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Sotto la sua crosta ghiacciata, Europa ospita un oceano di acqua salata a contatto con un fondale roccioso, rendendolo quindi un posto particolarmente interessante da esplorare nel Sistema solare per le sue condizioni di abitabilità. Al momento attuale, l’opportunità migliore che i ricercatori hanno per comprendere la chimica di tale oceano è studiare la composizione della superficie, geologicamente giovane e attiva. La storia sulla composizione di questa regione, inizia con i dati ottenuti grazie ai sorvoli delle sonde Voyager e Galileo della Nasa. Dati che hanno portato gli scienziati a concludere che Europa fosse coperta da uno strato di acqua liquida salata racchiusa in un guscio ghiacciato. Non ci resta che attendere la partenza della sonda spaziale "Europa Clipper", missione che sarà condotta dalla Nasa, e che partirà nel 2022.

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Nel Sistema Solare, l'acqua è più abbondante del previsto: il pianeta nano Plutone(teoricamente il nono pianeta del sistema solare), nasconde un oceano sotto la sua superficie ghiacciata come la luna di Giove Europa, e quella di Saturno Encelado. Questa conferma, arriva dallo studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience dal gruppo delle Università giapponesi di Hokkaido, Kobe e Osaka e dell'Istituto di Tecnologia di Tokyo. Lo studio è frutto di simulazioni al computer basate sui dati raccolti dalla sonda della Nasa New Horizons, che nel 2015 ha scattato le prime immagini ravvicinate di Plutone. Secondo i planetologi giapponesi, l'oceano si troverebbe al di sotto della parte occidentale del bacino a forma di cuore intorno all'equatore, grande come il Texas e chiamato Sputnik Planitia, in corrispondenza del quale la crosta ghiacciata di Plutone è più sottile. Secondo gli autori della ricerca, l'oceano di Plutone sarebbe avvolto e protetto da una gabbia di metano gassoso, la quale farebbe da isolante termico tra la sua superficie ghiacciata e il lago sotterraneo, proteggendolo dal congelamento(cosa inaspettata per Plutone, che come sappiamo ha una temperatura superficiale media di circa -220°). Per i planetologi giapponesi, lo studio dimostra che "la presenza di oceani sommersi nel Sistema Solare" è certamente superiore a quanto si credeva, ma soprattutto la probabilità di trovare "forme di vita" aumenta sempre più.

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*** 1999 KW4 : Un asteroide potenzialmente pericoloso ci "saluta" *** Un asteroide potenzialmente pericoloso accompagnato dalla sua piccola luna sta passando molto vicino alla Terra e sarà visibile dall'Italia con piccoli telescopi fino al 10 giugno. Si chiama "1999 KW4" e ha un diametro stimato 1,3 chilometri, mentre la sua Luna naturale misura circa 500 metri. La coppia si è avvicinata alla distanza minima di circa 4,5 milioni di chilometri ed ora è in fase di allontanamento. Scoperto il 20 maggio 1999 dal progetto americano Linear per l’individuazione degli oggetti celesti vicini alla Terra, l’asteroide, appartiene alla categoria degli oggetti potenzialmente pericolosi, che comprende gli asteroidi dal diametro superiore a 150 metri e che sfrecciano entro la distanza di 7,5 milioni di chilometri dalla Terra. Questo passaggio è un’occasione importantissima per osservarlo, perché questo asteroide è molto luminoso e quindi è possibile utilizzare piccoli telescopi per studiarlo.

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