La depressione, il mal di vivere.

La depressione è rabbia interiorizzata, invece di esprimerla fuori di noi lo facciamo con noi stessi

Nella mia vita ho avuto molto a che fare con la depressione.

Il primo forte impatto l’ho vissuto con mia madre sin da quando avevo 6 anni.

La vita l’aveva abbattuta, devastata, l’aveva letteralmente messa in ginocchio.

Quando non lavorava passava intere giornate dentro al letto, dimenticandosi di avere una figlia.

Con lei ho imparato il silenzio, mia madre passava giorni e giorni a non dirmi una parola.

Nel mio osservarla ho imparato tantissimo, tutto ciò che ho toccato con mano sono state conoscenze preziosissime pe me e il mio lavoro.

La vita di per sé non è semplice, ne buona ne cattiva, è solo molto complicata. 

A volte penso che la vita è così immensa e fatta da miliardi di intrecci che noi dovremmo imparare a non manipolarla quanto, invece, comprenderla.

Guardando mia madre per anni e poi tanti pazienti, assistendo a due suicidi, mi sono fatta milioni di riflessioni su come la vita possa essere davvero troppo complicata per molte persone.

Sì molte, perché, possiamo non ammetterlo, ma la maggior parte della popolazione nel mondo soffre di depressione più o meno grave o di episodi depressivi minori, e qui intendo stati di scoramento che durano circa 3 mesi..

La parola depressione fa paura. 

Lo vedo sempre negli occhi dei pazienti, perché è un vestito vischioso e pesante che affossa chi la vive, la immobilizza, la rinchiude nella prigione peggiore e più stretta che esista, il proprio cervello.

La depressione è come un cancro, subdola, silenziosa, intelligente e devastante.

Lei, se non stiamo attenti, si impossessa dell’intera nostra vita e la manipola.

Ti fa smettere di uscire di casa, di aver voglia di vedere le persone anche quelle più care, ti mette all’angolo dell’immobilità mentale, ti fa abbassare la testa perché ti leva la speranza.

Il terreno su cui poggeranno i tuoi sentimenti sarà fatto di: tristezza, frustrazione, impotenza.

La depressione spegne lentamente la luce dai tuoi occhi, quella scintilla vitale con cui sei venuto al mondo che lentamente fa spazio a pupille opache.

La vita spesso tradisce le nostre aspettative, così pensiamo, in realtà la vita c‘entra poco, siamo noi che ci costruiamo scenari futuri ad hoc, e, la linearità con cui siamo abituati a pensare ci impedisce di esaminare la numerosa variabilità delle cose che possono accadere e le molteplicità dei modi in cui le potremmo vivere.

La vita è troppo difficile da sostenere?

Un giorno una persona mi disse, "la vita ti ha scorticato". Verissimo

Tuttavia non ho mai permesso alle difficoltà di piegarmi.

Mi hanno spezzato? Si, parecchie volte, e ogni volta che toccavo il fondo mi rialzavo sempre più forte.

Perché? Mi sono innamorata della vita.

Come ho fatto? Con l’umiltà.

Mi sono guardata dentro, mi sono messa in discussione milioni di volte e ho chiesto aiuto a me stessa, agli altri, alla vita.

Non tutti sono forti abbastanza e la vita è davvero difficile, dolorosa, ai nostri occhi spesso ingiusta, ma Lei ha milioni di cose meravigliose che ci possono dare emozioni incredibili.

Possiamo diventare noi più forti, capaci di accusare i colpi dell’esistenza senza che il dolore, la solitudine ci uccidano dentro.

Chiedere aiuto non è segno di debolezza ma di coraggio.

Il coraggio di guardarsi dentro e senza menzogna ammettere di stare male e con umiltà chiedere un sostegno.

Credetemi che dopo aver visto mia madre tentare il suicidio, tanti pazienti in Villa Turro a Milano, e in studio, vi dico: non arrendetevi alla situazione, non pensiate che le cose non possano cambiare, fate appello a tutte le forze che avete, uscite di casa a cercare chi vi può aiutare a riprendere il contatto con voi stessi e il vostro mondo.

La vita ha molto da dare e voi molto da accettare e restituire. 

La vita è come tra innamorati, uno scambio affettivo profondo, fatto di tante sfaccettature, tutte estremamente preziose.