Life Coach e Formatore
Pulce nell'orecchio #19
Da anni sostengo che in una coppia che si ama davvero, i soggetti sono tre, non due...
Se pensi solo a te stesso, probabilmente non stai con un partner, ma con una badante o un maggiordomo.
Le donne sono sicuramente più portate, per corredo genetico, a pensare sul due anziché sull'uno.
Già solo il corpo che hanno, preposto alla gestazione e a dare una nuova vita, ci proietta nella dimensione del due, che tocca anche il cervello: è provato che le donne hanno un grado di empatia più sviluppato rispetto agli uomini e questo la dice lunga sui perché le faccende politiche, nel mondo gestite per un 97% da maschi, non siano proprio rose e fiori.
La donna, nella relazione di coppia, riesce meglio - tranne casi di narcisismo oggi diffuso anche tra il sesso femminile - a pensare per entrambi, cosa che pochi maschi, particolarmente dotati di sensibilità, riescono a fare senza doversi sforzare.
Conosco coppie, se così si possono chiamare, in cui lei pensa in funzione di lui e nega la sua stessa soggettività pur di essere accettata dal narcisista di turno.
Tuttavia, a mio parere, c'è un terzo soggetto, non meno importante dei due partner, quando parliamo di una relazione sana: la coppia stessa.
Pensarla per tre, anziché per due o, peggio ancora, per uno soltanto, permette davvero alla coppia di essere un soggetto fondamentale per il benessere della coppia stessa: come fosse un figlio, va tutelata, accudita e spesso richiede rinunce al nostro ego.
Dare attenzione al NOI, significa costruire una coppia che può resistere a qualsiasi scossone e, magari, riesce ad evitarne tanti.