Matteo Martinelli

Top Founder Executive

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ANATOMIA E FISIOLOGIA OCULARE..... parte 4

2018-07-23 10:02:58

Ghiandole di Meibomio: ghiandole sebacee presenti all'interno del tarso palpebrale, gli sbocchi delle quali si presentano come piccoli puntini presso lo spigolo posteriore dell'angolo palpebrale esterno. 

Iride: è la zona colorata e circolare visibile frontalmente sul bulbo. Si tratta di un diaframma che regola la quantità di luce che attraversa il bulbo. La faccia anteriore dell'iride è visibile attraverso la cornea e presenta una colorazione che varia molto a seconda dei soggetti ed è determinata da due fattori: pigmentazione del suo strato profondo ed azione dei raggi luminosi. Al suo centro è presente il foro attraverso il quale transitano le immagini, denominato "pupilla". L'iride è formato da vari strati sovrapposti, l'endotelio, lo stroma e l'epitelio. 

Limbus (limbus sclerocorneale o orlo corneale): E' un anello circolare immaginario, un'area di transizione che separa la cornea dalla sclera. 

Muscoli retti: sono quattro muscoli sottili e nastriformi. Sono denominati inferiore, superiore, laterale e mediale e trasmettono al bulbo i movimenti orizzontali, verticali e laterali. Se conservati dopo l'enucleazione possono essere collegati ad un impianto per la motilità della protesi estetica. 

Muscolo ciliare: il muscolo ciliare occupa la parte anteriore-esterna del corpo ciliare e serve all'accomodazione, cioè a mettere a fuoco le immagini che stiamo osservando. Quando si contrae, la regione ciliare si sposta in avanti verso la cornea ed in dentro, verso l'asse dell'occhio. Ciò provoca il rilassamento dell'apparato sospensore del cristallino che, essendo molto elastico, accorcia il suo diametro e si ingrossa, aumentando la curvatura delle sue facce, particolarmente di quella anteriore. 

 Muscolo elevatore palpebrale: pur non essendo un muscolo oculomotore è annoverato tra i muscoli estrinseci. Ha la forma di un lungo triangolo con l'apice nel fondo dell'orbita e la base nella palpebra superiore. E' innervato dal nervo oculomotore e contraendosi solleva la palpebra superiore. 

Muscolo orbicolare: muscolo che circonda le palpebre. La sua funzione, assieme al muscolo elevatore palpebrale, è quella di aprirle e chiuderle. Di norma, durante l'enucleazione viene reciso e non è utilizzabile per trasmettere motilità ad un impianto. 

Muscoli obliqui: il muscolo obliquo superiore (Grande Obliquo) è il più lungo e sottile dei muscoli oculari. Ha la funzione di ruotare ed abbassare il bulbo. Il muscolo obliquo inferiore è il più corto fra i muscoli dell'occhio. Contraendosi eleva e ruota verso l'esterno il bulbo. Di norma, durante l'enucleazione vengono recisi e non sono utilizzabili per trasmettere motilità ad un impianto. 

 Nervo ottico: Il nervo ottico è un cordone di fibre nervose che ha il compito di trasmettere al cervello gli impulsi elettrici recepiti dalla retina. Emerge dal polo posteriore del bulbo e percorre la cavità orbitaria entrando nella cavità cranica. E' avvolto da una sottile membrana e si trova contornato dai muscoli retti e dal loro anello tendineo. Le guaine che rivestono il nervo ottico, guaina durale e guaina aracnoidale, sono una continuazione delle meningi.

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Matteo Martinelli

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ANATOMIA E FISIOLOGIA OCULARE...... parte 3

2018-07-20 14:21:27

Corpo ciliare: Il corpo, o processo ciliare, è la zona della tonaca vascolare che dall'iride si estende fino alla coroide, da cui è separata da un solco chiamato ora serrata. Ha forma anulare ed è composto da un segmento posteriore (orbicolo ciliare), da un segmento anteriore (corona ciliare) e dal muscolo ciliare. I processi ciliari sono rilievi della superficie interna, circa 70, disposti radialmente. 

 Corpo vitreo: (o Umor vitreo) è l'organo che occupa la parte posteriore del globo oculare, dietro il cristallino e che è limitata dal cristallino stesso col suo apparato sospensore e dalla retina. Ha forma sferoidale ed è costituito da una sostanza trasparente, gelatinosa e vischiosa composta dal 98,4% di acqua. E' percorso assialmente dal canale ialoideo, cilindrico e dal diametro di 2 mm, è ripieno di liquido ed è il retaggio di quella che nel feto è l'arteria ialoidea, che irrora il cristallino. Nel corpo vitreo si possono formare essudati (le cosiddette "mosche volanti") che a volte interferiscono blandamente con la visione. 

