Marco Boscarato

Cucina, cibo, storie. Poesia!

Marco Boscarato

Cucina, cibo, storie. Poesia!

Competere? E' un gioco di squadra!!

2019-04-26 08:55:16

Tutti insieme si cresce. Un albero è un albero solo quando tutti i suoi componenti, radici, foglie, fiori, semi, hanno svolto il loro ruolo.

Lavorare in squadra

Quest'anno mi è stata offerta una opportunità fortunata, quella di lavorare con una squadra di studenti adulti, che stanno puntando all'obiettivo di ottenere un diploma di "addetto alla ristorazione", presso l'istituto professionale Enaip di Noale (VE).


Volendo far loro un augurio (tardivo) per il periodo pasquale mi è venuto da fare anche qualche riflessione sul senso di lavorare individualmente, ma in una squadra.


Tutti siamo abili in qualcosa di particolare, specifico per noi. Ciascuno può insegnare a ciascun altro qualcosa! Questo va tenuto presente, nel lavorare in una squadra, tanto quanto il ruolo che rivestiamo.


Gli studenti del corso stanno svolgendo un lavoro certamente individuale, ciascuno studierà e si impegnerà per ottenere il proprio diploma.

Ma il lavoro in cucina (e non solo) è un lavoro di squadra!

Il lavoro in cucina richiede l'uso del sale... soprattutto in zucca!

Si agisce personalmente ma l'effetto del proprio agire si integra con quello di tutti gli altri per una soluzione armonica finale: al termine della serata quello che è stato prodotto è il risultato del lavoro coordinato di tutti.


E anche la "competizione", lo sforzo nel fare del proprio meglio, ha senso se si mette al servizio del lavoro comune. Competere deriva dal latino, prefisso cum- (che unifica, rende comune) e petere (dirigersi a, dirigersi verso). 

Nel suo significato etimologico il termine competizione ingloba proprio l'idea del lavoro di squadra!!!

E' strano davvero come in effetti questo termine significhi oggi, nell'uso comune, "fare meglio degli altri". Sembra che a guardare l'etimologia invece sia: "fare del proprio meglio per dirigersi assieme all'obiettivo".


Nella nostra squadra in cucina all'Enaip, come in tutte le squadre ci sono i leader, quelli che hanno più competenze e quelli che ne hanno meno, chi ha più passione e fuoco nell'anima, chi è un po' più flemmatico, etc. etc.

Ma tutto questo ha un suo perché e una sua logica.

Come in un campo agricolo biologico, come nel nostro microbiota, di cui pure in classe abbiamo parlato.

Tutto, ampliando il nostro sguardo, è al servizio del tutto. Anche quello che contrasta!

Importante è che si raccolga sempre, con quello sguardo ampio, l'obiettivo comune e insieme il proprio ruolo. Ciascuno devo potersi dire: nel complesso armonico che si manifesta il mio ruolo è questo, io devo (... voglio!) fare così.


Armonia, questa è la parola. Come una danza!


Pur nel concreto e a volte faticoso quotidiano fare, questa onda lunga armonica può essere colta, consentendoci di collocare sempre tutto al giusto posto, compreso il nostro cuore, in Pace. E' quello il suo posto! Quando si è fatto il nostro dovere (... volere!!!) il cuore è in pace :-)


Si colga quindi questo come un tardivo augurio pasquale (volevo farlo prima, ma il lavoro nel ristorante ha chiesto priorità,,,, diciamo che siamo ancora prima di Pentecoste, ci sta!) rivolto agli allievi del corso per adulti presso Enaip, e un invito a continuare a lavorare insieme con entusiasmo, in modo che alla fine di questo lungo percorso possano tutti loro uscire dalla classe di esame, avendo prima colto e poi valorizzato le loro specificità, le loro capacità e qualità preziose.



Quindi lavorare in squadra, ma anche capire cosa è buono per noi.

Un lavoro impegnativo, certo, di grande attenzione e ascolto: ma è fondamentale anche per il progetto comune che ciascuno colga le proprie specificità e qualità, perché confonderle con altre (magari quelle che per mille motivi "si vorrebbero" ma non si hanno) porterebbe solamente distante dall'obiettivo, metterebbe in ombra proprio quelle che sono le proprie specificità inimitabili e per questo preziose e toglierebbe risorse importanti al lavoro comune.


Ciascuno capisca quello che ama, e vi si dedichi.


Io nel mio ruolo di insegnante farò del mio meglio. Come? Trasmettendo le mie competenze, ovviamente.

Ma soprattutto cercando di trasmettere la passione per quello che amo fare, per quello che trovo giusto e buono per me.

E con tutta l'attenzione possibile affinché ciascuno possa concentrarsi su quello che sa e ama fare, al di là del programma del corso.


In modo che, seguendo l'onda armonica, anche i miei collaboratori, ciascun singolo elemento della nostra inimitabile squadra, possa cogliere la propria, la sua specifica passione, e costruirci sopra competenza e mestiere.

Per un futuro con il cuore in Pace, sapendo ha lavorato per quello che era buono per lui o lei.


Buon proseguimento di feste pasquali quindi, cari amici! ;-)


un caro saluto, in rigoroso ordine alfabetico dei cognomi, a Martina, Antonella, Sandra, Madaleysi, Mariana, Federico, Roncia, Rosanna, Alessandra, Frederico, Melissa, Giuliano e Luisa!


E ovviamente alla squadra che con me collabora nel ruolo di insegnanti: Sabrina, Alessandro, Marco, Mattia, Giuseppe, Barbara e tutti gli altri docenti del corso!


by Marco Boscarato