SILVIO CROTTI

Top Founder Executive

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Oggi 27 aprile si celebra Santa Zita. Nel linguaggio medievale, Β« zita Β» equivaleva a quella che, nei dialetti toscani, Γ¨ ancora detta Β« cita Β» o Β« citta Β». Voleva dire cioΓ¨ Β« ragazza Β», e il diminutivo di quel termine esiste ancora nel vocabolario italiano: Β« zitella Β», cioΓ¨ non maritata. Santa Zita Γ¨ dunque la santa ragazza, ed Γ¨ l'unica Santa di questo nome che ancora viene ripetuto in Toscana, e specialmente in Lucchesia. Santa Zita, infatti, Γ¨ la Santa di Lucca, e giΓ  Dante, per indicare i magistrati della cittΓ  di Lucca, parlava degli Β« anziani di Santa Zita Β». Zita era nata vicino a Lucca, a Monsagrati, nel 1218, in una famiglia contadina. Non ebbe nessuna particolare istruzione, ma fin da bambina si dette una regola di condotta religiosa chiedendosi semplicemente: Β« Questo piace al Signore? Questo dispiace a GesΓΉ? Β». Con questa linea di condotta crebbe devota e utile, aiutando i genitori a vendere in cittΓ  i prodotti dei loro campi. A 18 anni entrΓ² a servizio, a Lucca, nella casa dei Fatinelli, anzi nel palazzo di quella famiglia, che era una delle piΓΉ ricche della cittΓ . Le tentazioni della cittΓ  avrebbero potuto aver facile presa nell'anima della semplice campagnola, ma la linea di condotta impostasi dalla fanciulla, pur nella sua ingenuitΓ , non consentiva nΓ© errori nΓ© distrazioni. Β« Questo piace a GesΓΉ? E questo gli dispiace? Β». E piaceva a GesΓΉ che ogni mattina, con il permesso della padrona, Zita si recasse in chiesa, mentre tutti gli altri ancora dormivano. E poi accudisse puntualmente, prima di tutti e meglio di tutti, alle pesanti incombenze casalinghe, alle quali si dedicavano le donne di quei tempi. Ma fu soprattutto la straordinaria generositΓ  verso i poveri che costituΓ¬ il piΓΉ delicato profumo della santitΓ  della servetta. Ogni venerdΓ¬, ella, la piΓΉ fidata tra le domestiche, aveva il compito di distribuire le elemosine ai poveri. E trovava sempre il modo di aggiungervi qualcosa di suo, risparmiato sul magro cibo, sullo scarso salario e sul modestissimo vestiario. Presto il padrone sospettΓ² che Zita donasse ai poveri piΓΉ di quanto egli aveva disposto. Era vero, ma quel di piΓΉ non apparteneva a lui. Rappresentava il superfluo della sua serva incredibilmente sobria.  Un giorno, incontrando Zita con il grembiule gonfio di alimenti, le chiese severamente che cosa portasse. Β« Fiori e fronde Β», rispose la ragazza. Disciolto il grembiule. ne caddero davvero fiori e fronde, miracolosi simboli della caritΓ  e della generositΓ , impersonata da Santa Zita. Sempre piΓΉ amata, rispettata e venerata, visse nella casa dei Fatinelli fin verso i sessant'anni, considerandosi nient'altro che un'umile, obbediente e devota serva. Soltanto dopo la sua morte i cittadini di Lucca le tributarono onori come a una grande Santa, e gli stessi magistrati della cittΓ  non disdegnarono di essere indicati come Β« gli anziani di Santa Zita Β», senza che facesse velo al loro orgoglio l'umile condizione della Santa servetta, delicato fiore della cittΓ  gentile. Buona notte a Tutti. 🌺🌿 BY S.C

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Il mare d'inverno. Buona serata e buona cena. πŸš€βš“β›΅βš“πŸ›Άβš“πŸš€πŸŒŠπŸŒŠπŸ€—πŸ€— FOTO AMATORIALE BY SILVIO CROTTI.

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Piante e fiori in natura. Buon pomeriggio a Tutti. 🌼🌿πŸ₯€πŸŒΏπŸŒΊπŸŒΏπŸ€πŸŒΈπŸ πŸ€—πŸ€— FOTO AMATORIALE BY SILVIO CROTTI.

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