Gioia Lai

MOBBING, IO VITTIMA

2019-06-03 09:20:24

Io, vittima di mobbing, lascio la mia testimonianza...che conseguenze ha sulla persona e sulla sua vita?

Questo articolo vuole essere di sostegno e aiuto a chi, come me, ha subíto violenze sul posto di lavoro. Un incoraggiamento a ribellarsi, ricreando l'autostima che via via si dissolve.

Ma...cos' é il mobbing?

MOBBING: MOLESTIA


La psicologia utilizza questo termine per indicare un insieme di comportamenti aggressivi di natura psicofisica e verbale, esercitati da un gruppo di persone nei confronti di altri soggetti. Può essere considerato a tutti gli effetti una forma di abuso.


Il mobbing è un comportamento ostile e persecutorio messo in atto nei confronti di un dipendente o di un collega di lavoro, allo scopo di emarginarlo o privarlo delle funzioni esercitate nell'ambito dell'organizzazione lavorativa. 


È una vera e propria forma di violenza psicologica, un processo articolato, che evolve gradualmente nel tempo attraverso diversi stadi, anche per questo motivo difficile sopratutto inizialmente da riconoscere.


Per conoscere i risvolti psicosomatici LEGGI QUI


Le azioni possono sfociare in vera e propria violenza e aggressione, anche fisica, messi in atto da parte di uno o più individui nei confronti di un altro individuo. Questi comportamenti, prolungati nel tempo, ledono la dignità personale e professionale e la salute psicofisica del soggetto preso di mira.

Tra gli atteggiamenti più comuni: angherie, vessazioni, demansionamento lavorativo, emarginazione, umiliazioni, insulti, maldicenze, aggressioni fisiche e verbali e  situazioni suscettibili di creare imbarazzo.



Essere ripetutamente e volutamente messi in situazioni di violenza può creare stati psicologici simili a quelli dovuti ad aggressione, innescando un  processo di colpevolizzazione della vittima.

La squalificazione può produrre inoltre danni a livello biologico ed esistenziale, con gravi conseguenze sulla salute della vittima, sulla sua esistenza, e anche sul patrimonio, convincendola di cose non veritiere inerenti alla propria persona. 

Gli atti di mobbing si verificano non solo sul posto di lavoro, ma anche a in famiglia, a scuola e nella società.

Violenza psicologica sul lavoro, prima del mobbing lo "straining", ovvero una forma più lieve del mobbing, che si realizza in condotte comunque vittimizzanti imputabili a superiori, colleghi e datori di lavoro che, seppur caratterizzate dall'assenza di continuità, provocano nel lavoratore un danno permanente, con conseguente riflesso sulla sua situazione psico-fisica e morale.


I DATI

È una realtà quotidiana fatta di vessazioni, umiliazioni e persecuzioni vissuta da oltre un milione e mezzo di lavoratori nel nostro Paese, realtà che si colora d violenza e che, ancora, incontra la paura di essere raccontata.

Quali sono le conseguenze?

Mobbing e straining rappresentano una delle principali cause di stress nell'ambiente di lavoro e può avere ripercussioni molto dannose sulla salute della persona che ne subisce il suo sviluppo. 

Tra le conseguenze incontriamo stati come ansia,panico, isolamento, depressione, alterazioni del ritmo sonno-veglia, vertigini, cefalea e disturbi comportamentali. 

Il lavoratore vittima di mobbing può sviluppare, quindi, vere e proprie patologie fisiche o psichiche, che possono essere indennizzate attraverso una richiesta di risarcimento dei danni (delle quali parlerò nei prossimi articoli).


Leggi anche https://www.cam.tv/sarahgeslot/blog/mobbing-l-aspetto-emotivo-e-le-conseguenze-psicosomatiche/PID090E05?shun=sarahgeslot

Io...vittima di mobbing, mi racconto

Il mio vissuto mi porta a dire per prima cosa che il mobbing non è facile da riconoscere, si confonde facilmente con forme classiche di conflittualità sul posto di lavoro.

Io per prima non mi resi conto subito di ciò che mi accadeva e non avevo idea di quanto avrei poi dovuto sopportare quando iniziarono i primi allontanamenti dal posto di lavoro.


I primi atteggiamenti furono un non farmi lavorare. Sono un'estetista e riflessloga plantare e vedevo sempre meno appuntamenti, ragion per cui, all'inizio, venivo invitata ad andare via. Tutte quelle ore di manxato lavoro vennero raffigurati come "permessi", e divennero routine che dovevo obbligatoriamente rispettare.  


La mia indipendenza e professionalità nello svolgere i miei servizi dava "fastidio" e la mia padronanza sempre più intollerata. L'empatia che sviluppavo per natura con i clienti si trasformava per il datore di lavoro in "confidenza esagerata" e per tutto ciò che scambiavo con chi si rivolgeva a me venivo accusata di maldicenze contro l'azienda. 


I comportamenti sempre più ostili del mio datore di lavoro, conditi da continue offese alla mia persona, era supportato dalle mie colleghe.


Mi accorgo, pian piano,  che l'ambiente sta diventando velenoso, ma non posso perdere il lavoro,  ne ho bisogno e, forte delle mie spalle larghe, vado avanti a sopportare negando l'evidenza. La mancanza assoluta di rispetto è ormai continua, iniziano le urla contro di me e le offese, e i messaggi, ogni giorno ed ogni notte.


Sono una persona insopportabile....

Ecco il pensiero che si insinua in me, e mi convinco di essere sbagliata e di meritare tutta quella violenza. Cerco allora di correggermi, non più chiacchiere con i clienti, lavoro sempre più perfetto, ordine...così riuscirò ad essere una dipendente modello e tolgo ogni scusa che possa frenare i continui rimproveri....


Ci sono riuscita?

Certo che no! Le azioni contro di me continuano e diventano denigrazione e squalificazione della mia persona e della mia vita e, come una gocciache cola sempre sullo stesso punto, nella mia testa e nel mio cuore, scavano un baratro nella mia autostima.


Mi impongo di sopportare quei ripetuti insulti "sei una miserabile"/"non servi neanche ai cani"/"io sono superiore", questi solo alcuni esempi.

Vengo poi accusata di alterare i conti...e questo segna l'inizio del crollo, la goccia che spacca la sottile linea difensiva e di sopportazione che ancora reggeva.


Nonostante la forza che mi caratterizza da sempre, questo stillicidio inizia a farmi sanguinare, un sangue nero e venefico, mi riempie fino a non riuscire più ad ingoiarlo...


Vado giù,  giù e ancora più giù. ..ecco, sto crollando...


Ed è in quel momento, dopo mesi diventati anni, che faccio i conti con me stessa e ammetto di aver bisogno di aiuto.

Consapevole, ora, di aver toccato il fondo, realizzo tutto il male che mi sono fatta e SCELGO DI RISALIRE


Come?

Ne parlerò nel mio prossimo articolo....


STOP MOBBING!

Uscirne si può,  è un lungo percorso ma NOI MERITIAMO DI ESSERE STIMATI, non lasciamoci ingannare e convincere di non valere, apprezziamoci.


Vi aspetto per raccontarvi la mia risalita