LA DEGENERAZIONE DELLA SCUOLA - Umberto Galimberti
Umberto Galimberti, filosofo, psicologo e saggista, parla della scuola, dell'insegnamento, della socializzazione, dell'esplosione delle diagnosi facili di dislessia e discalculia, dell'essere genitori, dell'influenza del mondo digitale, della socializzazione, dell'essere ragazzi, del rapporto con l'autorità, del dialogo con i figli, di separazione... E il quadro che dipinge è ben riassunto in una delle sue frasi finali: "Speranze non ne ho, perché grande è la degenerazione".
Tratto da "il dominio di sé", di Emile Coué, che introdusse per primo un metodo per il miglioramento personale basato sull’autosuggestione. Dentro di noi esistono due sé ben distinti: il conscio e l’inconscio. Il secondo è meno conosciuto e apparentemente non fa nulla, ma in realtà è il vero regista delle nostre azioni. L’inconscio influisce su ogni cosa che facciamo, senza che ce ne rendiamo conto. Il dominio di sé, per Coué, sta proprio nella consapevolezza di poter influenzare il proprio inconscio, dirigendo il suo incredibile potere verso ogni cosa che desideriamo accada fuori e dentro di noi. Grazie a una vita di studi ed esperimenti Coué formulò un metodo preciso e quattro leggi che spiegano come funziona il pensiero e l’autosuggestione Nell’uomo la forza principale non è la volontà ma l’immaginazione. Il pensiero è più forte di tutte le altre forze, più potente della materia e delle condizioni esterne. Quando immaginazione e volontà sono in conflitto, è sempre l’immaginazione che vince. Quando l’immaginazione e la volontà sono d’accordo, una moltiplica l’altra. È il potere dell’immaginazione, del dirigere gli ordini dell’inconscio verso qualcosa che desideriamo, che ci libera dalle catene della razionalità e della volontà che trattengono le nostre potenzialità e le nostre scelte. Con il metodo di Coué possiamo plasmare la nostra realtà e influenzare il nostro fisico e la nostra mente. Solo così avremo veramente il controllo di noi stessi. “Possediamo dentro di noi una forza dal potere incalcolabile, che noi usiamo inconsciamente e non sfruttiamo a dovere. Se, al contrario, la dirigiamo in un modo saggio e consapevole, ci dà la padronanza di noi stessi e ci permette non solo di rifuggire – e aiutare gli altri a rifuggire – dai problemi fisici e mentali, ma anche di vivere in relativa felicità, in qualsiasi condizione ci possiamo trovare.”