Mamma Oggi

Founder Junior

Per i Genitori: leggete cosa scrive questo insegnante!

2020-10-02 14:07:56

Da giorni sto leggendo interventi e riflessioni sul suicidio del ragazzino di 11 anni di Napoli che ha lasciato alla mamma un biglietto dal contenuto raccapricciante. Eppure, solo questa riflessione mi ha colpito, nella sua trasparenza ed estrema semplicità.

"Ho sentito parlare per la prima volta della leggenda di Jonathan Galindo 4 mesi fa, da mio nipote. Si tratta di un'immagine di un uomo con un trucco mal riuscito del cane Pippo, che viene sfruttata un po' ovunque nel mondo per monetizzare con video su youtube e cazzeggiare con la paura, come si fa da sempre.
La leggenda vuole che costui si vendichi di un non ben precisato suo prossimo, comparendo sugli schermi dei cellulari o nella realtà per fare paura e per uccidere.
La notizia del suicidio di un bambino di 11 a Napoli e dei suoi messaggi in cui si scusava con la mamma dicendo che doveva farlo per via di un uomo col cappuccio nero, fa letteralmente accapponare la pelle.
Si è pensato subito ad una challenge, cioè ad una sfida cominciata con qualcuno online che funziona con richieste di eseguire ogni volta compiti più pericolosi e rischiosi. E quasi tutti i giornali hanno rilanciato la leggenda di Jonathan Galindo, senza avere nemmeno la certezza che si trattasse effettivamente di una challenge. Io non lo so se fosse una challenge.
So che ci dobbiamo preparare a una serie di puntate e inchieste come quelle delle Iene in stile Blue Whale e ad essere terrorizzati dall'idea di mostri che si aggirano sul web con quella faccia lì. Dopodiché tutti cominceranno a monitorare i telefoni dei propri figli, tutti alla ricerca di Jonathan Galindo, tutti con un po' di ansia in più perché in fin dei conti non ne abbiamo abbastanza.
Non servirà a niente. 
Non fino a quando non avremo accettato che nell'età dell'infanzia e dell'adolescenza non è il contenuto o il contatto sul telefono il problema. Il problema è il telefono. Lo è anche per noi adulti, attenzione, e a tal proposito vi suggerisco il documentario The Social Dilemma.
Ma in un'età in cui si sviluppa l’intelligenza emotiva e cioè i bambini imparano a conoscere e gestire le proprie emozioni, a motivare sé stessi, a riconoscere le emozioni degli altri e a saper entrare in relazione, i telefoni cellulari sono dannosi e molto spesso pericolosi. Pericolosi. Altro che Jonathan Galindo.
Lasciatevelo dire da un insegnante, quassù cazzeggio spesso anche io, è vero, ma questo è il mio mestiere e di fronte a me sempre più spesso trovo ragazzi  ansiosi, impauriti, insicuri, con problemi a gestire il sonno e il riposo, con problemi di concentrazione, talvolta analfabeti dal punto di vista emotivo. Il telefono è una delle principali cause.
E non c'è da mediare niente, gli adulti devono fare gli adulti e togliere i telefoni ai bambini"
(Luca Delgado).