Sarah Geslot

Founder Senior

Perché la guerra non è solo di chi combatte...è anche di chi resta

2019-05-21 14:33:57

Frammenti di storia dimenticati. Uno spaccato storico al femminile; figlie, mogli, madri e sorelle: dolore e disperazione nell'attesa di qualcuno che, forse, non tornerà più.

Sa battalla de Seddori

È l'alba del 30 giugno 1409, Martino I di Sicilia, spinto dalla brama di ricchezza e potere, fa esplodere il suo desiderio di supremazia sulla terra sarda, bella ma impoverita e umiliata dal lungo periodo di dominazione.


È intorno a questo fatto storico che nasce Spaccato storico al femminile in cui Nigeria Floris diventa espressione di una surreale emotività in un esplosione di sentimenti da far accapponare la pelle.


(Leggi anche https://www.cam.tv/nigeriafloris/blog/la-guerra-non-e-solo-di-chi-combatte/PID086F4B?shun=sarahgeslot )


"Sa battalla", combattuta tra Martino il giovane e Guglielmo III di Norbona (giudice di Arborea) segnerà la fine dell'indipendenza sarda.

"Su bruncu de sa battalla" (il poggio della battaglia) resta la testimonianza del massacro di un esercito impaurito e stanco, meno attrezzato ed addestrato dei suoi attaccanti.

"S'occidroxiu" (la carneficina) costò la vita a molti uomini, altri furono tenuti prigionieri e centinaia di donne vennero schiavizzate.

La storia si tinge di leggenda

 "Sa battalla de Seddori" vuole avere anche il suo aspetto romanzesco. La leggenda vuole che, dopo il massacro, il re non fosse ancora soddisfatto e volle avere tutto per sé l'amore di una giovane e bellissima donna, "sa bedda seddoresa", la quale si finse innamorata per rivendicare il suo popolo caduto sotto l'attacco del suo amante.


In un letto a baldacchino inizia così un'altra battaglia, tra la "bella di Sanluri" e Martino il giovane, dove la giovane portò allo sfinimento fisico ed ormonale il sovrano, fino a fargli fermare il cuore.


Lei, senza nome, rimarrà "sa bedda seddoresa". Leggenda vuole che rimase incinta, vestendo di mistero il paese di Sanluri che ancora ne cerca i discendenti.

Ma, si sa, le leggende si tramandano lasciandone i misteri da risolvere, e i dubbi che ne nascono sono la conferma che in questa vita non v'è certezza...


Ancora oggi si dice: "Ki ti cojsti  in Seddori!” (“Che ti possa sposare a Sanluri!”) come augurio, per dire che a "Seddori" vi sono donne molto belle...proprio come "sa bedda seddoresa".

Donne e guerra

La guerra ci porta inevitabilmente all'universo maschile, in quanto il ruolo centrale è svolto dai soldati, protagonisti nelle battaglie, nelle decisioni e nella vita di trincea. 

Eppure, anche le donne, pur non combattendo in prima persona, hanno da sempre avuto un ruolo fondamentale negli avvenimenti bellici


Donne per affiancare e sostituire gli uomini in varie mansioni nell’industria bellica;

Donne crocerossine per dare assistenza ai soldati;

da inviare al fronte;indumenti da casa confezionavanoDonne che

Donne divenute braccianti agricole e poi cuoche, medici o ancora telegrafiste.


Qualsiasi ruolo svolgesse, la donna in guerra, ha sempre avuto il duro compito di aspettare, di sperare, di pregare. 

Donna in guerra è non perdere la speranza.

Donna in guerra è disperazione, è sapere che mariti, figli e fratelli forse non torneranno mai più.

Donne in guerra è dolore, è paura...

Donne in guerra è...Questo





Riferimenti

Questo articolo nasce dalla condivisione e dal sostegno di due donne

Ti invito a visitare e a sostenere https://www.cam.tv/nigeriafloris


https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10210884126339222&id=1834216807&sfnsn=mo