Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Cosa mangiare dopo un infarto

2020-01-24 23:49:36

L’ infarto miocardico (comunemente definito “ attacco di cuore ”) è uno dei più gravi eventi cardiovascolari, in particolare, rappresenta la manifestazione più severa della cardiopatia ischemica . L’infarto avviene quando il flusso sanguigno diretto al cuore si blocca a causa dell’ostruzione di una

o più arterie (coronarie): se tale ostruzione non viene “sbloccata” in tempi rapidi, la porzione di cuore che ne è stata interessata si danneggia a causa della mancanza di ossigeno e inizia a morire (necrosi miocardica). Purtroppo, le recidive sono frequenti e chi ha già avuto un infarto ha una più alta probabilità di svilupparne un secondo.



linee guida generali

È fondamentale che chi ha avuto un infarto miocardico, o soffre o ha sofferto di angina pectoris, cerchi di mangiare in modo equilibrato, seguendo un regime alimentare che assicuri il corretto apporto di grassi , proteine e carboidrati ed eliminando le bevande alcoliche.
La dieta mediterranea , che privilegia il consumo di acidi grassi monoinsaturi (es. olio d’oliva ), è stata spesso associata alla riduzione del rischio cardiovascolare. È importante quindi:

1. Scegliere alimenti con un basso contenuto di grassi saturi e colesterolo.

2. Privilegiare alimenti che contengono molto amido , fibre e pochi zuccheri semplici .

3. Cucinare senza aggiungere grassi. Preferire metodi di cottura semplici come la cottura a vapore, in microonde, alla griglia o piastra, in pentola a pressione, anziché che la frittura, la cottura in padella o bolliti di carne.

4. Mangiare con moderazione rispettando i cinque pasti giornalieri : colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena . Evitare di consumare soli tre pasti abbondanti (colazione, pranzo e cena).


quali cibi evitare?

• Superalcolici e alcolici, inclusi vino e birra .

• Alimenti in scatola o in salamoia, dadi ed estratti di carne, salse tipo soia poiché contengono elevate quantità di sale.

• Alimenti conservati sott’olio, alimenti precotti o preconfezionati.

• Cibi tipici da fast food o junk food (es: bacon e patatine fritte, crocchette di pollo fritte, crocchette di formaggio fuso fritte, etc.) poiché in questi alimenti vi possono essere elevate concentrazioni di grassi trans formatisi durante la cottura (croccante o frittura con superamento del punto di fumo, irrancidimento, etc.) che, se assunti in eccesso, aumentano il rischio di sviluppare infarti e altre malattie cardiovascolari. Questi grassi (trans) possono essere presenti anche in molti prodotti preparati industrialmente, artigianalmente e nei piatti già pronti, si consiglia pertanto di leggere sempre le etichette nutrizionali ed evitare gli alimenti che tra gli ingredienti riportano la dicitura “grassi vegetali idrogenati”.

• Salse elaborate come maionese, ketchup, bbq, senape, etc.

• Alimenti fritti, in pastella ed intingoli.

• Snack salati come patatine, pop-corn, arachidi, salatini, etc.

• Bevande zuccherate come cola, aranciata, acqua tonica, tè freddi, ma anche succhi di frutta perché contengono naturalmente zucchero (fruttosio), anche se sulla confezione riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”, e apportano 

• Condimenti grassi come burro, lardo, strutto, margarine, panna, etc.

• Insaccati ad elevato tenore in grassi saturi come salsiccia di fegato, mortadella, salame, salsiccia generica, etc., oltre alle parti grasse delle carni (con grasso visibile).

• Dolci e dolciumi quali torte, pasticcini, biscotti, gelatine, budini, caramelle, merendine, brioche, barrette, etc.



quali cibi limitare?

• Sale . I livelli di assunzione non dovrebbero superare i 5 g al giorno (un cucchiaino). Ridurre quello aggiunto alle pietanze durante e dopo la loro cottura ed evitare il consumo di alimenti che naturalmente ne contengono elevate quantità (es. acciughe sott’olio, olive in scatola, capperi sotto sale, etc.). Bisogna ricordare che il sale è presente anche nei prodotti industriali edartigianali , poiché viene utilizzato per la preparazione e conservazione dei cibi. Al posto del sale si possono usare liberamente spezie ed erbe aromatiche oppure un cucchiaio (10 g) di Grana.

• Pane al burro e altri prodotti da forno che contengono burro, come pandoro e panettone, pastafrolla, biscotti tipo savoiardi, dolci alla crema, tiramisù, babà, bignè, cracker e grissini conditi e salati, sfogliatine, schiacciatine, cereali da prima colazione , etc.

