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MOBBING - L'ASPETTO EMOTIVO E LE CONSEGUENZE PSICOSOMATICHE
L'aspetto psicosomatico e le conseguenze emotive della violenza psicologica sul posto di lavoro
In questo articolo voglio analizzare non tanto il concetto di mobbing quanto i suoi risvolti emotivi, fisici e psicologici sulle vittime.
Definiamo intanto cosa è:
Il mobbing è un insieme
di comportamenti aggressivi
di natura psicofisica e verbale
nei confronti di altri individui
I danni che ne conseguono possono essere di varia tipologia: conseguenze psicofisiche (vere e proprie patologie insorte dai maltrattamenti subíti) e/o morali.
Il mobbing è classificato tra le più significanti fonti di stress sociale e rientra tra i fattori più paralizzanti e devastanti per i lavoratori.
Gli atteggiamenti violenti e le molestie morali protratti nel tempo comportano una riduzione dello stato di salute complessivo.
LE RISPOSTE DELL'ORGANISMO VESSATO
Partendo dal presupposto che per la psicosomatica ogni essere è individuale ed unico, anche le conseguenze di una uguale violenza psicologica avrà effetti diversi sui vari soggetti, pertanto possiamo affermare che il mobbing, a seconda della reazione individuale può portare a:
- ALTERAZIONI DELL'EQUILIBRIO EMOTIVO
Si manifesterà con stati ansiosi, sindromi depressive, manie ossessive, attacchi di panico e perfino con una chiusura emozionale, perdita di interesse per la famiglia, irritabilità
- ALTERAZIONI COMPORTAMENTALI
Disturbi alimentari, passività, mancanza di entusiasmo nelle attività, reazioni aggressive verso se stessi e gli altri, introversione
- ALTERAZIONI FISICHE
Vertigini, mal di schiena, ipertensione, cefalea, disturbi gastro-intestinali, disturbi di sonno e nella sfera sessuale
L'essere continuamente offesi, emarginati e squalificati può portare all'abuso di alcool o droghe, all'ossessione del bisogno di discolparsi, alla solitudine, al cercare giustificazioni.
Altri sintomi correlati possono essere:
debolezza, fatica cronica, impotenza, perdita dell'autostima e insonnia.
Studi approfonditi ci dicono che i sintomi del mobbing sono simili a quelli dei disturbi post-traumatici da stress.
Le vittime possono arrivare ad un'invalidità psicologica da malattia professionale
Ce ne parla Gioia in questo articolo
EVOLUZIONE DEI DISTURBI PSICOSOMATICI
A livello dapprima inconscio il mobbizzato si oppone alle aggressioni, scatenando così stati ansiosi e patologie psicosomatiche.
In un periodo medio-lungo (dai sei mesi ai due anni), sintomi e patologie si evolvono tramutandosi in uno stato simil-depressivo per il non riuscire a ristabilire un equilibrio nell'ambiente di lavoro.
Passato questo primo periodo di cambiamenti, si ha poi una fase di cronicizzazione dei disturbi, che porta all'incapacitá affettivo-relazionale che si ripercuote ed esprime anche nella vita privata.
IDENTIKIT DELLA VITTIMA
- Ha una condizione precaria
- Ha una condizione stabile
- È PROFESSIONALMENTE DOTATA (questo porta alla competizione)
- È PROFESSIONALMENTE COMPETENTE (per cui titolari e colleghi ne sono invidiosi
- È CARATTERIALMENTE DA STIMARE
LE FASI DEL MOBBING
Heinz Leymann, psicologo del lavoro, ha suddiviso in varie fasi l'evoluzione del mobbing.
Vi è una pre-fase in cui non è ancora stata identificata la vittima, ma si crea una situazione conflittuale generale, fase in cui il carnefice cerca solo di prevalere sugli altri.
FASE 1
Scelta della vittima e inizio della conflittualità mirata, che si muove tra la sfera lavorativa e quella privata. Iniziano scherzi e meschinerie
FASE 2
Le aggressioni diventano sistematiche ed inizia il terrorismo psicologico. La vittima viene isolata. In questa fase iniziano le prime assenze dal lavoro ma ancora non vi sono disagi psicosomatici
FASE 3
Negazione dei diritti della vittima che prova a difendersi. Inizio assegnazione mansioni impossibili, offese, insulti, squalificazione personale. Compaiono i primi sintomi psicosomatici, in genere disturbi del sonno, problemi digestivi e insicurezza.
FASE 4
Esclusione dal mondo del lavoro, impedimento all' esprimersi, disistima dei colleghi, squalificazione del lavoro svolto.
In questa fase il mobbizzato vede i sintomi sempre più forti.
FASE 5
Aggravamento della salute
FASE 6
Il soggetto arriva alle dimissioni quando va bene, si può arrivare a gesti estremi come il suicidio o vendetta violenta sul mobber.
SI PUÒ FARE QUALCOSA?
La risposta è SI...
Intanto leggete questa TESTIMONIANZA
Parlare, non aver paura e lottare affinché tutte le azioni di violenza psicologica cessino!
Gioia ci racconta la sua esperienza e ci racconterà negli articoli che seguiranno COME E COSA FARE