Quando ci capita di utilizzare il termine "ambaradan" sappiamo a cosa ci riferiamo?
E sappiamo quale ricordo di energia negativa andiamo a risvegliare?
A volte mi chiedo quanto i nostri rapporti siano basati sull'apparenza, sulla convenienza e quanto, di contro, sull'essere noi stessi.
Mi viene da pensare che le persone che più ci stanno vicine in senso affettivo siano quelle con cui indossiamo meno maschere, quelle con cui siamo proprio noi stessi. Sarà poi così?
A volte per compiacere le persone che amiamo evitiamo di mostrarci per come siamo in realtà, per paura di deludere, dispiacere, contrariare.
E poi quante volte mettiamo in atto questo meccanismo attoriale in ogni nostra relazione?
Quante volte cerchiamo di farci accettare per quello che vorremo gli altri pensassero di noi?
Credo che tutto ciò smetta di succedere solo nel momento in cui ciascuno di noi diventi in modo completo sicuro di sé. Quel momento in cui si smette di tenere conto del giudizio altrui, si smette di giudicare se stessi e si possono gestire i rapporti interpersonali senza indossare maschere.