• Marmellata e miele.

• Zucchero bianco, di canna e di canna integrale per dolcificare le bevande.

Caffè, limitarne il consumo a non più di due tazzine al giorno.

• Formaggi ad alto contenuto in grassi e sale, come pecorino, feta e formaggi fusi. Preferire i formaggi con meno sale

Carne, sia rossa che bianca (bovina, ovina e suina). Il pollame è da consumare senza pelle, in quanto è la parte più ricca di colesterolo. Consumare una porzione di carne per due-tre volte a settimana.

• Pasta all'uovo e prodotti da forno preparati con uova, come dolci con pasta o creme all’uovo, (da considerare nel numero di porzioni settimanali di uova consigliate, ossia due-quattro alla settimana).

• Mitili (cozze) e crostacei, gamberi e gamberetti, ostriche, vongole, sardine sott’olio, etc., da consumare non più di una volta a settimana .

cosa mangiare?

• Verdure, crude e cotte,  da assumere in porzioni abbondanti. Possono essere lessate, cotte al vapore oppure al forno. La varietà nella scelta permette di introdurre correttamente tutti i sali minerali, le vitamine e gli antiossidanti necessari per l’organismo e utili a scopo preventivo sul rischio cardiovascolare.

• Frutta (circa due-tre frutti di medie dimensioni al giorno) per l’elevato contenuto di sali minerali, vitamine ed antiossidanti. La frutta andrebbe consumata con la buccia (se commestibile e ben lavata). Preferire quella di stagione e limitare al consumo occasionale i frutti più zuccherini quali cachi, fichi, uva, banane e mandarini.

• Pesce sia fresco che surgelato, da consumare tre-quattro volte a settimana . Privilegiare il pesce azzurro poiché contiene molti acidi grassi Omega-3 , utili per inibire l’aggregazione piastrinica (fattore di rischio cardiovascolare).

• Legumi ( lenticchie, ceci, fagioli, piselli, fave, etc.), poiché sono un’importante fonte di proteine vegetali da preferire a tutti gli altri alimenti ricchi in proteine. Si consiglia di consumarli come secondo piatto (mai come contorno) oppure in associazione ai cereali, componendo così dei gustosi piatti unici.

• Frutta secca come noci, mandorle e nocciole, in quanto questi alimenti sono ricchi di grassi Omega-3 che svolgono una funzione protettiva del sistema cardiovascolare.

• Affettati magri come bresaola, prosciutto cotto, prosciutto crudo dolce e speck sgrassati, da consumare con la frequenza di una volta a settimana .

• Formaggi freschi come primo sale, fiocchi di latte, ricotta, stracchino, mozzarella, etc., da consumare non più di due volte a settimana come secondo piatto. È possibile consumare giornalmente Grana grattugiato (10 g) come condimento per la pasta, le minestre, i risotti e le verdure.

• Latte e yogurt scremati o parzialmente scremati, consumarne almeno una porzione al giorno.

• Pane, pasta, riso, farro, orzo ed altri cereali integrali , da preferire ai corrispettivi raffinati.

• Olio d’oliva , aggiunto a crudo e con moderazione.

• Limone e aceto balsamico per insaporire le pietanze.

• Acqua, almeno 2 litri al giorno .


consigli pratici

• In caso di sovrappeso o obesità si raccomanda la riduzione del peso e della circonferenza addominale, indicatrice della quantità di grasso depositata a livello viscerale. Valori di circonferenza vita superiori a 94 cm nell'uomo e a 80 cm nella donna si associano a un rischio cardiovascolare “moderato” ; valori superiori a 102 cm nell'uomo e a 88 cm nella donna sono invece associati a un “rischio elevato” .

• Evitare le diete “fai da te”. Affidarsi sempre al medico dietologo e concordare insieme la dieta più adatta. 

• Rendere lo stile di vita più attivo (es. prendi le scale anziché l’ascensore, vai a lavoro a piedi, parcheggia lontano dalla tua destinazione, etc.), praticare attività fisica aerobica con regolarità. L’esercizio deve essere incrementato in modo graduale nelle tre-sei settimane successive la dimissione dall’ospedale e concordato con il proprio medico.

• Non fumare : le sigarette aumentano il rischio di ipertensione arteriosa e di infarto cardiaco, ictus cerebrale e altre malattie delle arterie.

• Se si pensa di avere un infarto, la tempestività è la prima terapia: agire entro i 5 minuti dalla manifestazione dell’evento cardiovascolare può salvare la vita. In questi casi, bisogna chiamare subito il 118 e, se prescritti dal proprio medico, assumere farmaci vasodilatatori (nitrati) in attesa dell’arrivo del personale medico.