✳️Romana Prostamo✳️

Founder Senior

E ora parliamo di vita.

2019-02-26 18:40:31

Si può imparare a vivere guardando la morte.

Questo post mi costa le lacrime del ricordo.

 Nessuna parola, discorso e immagine ti prepara all'impatto terribile della violenza e della devastazione dei conflitti bellici.

I miei incubi si sono intimiditi di fronte alla realtà. Cosa vuoi che sia l'orco cattivo che ti fa scappare per la paura.

Quando le mie orecchie sentono le urla strazianti dei feriti, delle donne picchiate a cui strappavano i bambini dalle braccia.

E i miei occhi registrano scene che il cervello non vuole fare sue.

Sangue, corpi non più corpi, visi trasfigurati dal terrore e dallo shock.

Dov'è l'umanità, dove è andata, si è addormentata? Perchè non si sveglia?

Non capivo il kasmiri nè l'urdu, ma comprendevo l'inflessione impietosa delle frasi dette dai militari.

Eravamo partiti per l'India del Nord portando con noi la strumentazione, i materiali e fare assistenza alle persone con danni uditivi.

Ci siamo spinti fino a Srinagar focus del conflitto, oltre non ci era permesso andare.

Abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per aiutare, donare.

I danni dell'odio non sono facili da arginare, una piccola cosa l'abbiamo fatta, qualcuno a ripreso a sentire, parlare e sorridere.

Lo devo dire: non riesco a comprendere o forse ad accettare che noi, esseri umani, possiamo essere gli autori di tanta crudeltà

Come ne sono uscita?

Facendo appello a quello che sono: un miscuglio di coraggio e lividi, di sofferenza indicibile e resilienza.

Esperienze come queste ti bruciano qualcosa dentro e se trovi la forza, anche con l'aiuto di qualcuno che può capire, usi la cenere che rimane per rinascere e amare, amare e amare ogni singolo attimo.