 Cristallino: è un organo circolare a forma di lente, situato nel bulbo, dietro l'iride e davanti al corpo vitreo. Separa la camera anteriore da quella posteriore. La curvatura del cristallino cambia secondo le condizioni della visione: nella visione da lontano è meno incurvato mentre si incurva durante l'accomodazione per la visione degli oggetti vicini. Il cristallino è trasparente, incolore ed elastico ma dopo i 40 anni perde progressivamente la sua elasticità (presbiopia) ed in età senile può perdere anche parte della sua trasparenza (cataratta). Il cristallino manca di nervi, vasi sanguigni e linfatici. Alla sua nutrizione provvede l'umor acqueo. 

Fornice: è la "tasca" che si forma sotto le palpebre, per la congiunzione della congiuntiva palpebrale con quella bulbare. In esso trova alloggiamento la protesi oculare. Per una buona protetizzazione è indispensabile che il fornice sia sufficientemente ampio. 

Fovea: parte della retina dove lo strato delle cellule visive è quasi allo scoperto, ed è perciò il più facilmente colpito dall'azione diretta dei raggi luminosi. La fovea è la regione della visione distinta. 

Gerontoxon: processo degenerativo che si presenta sotto forma di un'aureola opaca biancastra intorno al bordo della cornea. Si sviluppa in età avanzata e circonda completamente il limbus. Di norma è largo 2/3 mm. 

Ghiandola lacrimale: E' una ghiandola che ha la funzione di secernere le lacrime che vengono prodotte continuamente. Esse facilitano lo scorrimento delle palpebre sul globo oculare, rimuovono le particelle solide che si depositano dall'aria atmosferica ed impediscono i dannosi effetti che l'evaporazione degli umori avrebbe sull'epitelio della cornea e della congiuntiva. La ghiandola ha colore rosso-grigio ed esteriormente assomiglia alla ghiandola salivare. Assieme ai condotti lacrimali, al sacco lacrimale ed al condotto naso - lacrimale costituisce l'apparato lacrimale. 


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Matteo Martinelli

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ANATOMIA E FISIOLOGIA OCULARE...... parte 2

2018-07-16 13:32:04

Congiuntiva: è una membrana mucosa che riveste la faccia posteriore delle palpebre e la parte anteriore dell'occhio. Forma una specie di sacco, il sacco congiuntivale, chiuso quando le palpebre si toccano con i loro margini liberi, comunicante con l'esterno attraverso la rima palpebrale, quando le palpebre sono aperte. E' suddivisa in tonaca congiuntivale delle palpebre, del bulbo, fornice superiore ed inferiore. 

 Congiuntiva bulbare: è la parte di congiuntiva che riveste il bulbo oculare fino al margine della cornea. E' liscia, sottile e trasparente e lascia vedere il colore bianco della sclera. 

 Congiuntiva palpebrale: è la parte di congiuntiva che ricopre la zona posteriore delle palpebre. E' una membrana sottile, trasparente, rossa o rosea. 

 Cornea: è la parte centrale dell'occhio, trasparente ed ipersensibile. E' separata dalla sclera da una limitata area, il limbus sclerocorneale o orlo corneale. Ha l'aspetto di una calotta sferica, trasparente, e fa parte dell'apparato diottrico dell'occhio. La cornea è costituita da diversi strati sovrapposti che dalla superficie anteriore a quella posteriore, sono: epitelio corneale, lamina elastica di Bowmann, sostanza propria, lamina elastica di Descemet, endotelio. Non possiede vasi sanguigni ma è ricca di terminazioni nervose. 

 Coroide: membrana interna del bulbo che si estende nei suoi due terzi posteriori. E' molto vascolarizzata, e serve alla nutrizione della retina. Inoltre impedisce ai raggi luminosi di riflettersi disordinatamente all'interno del bulbo e sulla sclera. E' delicata e facilmente lacerabile. Posteriormente, la coroide presenta un orifizio di 1,5 mm di diametro per il passaggio del nervo ottico. 

Corpo adiposo dell'orbita: è la massa di tessuto adiposo che riempie quella parte della cavità orbitaria che rimane al di dietro della fascia del bulbo. E' compreso fra periorbita e nervo ottico arrivando, in avanti, a contatto con la fascia del bulbo. E' attraversato dai muscoli oculari, dai vasi e dai nervi dell'orbita. Il corpo adiposo persiste, pur diminuendo di volume, anche negli individui molto emaciati; per questa caratteristica, viene considerato "grasso permanente". La riduzione è prevalentemente dovuta a perdita di acqua da parte delle cellule adipose. L'infossamento dell'occhio non può andare, comunque, oltre un certo limite, per la resistenza opposta dalla fascia del bulbo. 


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