Valori di Maggiora e dintorni

Arte & Intrattenimento

La storia

2024-03-29 17:52:51

Maggiora divenne entità autonoma nella prima meta del 1300.

Gli studi eseguiti a livello più ampio e i ritrovamenti documentati, si riesce a ricostruire sommariamente la storia di Maggiora alle origini. Le scoperte archeologiche in siti non molto distanti da Maggiora ci confermano che, sul monte Fenera, nel Paleolitico vivevano uomini ed animali, tanto che sono stati rinvenuti busti di donna e di orso speleo; le palafitte di Mercurago si fanno invece risalire al eolitico. 

Nell’età del Ferro anche il territorio maggiorese dev'essere stato influenzato dalla civiltà di Golasecca, di cui è testimonianza la tomba al colle di San Michele del 1200 a. C. ca. 

I primi abitanti della zona furono i Liguri o Lygori o Gori il cui nome pronunciato aspirando la lettera G suonava come Ori da cui potrebbe derivare il toponomastico Maxoria.

I Celti o Insubri la chiamarono Mag-oria e vi portarono una civiltà più evoluta in cui erano maggiormente praticati l’allevamento e la metallurgia. 

Dopo due o tre secoli di stanziamento celtico, nel 1° secolo d.C. iniziò la conquista da parte dei Romani. Le due civiltà si fusero dando luogo ad una struttura amministrativa vincolata dalle leggi di Roma, in cui le condizioni di vita ed il substrato culturale erano di tipo gallico. 

Avvenne una colonizzazione delle terre del Novarese da parte di famiglie romane. Località di origine romana era S. Martino di Cureggio. Giunti i Longobardi nel 600, il paesaggio agrario si modificò con appezzamenti, già ridotti col tempo, che vennero recintati da siepi e muretti, com'è testimoniato dagli studi nelle vigne del Colombaro.

Il territorio passò poi sotto l’influenza dei Carolingi, in particolare dei Conti di Pombia, che nell’arco di un secolo (973 - 1093), parteciparono alla vita politica italica e nella loro contea fecero erigere monasteri, ospizi per viandanti, chiese. Restringendo la ricerca a menzioni dirette, si può ricordare che nell’840 il vescovo Adalgiso, col permesso imperiale, riceveva le decime ecclesiastiche della biada, del vino e delle pecore di numerose curtis tra cui quella di Boca. 

Nel 1636, in seguito al tentativo di Vittorio Amedeo eli Savoia di occupare Maggiora, il Comune fu invaso dalle milizie e vennero bruciati gli archivi parrocchiale e comunale. Dal 1736 il dominio spagnolo venne sostituito da quello sabaudo fino al 1798, quando si estese la municipalità francese e Maggiora, in periodo napoleonico, entrò a far parte del dipartimento dell'Agogna nel cantone di Maggiora.

Con il ripristino del regno dei Savoia, il paese venne iscritto nel mandamento di Maggiora in provincia di Novara. Gli abitanti trovarono occupazione in agricoltura e nell'allevamento e, nel XVIII e XIX secolo, nell'estrazione di pregevole argilla e nella conseguente produzione di laterizi in fornaci.

10  
29