo del male e delle tenebre. Nella tradizione celtica il corvo accompagnava il dio Odino e nella simbologia di diverse culture ha il significato di morte o guerra, mentre in Germania, leggenda vuole che le streghe volarono sulle montagne per il grande Sabbath sotto forma di corvi e cornacchie. Nel Macbeth di Shakespeare è un corvo a portare messaggi di sventura a Lady Machbeth ed infine, in Scozia, la dea dell’inverno appare a volte sotto forma di questo scuro animale ed un solo suo tocco porta la morte. Fortunatamente però, in molte altre leggende, il corvo è un animale saggio e degno di rispetto. In realtà è un animale maestoso ed elegante, anche se le sue abitudini alimentari effettivamente, non lo aiutano ad uscire da questa visione maligna appioppatagli migliaia di anni fa. Ma è solo la nostra visione del mondo animale, filtrata dalle nostre abitudini, a vedere come disgustoso, tetro o peggio ancora sbagliato, tutto ciò che è diverso da ciò che siamo soliti fare noi umani. Ed è proprio in questa giornata di Halloween, che vi invito a considerare questi due animali come splendidi esempi di quanto la Natura riesca ad essere variegata, diversificata, variopinta e meravigliosamente saggia anche quando dipinge di nero alcune delle sue perfette creazioni.

Susanna Canonico

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"E' tempo di migrare"

2018-10-22 12:57:17

"Settembre, andiamo. E' tempo di migrare" recitava D'Annunzio ne "I pastori" prima che l'estate durasse fino ad ottobre inoltrato. Venerdì passeggiavo con ventisette anomali gradi tra i miei ulivi, scuotendo la testa con fare rassegnato, conscia del fatto che quest'anno forse perderò molte olive, perché non riesco a trovare il tempo per cogliere perché i lavori di ristrutturazione di una vecchia stalla mi stanno assorbendo completamente. Ad un certo punto però, la mia attenzione è stata rapita da una folla chiassosa. In fondo al podere, alcuni cavi elettrici passano sopra la mia proprietà e sono, per mia grande fortuna, il punto di ritrovo delle rondini che stanno per partire. E in questa ordinata folla, centinaia di rondini garrivano senza sosta, probabilmente scambiandosi gli ultimi dettagli del loro imminente viaggio. La preparazione alla partenza è un momento di grandi rituali che tiene appassionati e non con il naso all'insù, ipnotizzati da questa danza che saluta l'estate, che quest'anno è stata decisamente prolungata. Questi piccoli uccelli ogni anno percorrono più di 10.000 km per trascorrere qualche mese al caldo; dall'Europa si spostano in diverse zone dell'Africa e generalmente quelle che nidificano in Italia prediligono la Repubblica Centroafricana e quella Democratica del Congo. Per arrivare a destinazione attraversano prima Francia e Spagna, sorvolano poi il Mediterraneo, il Marocco ed infine il Sahara con una media di 320 km al giorno, sostando sempre negli stessi luoghi ogni anno. Torneranno in Europa in primavera, ripercorrendo in volo l'intero tragitto. Il viaggio è lungo e faticoso e non tutte ce la fanno a portarlo a termine, saranno gli esemplari più giovani e in salute a continuare il ciclo che permette a questa meravigliosa specie di sopravvivere e riprodursi. Durante l'estate questa zona si popola abbondantemente di rondini che riescono a non perdere poesia nemmeno quando si comportano da ingrate opportuniste, seguendo trattori e mietitrebbie che smuovendo il raccolto, facilitano la loro caccia agli insetti con cui banchettano senza aver fatto grosse fatiche. Le rondini cacciano in volo e quindi anche in questa occasione danzano nell'aria romanticamente, facendo dimenticare all'osservatore che piroettano in quel modo armonico solo perché c'è una sorta di buffet gratuito. Nella vecchia stalla che sto sistemando c'è un nido che ogni anno mi regala la possibilità di assistere quotidianamente alla loro stagione riproduttiva, e che riporta una coppia di rondini, presumibilmente la stessa degli anni precedenti, in questa casa che, condividendo ormai da tempo, è tanto casa mia quanto loro. Chissà quanto avrebbero da raccontare queste piccole viaggiatrici, ma mi accontento di poter avere da loro la certezza che è il caso di tirare fuori giacche e cappelli, perché nessun meteorologo potrà mai dirci con la precisione delle rondini quando l'estate giunge al termine. E non sbagliano come sovente capita alle varie app che riempiono i nostri smartphone dandoci l'illusione di sapere se domani pioverà o meno, perché ieri sera, puntuale e autoritario, si è alzato un vento freddo e deciso che ha spazzato via questa lunga estate. Un tiepido sole ci ha fatto svegliare stamattina assonnati e pigri come l'autunno, preannunciato senza modestia dalle piccole, coraggiose e determinate rondini, che saranno già oltre confine, unite, organizzate e decise a portare a termine il duro lavoro che la Natura ha scelto per loro.

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