Namastè Nirvana

Meditate

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Maestri di altri tempi. Namastè

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Capitolo 1.3: Lo sfidante La Mente di Superficie e le emozioni viaggiano strettamente legati. Vedremo più avanti nel dettaglio che cosa questo significhi, perchè il meccanismo dialogo interiore-emozione è un elemento fondamentale che va compreso al meglio possibile. Una sensazione è invece un qualcosa di indefinibile, come un sottofondo interiore tenue e delicato, che ci comunica costantemente informazioni su come interagire al meglio con l'Energia, e dunque la realtà, che ci circonda. Questo sottofondo indefinibile è quasi sempre soffocato dalla Mente di Superficie, ma col tempo può diventare potente e chiaro, se gli si consente di agire senza resistergli; e se si riconosce in lui la nostra vera voce interiore, che sa cosa è meglio per noi e sa come comunicarcelo. E' accaduto a ciascuno di noi di sentirsi in qualche modo divisi tra una spinta interna fatta di sensazione o sentimento e diretta verso una esperienza, ed una serie di pensieri razionalizzanti che in qualche modo tentano di dissuaderci, od insinuano in noi quel dubbio che ci toglie l'entusiasmo. Nella quasi totalità dei casi, praticamente sempre se si tratta di esseri umani non addestrati all'espansione della Consapevolezza, il pensiero razionalizzante ha la meglio, e la sensazione od il sentimento vengono respinti fino al loro spegnimento. Percepiamo una spinta ad una nuova esperienza? Ecco nascere un dialogo interiore di dubbio, preoccupazione, paura. Ecco nascere emozioni di paura e confusione, causati associativamente dallo stesso dialogo interiore. Ecco che la nuova esperienza viene rimandata o rimossa dalla possibilità del suo manifestarsi, perchè provare emozioni sgradevoli non è piacevole, e la paura, la preoccupazione possono essere molto sgradevoli se noi diventiamo queste emozioni. Quindi, in genere, arretriamo, per farle scomparire. Questo accade perchè la Mente di Superficie tenta sempre di tenere in silenzio o constrastare la Mente Profonda, ed in generale riesce nel suo intento perchè noi le diamo il nostro consenso come Campo di Consapevolezza, e perchè non sappiamo che per noi è possibile osservare le emozioni senza diventarle. "Focalizzate l'attenzione sull'emozione dentro di voi. Accettate la sua esistenza. Non pensateci, non lasciate che l'emozione diventi pensiero. Non giudicate o analizzate; osservate. Diventate consapevoli delle sensazioni legate all'emozione, ma anche di Colui che osserva, l'Osservatore Silenzioso." E' per questo che la Mente di Superficie tiene il nostro campo interiore costantemente in confusione. Per impedirci di ascoltare i tenui sussurri della Mente Profonda. Un ascolto che potrebbe portare alla fine del suo incontrastato dominio su di noi. Ed è per questo che il comportamento della Mente di Superficie è un'altra orma sfuggente sulle rive della Consapevolezza. Un comportamento che in realtà è una delle armi più potenti nell'arsenale di chi ci tiene in scacco come esseri umani. Un qualcosa che ci tiene imprigionati in una gabbia che non ha sbarre fisiche, con catene che non si vedono. Un qualcosa che sembra normale solo perchè miliardi di individui sono sotto il suo controllo. Un qualcosa che agisce nell'ombra, perchè la Luce della Consapevolezza lo renderebbe manifesto, e dunque inefficace. Un qualcosa che da ora in avanti chiameremo lo Sfidante. Lo Sfidante della nostra Consapevolezza. Secondo i Toltechi, la mente degli esseri umani è invasa da qualcosa che la controlla, e che dunque controlla il loro sogno personale. "La libertà che cercano i Toltechi è quella di ritornare ad usare la mente e il corpo in accordo con ciò che sono veramente, di vivere la propria vita, anzichè quella che questo qualcosa ci impone per i suoi fini personali." (Continua...)

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