Salute & Benessere
DEFINIRE LA MOTIVAZIONE
La motivazione è uno strumento essenziale per il raggiungimento di un determinato obiettivo, spesso ci affidiamo a qualcuno che ci motiva piuttosto che ci tiri fuori la nostra motivazione interiore. Scopriamo di cosa si tratta...
La Motivazione o comportamento motivato è la spinta che porta un individuo a raggiungere determinati obbiettivi. È il motore delle azioni, un concetto introdotto da James e Hull nell’ambito della psicologia generale. In ambito Psicanalitico, Freud parla di pulsione per fare riferimento a quelle spinte motivazionali (per lo più sessuali e primordiali) che governano il comportamento dall’inconscio.
La spinta motivazionale ad agire entra in gioco quando l’organismo perde il proprio stato di equilibrio a causa di un bisogno che insorge. Questa situazione porta ad agire sull’ambiente per ristabilire l’ordine perduto.
Il comportamento motivato è quindi caratterizzato dalla mobilitazione delle risorse energetiche (fisiche e psichiche), dalla reiterazione degli sforzi (fino al raggiungimento dell’obiettivo) e dalla variabilità dei tentativi. Quando si parla di motivazione si fa riferimento allo stato di tensione che si crea per il raggiungimento di un bisogno, all’obiettivo preposto e al comportamento strumentale che consente il soddisfacimento dell’individuo.
È possibile individuare tre categorie di motivazione: biologiche emotive e sociali.
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Secondo Maslow (psicologo statunitense. Principalmente noto per la sua teoria sulla gerarchizzazione dei bisogni) è possibile disporre i bisogni lungo una piramide, secondo un ordine (dal basso verso l’alto) progressivo basato sulle necessità di sopravvivenza dell’individuo. I bisogni più alti non vengono avvertiti se quelli precedenti non sono stati soddisfatti.
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• Bisogni fisiologici, in questa categoria rientrano le necessità primarie legate alla fame e alla sete.
• Bisogni di sicurezza, una vota soddisfatto il bisogno di cibo l’essere umano sente il bisogno di essere parte di un gruppo per proteggersi meglio dai pericoli esterni.
• Bisogni di affetto da parte di altri esseri umani importanti.
• Bisogni di stima, una volta amati è importanti essere riconosciuti dagli altri per le proprie capacità.
• Bisogni di auto realizzazione, è il bisogno più alto: essere soddisfatti di chi si è e di cosa si faccia.
Gli stimoli interni generano motivazione intrinseca e sono determinati dal desiderio e dalla soddisfazione di raggiungere un obiettivo; gli stimoli esterni sono al di fuori del controllo dell’individuo e generano motivazione estrinseca.
La motivazione intrinseca è legata ad una forza, ad una spinta interiore e non a sollecitazioni e ricompense esterne: Le emozioni ad essa collegate sono la curiosità, il piacere e la gratificazione in sé.
La motivazione intrinseca implica buoni livelli di autostima e una preferenza per compiti sfidanti: un compito o un’attività troppo semplice non desta interesse, non impegna completamente e non consente di sperimentare il piacere che deriva dall’essere assorbiti ed intenti in qualcosa d’interessante.
Ti è mai capitato di lavorare ininterrottamente su qualcosa senza sentire stanchezza fisica e mentale? Di rimanere assorti nella lettura di un libro senza accorgervi di aver superato la stazione in cui scendere? O di essere così coinvolti in un’attività sportiva da non volerla finire?
Bene, l’esperienza più rilevante di motivazione intrinseca, nel lavoro, nello sport o nello svago, si ha nella cosiddetta “esperienza di flusso”: un’esperienza di alta concentrazione su una situazione, caratterizzata dal coinvolgimento dinamico e completo di tutta la persona che, fortemente motivata, ha accesso a tutte le sue potenzialità, ha una concentrazione totale e prova un forte senso di efficacia innata.
In questo caso vi è una perdita della dimensione temporale ed una focalizzazione sul presente che esclude tutti gli stimoli non connessi al compito. Una condotta a motivazione intrinseca di questo tipo può favorire la condizione ottimale per il conseguimento di prestazioni eccellenti.
Gli stimoli esterni sono al di fuori del controllo dell’individuo e generano motivazione estrinseca: in questi casi il soggetto si impegna nell’espletamento di un compito per ottenere benefici o evitare circostanze negative.
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Facciamo un esempio: Gli studenti motivati estrinsecamente s’impegnano nello studio per motivi esterni ad esso, per esempio per ricevere buone votazioni: in molti casi preferiscono una valutazione positiva in compiti semplici, piuttosto che correre il rischio di una valutazione negativa in compiti più impegnativi e significativi. Ovviamente una motivazione non è migliore dell’altra, esse vanno trattate differentemente e ancor meglio integrate.
Chiaramente ci sarebbe molto altro da dire, visto che è l'argomento chiave per raggiungere un determinato obiettivo, per questo ti invito a seguirci per rimanere sempre aggiornato nei prossimi articoli per scoprire sempre più ciò che determina il Massimo Risultato!