Matteo Barzotti

Top Founder President

Matteo Barzotti

Top Founder President

Parlano di noi

2018-09-13 11:43:25

Millionaire, il mensile di business più letto d'Italia, parla di noi! (Finalmente anche io ne sono in possesso😁) Bellissimo articolo, nell'edizione di settembre, che certifica le già ben note potenzialità della nostra nuova piattaforma, che può sostituirsi perfettamente al classico sito web di presentazione e permette gratuitamente a chiunque di monetizzare i like ai propri post. Per chi poi vuole di più c'è anche la possibilità di investire nell'azienda acquistando i "royalty token", che permettono in base alla qualifica sottoscritta di percepire rendite crescenti su tutto il volume d'affari di Cam.tv (all'evento del 2 giugno scorso sono stati premiati i 10 founder più attivi con assegni dai 15 ai 48 mila euro!) Grandi sviluppi previsti per questo autunno! Stay tuned!

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Matteo Barzotti

Top Founder President

Campo di distorsione della realtà

2018-09-08 10:52:41

Torno a scrivere nuovamente del libro su Steve Jobs, davvero entusiasmante! Il secondo concetto che ne estrapolo e che mi ha particolarmente colpito è il suo cosiddetto "campo di distorsione della realtà". Il nostro amico Wikipedia ci dice che: "fu descritto da Andy Hertzfeld come la capacità di Steve Jobs di convincere se stesso e gli altri a credere quasi a tutto con un mix di fascino, carisma, coraggio, iperbole, marketing, fermezza e persistenza". Il suo obiettivo non era tanto quello di battere la concorrenza o di realizzare grandi profitti, ma quello di realizzare il più bel computer possibile e anche di più. Infuse nei suoi dipendenti una tenace passione per l'ideazione di prodotti rivoluzionari e instillò in loro la convinzione di poter realizzare quello che pareva impossibile, senza minimamente adeguarsi o scendere a compromessi, con l'idea che valesse la pena soffrire per realizzare il meglio (si riprende il suo tratto ossessivo del perfezionismo: "se dobbiamo fare delle cose nella vita, tanto vale farle belle!"). La distorsione scattava quando aveva una visione illogica del futuro: tutti sapevano benissimo che non era vero, ma lui in qualche modo lo rendeva tale, come se in sua presenza la realtà diventasse malleabile. Chi non veniva prosciugato da questo suo atteggiamento, finiva per diventare più forte, facendo un lavoro migliore. Il campo di distorsione della realtà è ciò che lo ha reso capace di cambiare concretamente la realtà, gli ha consentito di motivare la squadra al punto da farle cambiare il corso della storia informatica: facevano l'impossibile perché non si rendevano conto che era impossibile. Ho ripreso e adattato molte parti direttamente dal libro, che ripeto essere davvero molto interessante e coinvolgente. Personalmente questo concetto mi colpisce perché istintivamente lo associo a due fattori che sto iniziando a ritenere portanti di una crescita personale: visualizzazione e convinzione. Visualizzarsi nel nostro futuro ideale, avere un'idea di quello che vogliamo diventare, ecc.. può essere molto d'aiuto per centrarci con la nostra visione già ora nel presente, e la distorsione della realtà mi sembra proprio simile, come un vedere qualcosa che ancora non c'è. A questo ci aggiungo la convinzione, ossia la sicurezza in quello che stiamo facendo, in quello che vogliamo arrivare ad avere, che ci porta a non conformarci necessariamente con gli altri e anzi a volte a prendere la nostra strada soli contro tutti. Chiaramente per qualcuno questa distorsione sarà vista negativamente, come una specie di sogno da cui è necessario svegliarsi per vivere la vera realtà, ma per altri credo che possa essere molto d'aiuto, come una spinta a credere maggiormente in se stessi, a prendere posizione, a seguire i propri istinti e i propri desideri. Non a caso "THINK DIFFERENT"

Matteo Barzotti

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PARTIRE DAL PERCHÉ

2018-09-05 17:28:17

Mi sono imbattuto oggi in questo video di Simon Sinek, un personaggio che a me piace moltissimo! Purtroppo non sono ancora così international da leggere i suoi libri o ascoltare i suoi speech visto che è inglese, quindi è caduto a pennello questo sottotitolato. Simon va molto in profondità sulla questione leader e leadership, distinguendo chi dice cosa fare da chi dice perché fare qualcosa: il secondo tipo di leader è quello che realmente smuove le persone, quello che specifica il perché delle azioni da compiere, che esprime i suoi desideri, i suoi valori, i suoi obiettivi e la sua direzione, in modo che le persone che vi si rispecchiano si sentano ispirate a muoversi insieme a lui. Vari esempi per far capire e concetto che viene ripreso anche in altri ambiti quali marketing e pubblicità. Piccola nota personale che aggiungo è la possibilità e l'importanza di utilizzare questo concetto prima di tutto per noi stessi: iniziare a pensare perché facciamo quello che facciamo, perché preferiamo alcune cose ad altre, cosa ci guida nelle nostre scelte, e così via, è un passo necessario per la più fondamentale (anche se non si dice) delle leadership, quella di noi stessi! Altrimenti rischiamo di avere il pilota automatico e di non riuscire a prendere realmente il controllo della nostra vita. Direi a questo punto super consigliato il suo libro "Start with why" presente anche in italiano "partire dal perché", immediatamente messo nella lista dei libri da leggere ;-)

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