Giorno 2. Siete nel presente?
Questo sarebbe stato l'obiettivo della meditazione di oggi. Ma quanto viviamo nel presente?
Nella meditazione di oggi ero molto serena.
L’ho fatta al mattino, appena alzata, e ancora non avevo idea di come sarebbe stata la giornata. O meglio, conoscevo i programmi del giorno, ma non avevo idea di come avrei reagito.
Nell’esercizio di stamane l’obiettivo era guardare come la pesantezza dei nostri carichi viene dall’attaccamento al trauma e al dolore passato, come anche dalla paura e dall’ansia per il futuro.
Nulla di realmente nuovo, vale sempre che avere delle nozioni e metterle in pratica..sono cose piuttosto diverse. Nell’arco della giornata, ho potuto toccare con mano quanto questo risponda a verità.
La guida mi ricordava che quando impariamo a vivere con coscienza nel momento presente, scopriamo che non dobbiamo fare nulla per lasciar andare i carichi di dolore e paura- sono loro a lasciarci perdere.
Quindi, ho tterminato pensando, soddisfatta: bon, è qualcosa che conosco, ce la posso fare, no??
Il punto è: come ho vissuto oggi? Cosa ho sentito di pensante e resistente?
Oggi non ho vissuto nel passato, MA nemmeno nel presente. Tutto quello che abbiamo fatto oggi il mio compagno ed io, tutto quello verso cui ho rivolto la mia attenzione, è stato il futuro. Progetti, organizzazione, sogni.
E l’unica pesantezza, babaaaababaaam, è arrivata quando abbiamo fatto un piccolo salto nel presente.
Non si trattava della NOSTRA realtà, della MIA vita in senso stretto. Ma ho potuto verificare e toccare con mano quanto quello che ci circonda, quanto quello che accade a chi vogliamo bene, può modificare il nostro stato d’animo, la nostra percezione, se glielo permettiamo.
E’ stato nel momento in cui mi sono messa a scrivere, che ho rivisto come un film le mie emozioni di oggi, e ho avvertito quella sensazione soffocante di zainone da montagna improvviso.. C’è qualcosa che non condivido, che non mi piace, dove vorrei metter mano o voce, e so che non devo farlo.
Imparare a osservare, dare un consiglio solo se richiesto, mordermi l lingua e far cambiare focus a chi scarica il suo scontento e la sua stanchezza.
Serve allenamento, serve ricordarsi che mantenere un sano distacco non equivale a non interessarsi, bensì ad auto conservarsi. Ognuno ha le sue emozioni e le sue difficoltà, assorbire quelle altrui, non dona sollievo agli altri, e affonda noi. Ci sono giorni in cui ci riesco, altri in cui lo trovo impegnativo.
E allora oggi niente camminata, mi serviva luce. Energia.
Oggi: balcone al sole, sedia, occhi chiusi e viso rivolto ai raggi… respirare profumo di erba appena tagliata e di fiori sbocciati. Qualche minuto solo ad assaporare la mia reazione fisica (il battito del cuore, il respiro, la pelle che si scalda): questo è stato il momento in cui mi sono sentita completamente coinvolta nel presente.
Dopodichè, sono rientrata in casa con un bel sorriso.
E voi, oggi, siete scappati tra passato e futuro tutto il tempo,
o siete riusciti a restare nel presente almeno un po’?