Marisa Bordiga

Founder Junior

Come un grande artista l'Autunno è tornato con i suoi colori e la sua storia di vita che viene e che va. Ci parla di cambiamenti, di storie finite, di avventure in corso e stagioni a venire. " Tutto scorre" diceva qualcuno. Tutto è un fiume che scivola via ... Eppure porta con sé bellezza e meraviglia e in quel che a noi può sembrare morte c'è tutto un movimento di vita. La foglia gialla che finisce un cammino e ritorna alle radici, le foglie verdi che stanno crescendo, i rametti ormai secchi a nutrire la Terra, il muschio e i licheni che sembrano eterni. Quanta vita in un fazzoletto di suolo che passa inosservato agli occhi di frettolosi viandanti. E tu? Ti accorgi della meraviglia che ti circonda?

Marisa Bordiga

Founder Junior

Ciao. Io sono una delle sorelle della pietra del faro. Lo so. Questo cielo è un po' tempestoso ma il campo di grano sembra brillare sotto i raggi del Sole. Ci sono lampi e...sembra di sentire tuoni e il cielo scuro fa un po' paura. Sì è vero. Ma..... Non succede anche a voi che a volte il vostro cielo diventi scuro e tetro come un temporale? E lampi e tuoni si scatenino come furie inarrestabili? Eppure il Sole è sempre lì, anche se oscurato dalle nubi. Così è in noi. La Luce è sempre accesa dentro il nostro cuore anche se spesso ce ne dimentichiamo. E sono proprio i temporali e i giorni bui che ci aiutano ad apprezzare sempre di più la Luce, quella Scintilla che noi siamo, figlia delle stelle. Non è così? Ma forse ora vi starete chiedendo chi possa abitare in quella piccola casa dal tetto rosso in mezzo al temporale... Se avete tempo, o ce lo mettete, ve lo racconto. Se poi il tempo non ce l'avete, eh beh, pazienza. La leggerete poi...sempre che ci sia un poi, perché forse, un "poi" non c'è e quel che c'è è tutto qui. Proprio ora , proprio adesso. Dunque dicevo.... C'era una volta..., sì, le storie cominciano sempre così, lo sappiamo, per cui.... C'era una volta, laggiù, in fondo alla pianura, una casetta bianca col tetto rosso che spiccava tra i campi di grano dorato, come un papavero in un pomeriggio d'estate. Certo il cielo non prometteva niente di buono quel giorno e quei nastri incandescenti che serpeggiavano tra le nuvole nere da sud a nord e da est a ovest, avrebbero fatto tremare anche il gigante Golia. A dire la verità, Miriam aveva sempre avuto una gran paura dei temporali fin da piccina. Quando il giorno all'improvviso si faceva scuro ed il rombo dei tuoni riempiva l'aria come se cattivi Orchi brontolanti si stessero avvicinando a grandi passi, lei correva a rifugiarsi tra le braccia della nonna che la teneva stretta fino all'arcobaleno. Poi, però, ci fu un tempo in cui la nonna partì per un lungo viaggio senza ritorno e Miriam dovette imparare a stringersi da sola durante i temporali e ad abbracciarsi stretta, stretta fino all'arcobaleno che ora, spesso, si faceva attendere anche troppo a lungo. Fu un prezioso cammino quello di Miriam, spesso difficile e faticoso....ma questa è un'altra storia che racconterò un'altra volta. Per ora voi, accontentatevi di sapere, che la piccola casetta col tetto rosso è il rifugio di Miriam dai temporali. Lì, lei è al sicuro. Lì, essi non possono entrare. E in quella casa, non ci crederete, ma c'è anche la sua nonna che la stringe forte forte fino all'arcobaleno. Insieme, dalla finestra, senza paura, guardano i fulmini che illuminano il grano e spesso tra le gocce di pioggia alla luce dei lampi, Miriam e la nonna ( ma non fatelo sapere troppo in giro, perché la gente tanto non ci crede), ecco, sì, loro dicono di avere visto danzare gli Angeli!!! https://ctv.im/A296A7

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Marisa Bordiga

Founder Junior

Ecco, io sono uno di quei sassi che ha cambiato abito. Stavo nel fiume da così tanto ormai che non ricordavo neanche più come ci fossi arrivato. Sentivo le nuvole sussurrare cose lontane e poi gocce di pioggia che cantavano su di me qualcosa che parlava di mare. "Mare? Cos'è il mare?" chiedevo curioso, ma loro scivolavano via così veloci che non riuscivo mai a cogliere il senso di cosa fosse questo" mare". Alla fine mi ero immaginato qualcosa, ma niente di preciso. A volte immaginavo che fosse una grande nuvola, come quelle che vedevo lassù. Altre volte invece, pensavo che forse era qualcosa che frusciava, come fanno le fronde degli alberi quando soffia il vento. Altre ancora me ne stavo pensoso a cercare un'idea nuova. Poi, un giorno, ho sentito una voce che diceva: " Bello questo sasso! Quasi quasi gli chiedo se vuol venire con me. Gli farò un bel vestito col mare e un bel faro ad illuminare i naviganti nelle tempeste." "Io, io, vengo io! Voglio conoscere il mare!!!" gridavo sperando di farmi sentire. E mi sentì. Una mano calda mi strinse delicatamente e mi mise in una borsa. So che era una borsa perche la voce disse così. Salutai il fiume, i miei fratelli gli alberi, il cielo. " Ora saprò cos'è il mare". E un giorno mi portarono dove c'era una distesa immensa d'acqua, più azzurra del cielo che vedevo lungo il fiume, così grande che mi sentivo più piccolo di un granello di quella sabbia morbida dove mi appoggiarono. "Ora ti farò un vestito uguale a questo mare e con il faro dello scoglio". Mi faceva un po' il solletico con quel morbido pennello, ma sembravano carezze e mi sentivo bene. Ora abito in un luogo insieme ad altri amici con abiti speciali, ci raccontiamo storie del passato lungo il fiume, del fruscio delle fronde e dei sussurri delle nuvole. E devo confessarvi che vorrei tornare al greto del torrente, a sentire le canzoni delle gocce sulle foglie e i sussurri incomprensibili e lontani delle nuvole. Ma non sono triste. Sono in buona compagnia di meravigliose pietre. Ma io lo so. So che un giorno o l'altro mi riporteranno là. https://ctv.im/A296A7

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