Mauro Zorzini

Founder Nerd

Con una matita puoi cambiare il Mondo

2019-08-01 08:33:55

31 luglio 1968: per la PRIMA VOLTA un personaggio NERO compare su una striscia a fumetti.

31/07/1968

Cosa puoi fare per cambiare il mondo? Anche solo disegnare.


Il 31 luglio di 51 anni fa, fu una data molto importante per l' editoria: per la prima volta un personaggio AFROAMERICANO faceva la sua comparsa su una striscia di un fumetto: quel personaggio era FRANKLIN ARMSTRONG ed il fumetto erano i PEANUTS di SCHULZ.


Franklin è nato per idea di una maestra bianca della periferia di Los Angeles  di nome Harriet Glickman che decise di scrivere al sig Schulz una lettera.

Non era l' unica lettera che la sig.na Glickman scrisse, ma Schulz fu l' unico fumettista che le rispose.


La maestra era consapevole del potere mediatico che i fumetti avevano tra i giovani e a seguito del tragico avvenimento accorso il 4 aprile dello stesso anno decise che era ora di promuovere un cambio generazionale di pensiero.


Infatti la tragica morte di Martin Luther King ha profondamente segnato gli animi non solo dell' America ma di tutto il mondo e la sig.na Glickman voleva in qualche modo contribuire a far sì che non vi fossero più tali accadimenti ed in cuor suo sperava davvero che il mondo non dovesse avere più bisogno di personaggi come ML King per definire l' uguaglianza tra le persone.

Mai arrendersi davanti al primo rifiuto

La prima risposta del fumettista alla maestra fu di diniego in quanto era preoccupato di rendere i personaggi neri una caricatura di loro stessi e di conseguenza minare la credibilità delle loro battaglie sociali che proprio in quegli stessi giorni stavano sconvolgendo l' America.


La maestra però non si diede pervinta ed instaurò una corrispondenza con il sig. Schulz in cui dibattevano  sull' importanza che questo personaggio (o serie di personaggi) avrebbe avuto sui giovani dell' epoca.


Tale corrispondenza fu portata avanti per 3 mesi fino a che, il 31 luglio del 1968 Charlie Brown mentre gioca sulla spiaggia fa la conoscenza con un altro bambino, Franklin appunto e dopo solo 3 strisce lo invita a casa sua per dormire.


L' altra grossa rilevanza, fu che il padre di Franklin era un soldato in missione in Vietnam. Cosa questa che Schulz ci teneva molto a rimarcare per dare un' eguale rilevanza al nuovo personaggio.


Non c'è stato un grande annuncio, non c'è stato niente di che, solo una conversazione naturale tra bambini, le cui differenze non hanno avuto importanza per loro.  

Critiche

Come prevedibile, Schulz ricevette numerose critiche e minacce di non pubblicazione delle sue strisce da parte di numerose testate giornalistiche con il direttore di un giornale del Sud che chiese persino a Schulz di non pubblicare i disegni dei bambini nella stessa scuola.


Critiche a cui il fumettista non diede seguito e di lì a poco si smorzarono da sole.


Più di recente, le polemiche riguardanti Franklin si spostarono sul cartone animato a causa di un episodio durante il giorno del Ringraziamento in cui il ragazzo viene disegnato a mangiare da solo, ma Schulz ammise che sul cartone non aveva alcun potere decisionale, a differenza del fumetto.


Cosa rappresenta in definitiva Franklin nel mondo dei fumetti?

Per la comunità nera fu una vera gioia, un po’ meno per quella bianca. 


Nonostante le numerose critiche, alla fine Franklin non solo non fu cancellato ma diventò un personaggio regolare del fumetto.


Polemiche a parte, il gesto di Schultz è da definire pieno di potenza.


In un' America martoriata in uno dei suoi momenti più bui ed intensi della sua giovane Storia, la nascita del personaggio di Franklin rappresentò la realizzazione di quell' autentico "Sogno" di cui parlava M.L. King nel suo famoso discorso.


Pur tuttavia non possedesse delle caratteristiche peculiari come gli altri Peanuts e per Schulz fosse una sorta di "errore, data la sua ordinaria banalità", Franklin rimase nella serie fino al 1999 una anno prima della morte del famoso disegnatore.

Una battaglia non ancora vinta

In quegli anni di profondi cambiamenti, la figura di Franklin dimostrò non solo che il razzismo era una idea oltre ogni modo dettata dall' ignoranza, ma che per i bambini questa idea NON AVEVA ALCUN SIGNIFICATO  e che un bambino era uguale ad un altro indipendentemente dal colore della sua pelle.


A tutto oggi possiamo dire che A DISTANZA DI 51 ANNI, quella battaglia ha ancora degli strascichi non indifferenti nella nostra società ma che con un pizzico di sana e coraggiosa follia possiamo ricondurre tale ideologia al posto che le compete: nell' oblio.

La bambina che scende le scale, fiocco in testa e cartella in mano e scortata da alcuni ufficiali della polizia è Ruby Bridges, la prima bambina di colore in una scuola per bianchi

by Mauro Zorzini