Ed improvvisamente fu silenzio.
Silenzio.
Prima, alla notizia, un gran rumore.
Tutto un parlare, ognuno con la sua versione, unica.
E poi, via via, parlando e parlando, il rumore cresceva fino a rendersi quasi insopportabile.
Ed improvvisamente, il silenzio.
Silenzio ?
Sì, silenzio.
Ognuno con sé stesso, nel silenzio.
Al contrario di ciò che succedeva prima, invece che un salire del suono, questo vocalizzo scendeva.
L’immagine di una grande onda, nel rumoreggiare del mare.
Sale. E’ di fronte a Te, maestosamente bella, ti toglie il fiato.
Cresce dal fragore del mare, ma mentre s’innalza davanti a Te, scende il silenzio.
Ed è proprio solo un attimo: quello in cui l’onda sta per riversarsi.
E fu proprio così che raggiungemmo tutti e tutti insieme, ognuno nel proprio silenzio, quell’attimo di sospensione.
Un respiro trattenuto per un solo infinito attimo.
L’ultimo suono, il cinguettio degli uccellini.
Tutto si era spento via via.
Silenzio.
Un salto nel buio.
Tutto silenzio.
Vuoto.
E quando ci risvegliammo, era così come lo vedi ora, ma mai più come prima.
Auram
Foto di FelixMittermeier da Pixabay