Sarah Geslot

Founder Senior

MOBBING - L'ASPETTO EMOTIVO E LE CONSEGUENZE PSICOSOMATICHE

2019-06-03 13:16:27

L'aspetto psicosomatico e le conseguenze emotive della violenza psicologica sul posto di lavoro

In questo articolo voglio analizzare non tanto il concetto di mobbing quanto i suoi risvolti emotivi, fisici e psicologici sulle vittime.


Definiamo intanto cosa è:


Il mobbing è un insieme

 di comportamenti aggressivi

 di natura psicofisica e verbale

 nei confronti di altri individui


I danni che ne conseguono possono essere di varia tipologia: conseguenze psicofisiche (vere e proprie patologie insorte dai maltrattamenti subíti) e/o morali.





Il mobbing è classificato tra le più significanti fonti di stress sociale e rientra tra i fattori più paralizzanti e devastanti per i lavoratori.


Gli atteggiamenti violenti e le molestie morali protratti nel tempo comportano una riduzione dello stato di salute complessivo.



LE RISPOSTE DELL'ORGANISMO VESSATO

Partendo dal presupposto che per la psicosomatica ogni essere è individuale ed unico, anche le conseguenze di una uguale violenza psicologica avrà effetti diversi sui vari soggetti, pertanto possiamo affermare che il mobbing, a seconda della reazione individuale può portare a:


  • ALTERAZIONI DELL'EQUILIBRIO EMOTIVO

Si manifesterà con stati ansiosi, sindromi depressive, manie ossessive, attacchi di panico e perfino con una chiusura emozionale, perdita di interesse per la famiglia, irritabilità


  •  ALTERAZIONI COMPORTAMENTALI

Disturbi alimentari, passività, mancanza di entusiasmo nelle attività, reazioni aggressive verso se stessi e gli altri, introversione


  • ALTERAZIONI FISICHE

Vertigini, mal di schiena, ipertensione, cefalea, disturbi gastro-intestinali, disturbi di sonno e nella sfera sessuale


L'essere continuamente offesi, emarginati e squalificati può portare all'abuso di alcool o droghe, all'ossessione del bisogno di discolparsi, alla solitudine, al cercare giustificazioni.

Altri sintomi correlati possono essere:

debolezza, fatica cronica, impotenza, perdita dell'autostima e insonnia.


Studi approfonditi ci dicono che i sintomi del mobbing sono simili a quelli dei disturbi post-traumatici da stress.


Le vittime possono arrivare ad un'invalidità psicologica da malattia professionale


Ce ne parla Gioia in questo articolo


EVOLUZIONE DEI DISTURBI PSICOSOMATICI

A livello dapprima inconscio il mobbizzato si oppone alle aggressioni, scatenando così stati ansiosi e patologie psicosomatiche.


In un periodo medio-lungo (dai sei mesi ai due anni), sintomi e patologie si evolvono tramutandosi in uno stato simil-depressivo per il non riuscire a ristabilire un equilibrio nell'ambiente di lavoro.

Passato questo primo periodo di cambiamenti, si ha poi una fase di cronicizzazione dei disturbi, che porta all'incapacitá affettivo-relazionale che si ripercuote ed esprime anche nella vita privata.



IDENTIKIT DELLA VITTIMA

  • Ha una condizione precaria
  • Ha una condizione stabile
  • È PROFESSIONALMENTE DOTATA (questo porta alla competizione)
  • È PROFESSIONALMENTE COMPETENTE (per cui titolari e colleghi ne sono invidiosi
  • È CARATTERIALMENTE DA STIMARE


LE FASI DEL MOBBING

Heinz Leymann, psicologo del lavoro, ha suddiviso in varie fasi l'evoluzione del mobbing.


Vi è una pre-fase in cui non è ancora stata identificata la vittima, ma si crea una situazione conflittuale generale, fase in cui il carnefice cerca solo di prevalere sugli altri.


FASE 1

Scelta della vittima e inizio della conflittualità mirata, che si muove tra la sfera lavorativa e quella privata. Iniziano scherzi e meschinerie


FASE 2

Le aggressioni diventano sistematiche ed inizia il terrorismo psicologico. La vittima viene isolata. In questa fase iniziano le prime assenze dal lavoro ma ancora non vi sono disagi psicosomatici


FASE 3

Negazione dei diritti della vittima che prova a difendersi. Inizio assegnazione mansioni impossibili, offese, insulti, squalificazione personale. Compaiono i primi sintomi psicosomatici, in genere disturbi del sonno,  problemi digestivi e insicurezza.


FASE 4

Esclusione dal mondo del lavoro, impedimento all' esprimersi, disistima dei colleghi, squalificazione del lavoro svolto.

In questa fase il mobbizzato vede i sintomi sempre più forti.


FASE 5

Aggravamento della salute 


FASE 6

Il soggetto arriva alle dimissioni quando va bene, si può arrivare a gesti estremi come il suicidio o vendetta violenta sul mobber.

SI PUÒ FARE QUALCOSA?

La risposta è SI...

Intanto leggete questa TESTIMONIANZA 


Parlare, non aver paura e lottare affinché tutte le azioni di violenza psicologica cessino! 


Gioia ci racconta la sua esperienza e ci racconterà negli articoli che seguiranno COME E COSA FARE