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Arte & Intrattenimento

Grignasco: La storia della leonessa Elsa

2020-03-15 14:58:02

La vita difficile e tragica di una leonessa raccontata da Sandro Mori fotografo. La mamma leonessa viveva in una cascina sulle colline di Grignasco ...

Grignasco - La Curva del Leone

Sulla strada che da Grignasco porta a Borgosesia, alla fine di una discesa, vi è una curva detta del " Leone". Ora, chi passa vede solo la gabbia vuota. Il suo nome non è di fantasia e chi ha i capelli bianchi, sa di cosa sto parlando.

C'era veramente La leonessa?

Il leone c'era veramente, per la verità era una leonessa. Si chiamava Elsa e arrivava dallo Zaire. Per un certo periodo era vissuta in una gabbia al centro di un cortile in una cascina sulle colline di Grignasco. Poi la cascina era stata venduta e il proprietario decise di trasferire Elsa in un terreno di sua proprietà adiacente alla strada che porta a Borgosesia. Nelle notti d' estate con le finestre aperte, si sentiva il suo ruggito che si propagava per tutto il paese.

La tragica storia della leonessa mamma.

A Serravalle negli stessi anni "80, c' era un leone maschio " Simba" che viveva, sembra incredibile, su un balcone. 

Il proprietario di Elsa chiese di poterlo avere per metterlo con la sua leonessa, sia per compagnia ma anche per un eventuale accoppiamento. La cosa si fece e, evento raro, i due si accoppiarono. Elsa mise al mondo, evento ancora più raro, tre leoncini. Ma per loro sfortuna, nacquero con quindici giorni di anticipo sulla data del parto. L' evento prese alla sprovvista il proprietario che non aveva provveduto per tempo a dividere i due adulti. Simba aspettò che nascessero i tre cuccioli e poi si avventò su di loro e li uccise. Poi non contento aggredì Elsa. Lei si difese ma non ce la fece contro la forza e le dimensioni del maschio . La leonessa non morì grazie al sangue freddo del proprietario che riuscì ad allontanare il maschio. Centinaia di punti di sutura furono necessari a Elsa per rimettere insieme gli squarci che il leone gli aveva procurato. Era malconcia e fortemente indebolita, ma per tutto il periodo della sua lunga convalescenza, non fu mai lasciata sola. Il suo proprietario, la vegliava giorno e notte fino alla sua completa guarigione. 

Passarono ancora diversi anni e poi negli anni 90 cessò di vivere su questa Terra per ritornare nella sua Savana a rincorrere gazzelle e antilopi. 

articolo del giornale dell'epoca: