“Buonanotte a te” è la splendida poesia di Charles Bukowski che qui vi proponiamo.
Buonanotte a te che in questo momento
dovresti essere qui e non chissà dove.
Buonanotte a chi anche stanotte
si perderà tra le lacrime e i pensieri.
Buonanotte a chi ha sperato, lottato
a chi ha tirato fuori le unghie ma comunque ha perso.
Buonanotte a me, che ti aspetto e prego ogni sera per vederti tornare.
Buonanotte ai codardi, ai “lo faccio per te”,
a chi ha deposto i sogni nel cassetto,
a chi è caduto ma ha avuto la forza e il coraggio di rialzarsi.
A chi non vuole occhi diversi.
A chi non ci riesce, a chi ci prova ma è dura,
a chi soffre in silenzio, a chi ride ma sta male,
a chi non riesce a camminare,
a chi è stato lasciato,
a chi ha il cuore spezzato.
Buonanotte, che poi questa notte di buono non ha nulla.
E resterò sveglia a pensarti, a immaginarti
a chiedermi come stai, cosa fai, se sorridi, se sei felice, se ti manco, se stai bene anche senza di me.
Chi ti scalda la notte, chi ti guarda dormire,
chi ti sorride così dal nulla.
E non so, ma ho paura.
Perché la notte diventiamo più deboli,
perché la notte cadiamo, i pensieri vanno veloci e le lacrime scendono.
Dove sei, con chi sei, mi manchi.
Charles Bukowski
Vorrei potermi insinuare nel tuo cuore,sdraiarmi su quel grande cuscino rosso,a forma di goccia, per farti compagnia.Vorrei prendere le tue mani fra le miee a luce soffusa, parlare a bassa voce con te.Vorrei poterti guardare e nel silenzio vedere i tuoi occhi esprimere sentimenti e sorridere di gioia.Vorrei essere accarezzata da quel dolce e leggero vento che sei.Vorrei donarti un bacio,senza malizia, senza pretesa,per scaldarti il cuore ...e che per te fosse più prezioso di un diamante, più delicato del posarsi di una piuma,più dolce dell'innocenza di un bambino.Vorrei scrivere il tuo nome con i petali di un fiore...e sentire il suo profumo ogni giorno...
L’ESSERE LIBERO
Mi rivolgo direttamente a tutte persone che si sono avvicinate, si stanno avvicinando o sono nell’ambiente da anni, ad una qualsiasi ricerca spirituale di qualsiasi via e tipo.
Questo non riguarda solo chi pratica il buddismo, il vangelo, il lavoro su di sé, la via alchemica, la via sciamanica, la via della meditazione trascendentale, la via angelica, tantrica, quella cristiana, cattolica, pagana o la via dell’ascetismo.
No.
Questo riguarda qualsiasi essere umano che ha sentito in cuor suo una chiamata dall’alto, che ha riconosciuto – anche se solo in parte – un collegamento con qualcosa di più ampio.
Viviamo in un periodo storico dove si confonde la spiritualità con la follia.
Nella follia di questo periodo l’essere umano si ritiene “spiritualmente libero” quando non riesce a sentir parlare di politica (o non ne vuole proprio parlare o non riesce a parlarne senza immediatamente partire per la tangente con tonnellate di lamentele), quando non si ha la forza di affrontare il tema delle case chiuse perché parlare di educazione sessuale ci mette a disagio (mentre si impara come toccare una donna o un uomo dai siti porno), dove nel sentir parlare di droghe, utilizzi ed esperienze di questo tipo ci fa accapponare la pelle, dove non ci si occupa del tema degli immigrati, dove si ha il terrore nel sentir parlare una persone sincera, dove non si ha la forza di guardare una mamma che allatta il proprio figlio in una panchina al parco, dove la nudità in camera da letto ci fa sentire degli infanti, dove non si ha la forza di affrontare l’accrescente numero di omosessualità (sia maschile che femminile) divagante sul nostro pianeta [puntualizzo che non è un dramma di per se stesso, il dramma è che deve essere considerato normale da tutti e che non ci si azzardi a far notare che, per la maggior parte dei casi, è una scelta derivante da un trauma emotivo-psicologico dell’infanzia], dove non si ha la forza di andare a guardare una partita di calcio e gustarsi lo spettacolare atto atletico, dove non si riesce ad andare in chiesa per assistere ad una messa, dove non si ha la televisione in casa, dove risulta troppo traumatico guardare il telegiornale, dove si fatica a dare una punizione esemplare, dove non si riesce ad ascoltare qualsiasi genere di musica e godersi il genio che l’ha composta senza esprimere nessun giudizio personale, dove ci si sente a disagio quando si viene invitati a cena dagli amici per via delle nostre scelte alimentari [anche in questo caso il problema non sono le scelte alimentari, ma il perenne disagio che si prova] e infine dove si deve aver paura a parlare di coppia tradizionale maschio-femmina perché additati di omofobia.
Questa è la folle idea di libertà spirituale che serpeggia e domina questi anni, questo è quello che si intende per essere libero; ovvero colui e colei che non lo sono affatto.
Le scusanti sono molteplici: c’è chi si crede troppo sensibile, chi si chiude nella propria ragione (prigione) credendo di essere al di sopra dei temi che non affronta, chi parla di energie ostili-negative-con una bassa vibrazione.. e così via.
Con questo non voglio dire che tutti debbano affrontare tutto in tutti i momenti perché si deve fare così. So bene che a volte, per un certo periodo o per un certo tipo di persone, è bene distaccarsi o allontanarsi momentaneamente da certe situazioni, o comunque non affrontarle nell’immediato. Ma voglio far notare che l’attrito che si sente – la dissonanza o la mancanza di interesse – è causato da una restrizione interna, una mancanza di libertà più o meno profonda e deve essere chiaro al praticante che questo allontanamento è solo momentaneo ed è compiuto come un esercizio il cui scopo è il sentire ciò che può emergere dall’apparato psicofisico e realizzarne l’attaccamento.
Che piaccia o meno, che dia fastidio o rassicuri, che ci trovi d’accordo oppure no, il solo e unico scopo di ogni Insegnamento autentico è quello di rendere libero l’uomo, non di limitarlo ulteriormente.
Un Essere Umano Libero infatti è colui che non ha restrizioni, colui che si può