PAOLA MANIGA

Founder Senior

Burn out, cosa è e come prevenirlo

2019-08-03 09:35:34

Lo stress lavoro correlato può portare ad un esaurimento emotivo.


Burnout 


Il burnout tradotto significa "bruciarsi" e ha che fare con l'esaurimento lavorativo, indica lo stress provato a lavoro che determina un logorio psicofisico ed emotivo.


Cos’è il burnout 

Si tratta di Stress lavorativo e/o derivante da esso, che determina un esaurimento psicofisico ed emotivo, con vissuti di scoraggiamento, perdita di motivazione e di interesse per il proprio lavoro e per le attività prima riconosciute come appassionanti, delusione e disinteresse/anedonia con ricaduta nella realtà lavorativa, personale e sociale dell’individuo. 


La sindrome del burnout venne inizialmente associata alle professioni sanitarie e assistenziali, come medici, infermieri, operatori sociosanitari, educatori per poi essere riconosciuta nei contesti lavorativi in cui sono presenti situazioni stressanti e pressanti con alte responsabilità.  


 Lo stress incide sull'organismo e lo fa provocando:

  • distacco emotivo, trascuratezza fisica ed emotiva, perdita di interesse per le relazioni sociali, eccessivo tempo dedicato al lavoro, perdita di motivazione sul lavoro, difficoltà di concentrazione, irritabilità, nervosismo, scatti d’ira e senso di colpa. 
  • aggressività, abuso di alcool e sostanze o di farmaci, perdita del sonno per le preoccupazioni, mancanza di iniziativa e proattività, anedonia, assenze sul lavoro
  • emicrania soprattutto nel weekend quando calano le tensioni, asma, ansia e tachicardia, insonnia, disordini alimentari, disturbi intestinali quali colon irritabile, stipsi o diarrea, disturbi psicosomatici, senso di debolezza e di spossatezza. 

Le cause?


Il burn out può affiorare nel momento i cui ci sono tensioni lavorative con capi o colleghi, se la struttura in cui si lavora è fatiscente o inappropriata alle esigenze del lavoratore ( fa troppo caldo o troppo freddo, c'è troppo rumore) se le condizioni igienico sanitarie non sono adeguate, se i turni di lavoro sono troppo stressanti o pressanti, se le richieste lavorative sono esorbitanti, se il lavoro risulta monotono e il lavoratore viene sottostimato rispetto alle proprie competenze o non viene reso autonomo.

Ciò che maggiormente andrebbe indagato e prevenuto è il danno lavoro correlato che il burnout provoca, stare in contatto con chi è inburn out rischia di diventare un virus che si propaga nei reparti ospedalieri o nel team di lavoro.

Prendiamo per esempio chi entra in contatto con pazienti oncologici, di lunga degenza come anziani o malati alzheimer, con disabili e si interfaccia quotidianamente con questa tipologia di utenza e con i parenti richiedenti supporto emotivo, assistenza e cura. 

L'impatto emotivo può essere davvero molto forte ed è per questo motivo che sarebbe auspicabile la presenza di supervisione per le figure sanitarie.

Per anni mi sono occupata di formare Oss ( operatori sociosanitari) e Asa (ausiliari socio assistenziali) per quanto concerneva la loro preparazione psicologica, ed ho potuto toccare con mano quanto sia faticoso ed usurante quella tipologia di lavoro, mi sono infatti occupata di fargli da supervisore in gruppo per dare loro la possibilità di trovare il supporto psicologico necessario. 

A mio parere  (oltre ad essere psicoterapeuta sono anche una maestra sia della materna che della primaria) è fondamentale un supporto anche per gli insegnanti che svolgono un lavoro molto stressante ed usurante avendo a che fare quotidianamente con bambini con varie specificità e con genitori sempre più richiedenti e spesso oppositivi. 

Nella mia esperienza vedo sempre più necessario e imprescindibile un supporto emotivo a queste figure che portano un carico emotivo molto alto e devono essere monitorate nel loro lavoro per la tutela di tutti.

 

Come prevenire il Burnot?

La mindfulness è risultata efficace nella cura di vari sintomi o disturbi correlati al burnout poichè lavora su vari fronti:

  • permette alla persona di ritagliarsi un fondamentale spazio tutto per sè
  • la meditazione rilassa il corpo ed anche la mente e le tensioni muscolari accumulate lavorando quindi anche su disturbi di natura psicosomatica
  • permette, in un lavoro di gruppo, di intessere relazioni significative che fungono da supporto
  • nello spazio di condivisione finale permette alle persone di condividere il loro carico emotivo e dunque di dividerlo con qualcuno.
  • raccontare le proprie difficoltà in gruppo aiuta a sentirsi meno soli e a rendersi conto che ognuno porta con sè un vissuto di esperienze e il gruppo ha una funzione terapeutica intrinseca.

Se vi siete riconosciuti in questo articolo, avete notato delle similitudini con il vostro vissuto e sentite necessità di confrontarvi rispetto a questi temi, non esitate a chiedere aiuto, la prevenzione come avete letto è fondamentale,  contattatemi qui su Camtv.  


Paola Maniga