Sebastiana Patanè

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Il difficile mondo degli adolescenti. Tredici - Serie tv

2019-09-01 09:24:10

Da qualche giorno è disponibile su Netflix la terza stagione della serie tv Tredici (titolo originale, e forse più evocativo, "Thirteen reasons why", "Tredici motivi perché), una serie tv che ha fatto molto parlare di sé, e che offre molti spunti di riflessione.

Il racconto parte dalla fine.


Una studentessa della locale scuola superiore viene trovata morta nella vasca da bagno di casa sua. È Anna Baker, e si è uccisa. Prima di morire Anna ha inciso tredici audiocassette, ognuna dedicata ad una persona diversa, che lei ritiene in qualche modo responsabile della sua morte. La storia è quindi la storia di Anna, della sua infelicità e della sua inascoltata richiesta di aiuto, e delle persone che le erano più vicine.


Non racconterò altro della trama, ma saranno molti gli sconvolgenti segreti che verranno rivelati.

Temi scabrosi e nessuno sconto.

Leggendo la trama si potrebbe pensare ad una normale e banale storia sugli adolescenti incompresi dal mondo degli adulti. Ma questa serie si differenzia da tutte le altre serie dedicate al mondo giovanile perché il linguaggio usato è decisamente esplicito, violento e diretto. Non esistono sottintesi, non serve usare l'immaginazione: tutto è chiaro ed evidente. 

E i temi sono scabrosi, senza dubbio. Quelle cose che tutti sappiamo che esistono, nel mondo giovanile e non solo, ma che vanno dette a voce bassa, sussurrate, sottintese. 

Immagini che sarebbe meglio non vedere, fatti che sarebbe meglio non raccontare. 

Il particolare linguaggio usato in questa serie ha dato adito a molte polemiche. Si è detto che, per gli argomenti trattati, e per la violenza delle immagini, non sia adatta ad un pubblico di giovani, che è peraltro il suo target di riferimento. 

Si è parlato del pericolo dell'emulazione.

 Il modo in cui è stato mostrato il momento della morte di Anna è stato ritenuto dagli esperti troppo esplicito, al punto che Netflix, pur con ritardo, ha eliminato la scena.

 Ma tutto il resto è rimasto e, a mio avviso, va guardato con cognizione di causa. Il pubblico più giovane non può essere lasciato solo davanti a certe immagini, perché sono effettivamente difficili da comprendere. 

Questa serie va guardata con molta attenzione

Se un adulto dovrebbe essere in grado di gestire determinate immagini e determinati argomenti, lo stesso non si può dire dei bambini e degli adolescenti. Dal mio punto di vista di semplice telespettatrice, non è una serie che può essere guardata da un bambino.

Al contrario, credo che per un adolescente potrebbe persino essere di aiuto. I ragazzi hanno tutto a loro disposizione, ma è tutto senza filtri.  Credo che una visione guidata dai genitori o dagli insegnanti potrebbe fornire gli strumenti necessari per comprendere situazioni che nella realtà potrebbero trovarsi ad affrontare.

Chi è vittima di atti di violenza potrebbe essere convinto a chiedere aiuto.

Non credo che sia giusto nascondere le cose ai ragazzi. Conoscere i fatti, con il dovuto supporto, può aiutare a comprendere e a proteggere se stessi e gli altri.