“L’Estro Armonico” di Antonio Vivaldi, uno splendido banco di prova per l’”estro” musicale.

Eccoci a un suggerimento di “ascolto comparato”...qualche post fa vi avevo indicato la raccolta di concerti “l’Estro Armonico” di Antonio Vivaldi, interpretata dal gruppo “L’Arte dell’Arco”, diretto da Federico Guglielmo, ora vi propongo la stessa opera di Vivaldi interpretata dall’Accademia Bizantina. Questa volta il primo violino solista è Stefano Montanari, e il direttore e Maestro Concertatore, ovvero quello che prende la maggior parte delle decisioni interpretative, è il cembalista Ottavio Dantone.

Quale delle due interpretazioni vi piace di più, e perché?

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Eh lo so, la scelta è molto ardua (e non è obbligatoria), perché il livello è comunque altissimo...sentite chiaramente come non si possa parlare di “giusto o sbagliato”, ma semplicemente di un diverso stile espressivo, determinato da scelte che affondano le loro radici nelle competenze sulla prassi esecutiva dell’epoca, unite a caratteristiche di gusto estremamente personali. Notate come lo stile espressivo possa essere così diverso, sebbene l’esecuzione sia in entrambi i casi fantastica!

Buon ascolto!

https://youtu.be/XmGQ_bvM0lQ

"L' Aphoteose de Corelli", soluzione immaginifica e musicale di una lunga diatriba

L'arte di Francois Couperin, è fatta di sfumature e sottigliezze, di precisione, finezza e malizia, caratteristiche che ben esprimono la poetica del compositore stesso, che ebbe a scrivere "amo molto di più ciò che mi commuove di ciò che mi sorprende".

Di altissimo livello sono la continuità nello sviluppo tematico, la simmetria della costruzione, la perfezione nell'uso degli abbellimenti, la dolcezza delle modulazioni, la ricerca di dissonanze "all'italiana". Un'altra caratteristica delle composizioni di Couperin è la presenza sistematica dei titoli, apposti ai vari movimenti in funzione descrittiva, secondo una prassi assai comune nella musica francese.

Già nel primo periodo della sua attività, Couperin introduce elementi caratteristici dello stile italiano, ad esempio nella denominazione dei tempi veloci, ma è dal 1690 che si cimenta, pur senza pubblicarle, con la composizione di alcune sonate direttamente ispirate a quelle di Arcangelo Corelli. Come punto d'arrivo del suo percorso di sintesi, troviamo appunto le due "Aphoteoses", ovvero l'"Apotheose de Lully" e l'"Apotheose de Corelli", due veri e propri monumenti della sua musica da camera, in cui il compositore, giunto al punto più alto della sua maturità artistica, opera una brillante sintesi tra il "gusto" italiano e quello francese, dirimendo in musica, grazie all'intervento delle Muse, una disputa lunga ed estremamente accesa, e decretando la pari eccellenza artistica delle due scuole.

Vi faccio ascoltare "Le Parnasse ou l'Apotheose de Corelli" nella bellissima interpretazione dell'Ensemble polacco "Il Giardino d'Amore", diretto da Stefan Plwniak.

https://www.youtube.com/watch?v=qDOWYyaLvBk

Alla scoperta di diversi stili nell’interpretazione dei concerti dell’Op. 3 di Antonio Vivaldi, “L’Estro Armonico”

Oggi vi presento un altro interessante ensemble italiano specializzato nel repertorio barocco, ovvero “L’Arte dell’Arco”, capeggiato dal violinista Federico Guglielmo. Il nome del gruppo omaggia l’omonima opera strumentale e didattica di Giuseppe Tartini, ma in questa registrazione li ascoltiamo nell’interpretazione integrale de “L’estro armonico” di Antonio Vivaldi. Ovvero 12 concerti in cui il violino ha un ruolo di protagonista assoluto, sia quando c’è un unico violino solista, che quando i violini solisti sono due o tre o quattro. Sempre accompagnati e sostenuti dall’orchestra d’archi e dal basso continuo. L’interpretazione di Federico Guglielmo con “L’arte dell’arco” privilegia un’articolazione molto definita e ben pronunciata, brillante e agile.

Fatemi intanto sapere se è di vostro gusto, in seguito ne ascolteremo sicuramente anche altre interpretazioni...e sentirete che enorme varietà di stili potremo apprezzare!

Buon ascolto!

https://youtu.be/xn4KUN3yfMg