Libere di Amare

Per Ritrovarsi e Rinascere

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Per Ritrovarsi e Rinascere

Liberati dalla paura una volta per tutte

2021-02-07 21:06:49

Quando la nostra relazione vive un momento difficile è come se entrassimo dentro un “tunnel“...attraversarlo è la nostra sfida. In questo articolo ti mostro la mappa che ti conduce verso l'uscita


I 5 modi in cui restiamo aggrappate al passato

Chiunque abbia vissuto una esperienza di separazione sa che il passo più difficile da fare è accettare che la relazione sia finita, che il nostro compagno non voglia più condividere la sua vita con noi.
Questa resistenza mette in moto un meccanismo che ci trattiene nel passato e non ci permette di svoltare. Siamo dentro ad un "tunnel" ma continuiamo a guardare sempre indietro.






E pensiamo che se continuiamo a restare legate a lui almeno con il pensiero... "allora non è davvero finita" invece "se anche noi molliamo…allora è finita davvero"!
E quindi resistiamo a ciò che è!





Esistono infiniti modi  per restare aggrappate al passato ed ognuna di noi ha il suo modo speciale per farlo.
Si possono però individuarne almeno 5 che sono tra i più diffusi.

  • Il rancore è il modo più diffuso per aggrapparsi al passato.e ce lo portiamo dietro ogni volta che pensiamo a lui, ogni volta che affrontiamo questioni pratiche o riguardanti i figli. Una parte di noi più o meno coscientemente pensa che se non nutrissimo rancore nei suoi riguardi allora significa che lo abbiamo perdonato per ciò che ci ha fatto, che va tutto bene. Invece con il rancore è come se tenessimo accesa una fiammella per farlo sentire in colpa. Farlo sentire in colpa ci sembra il minimo dopo quello che ci ha fatto e che noi non meritavamo. Il rancore serve a mantenere un legame...tossico... ma pur sempre un legame.
  • Il senso di colpa ci tiene aggrappate al passato e ce lo portiamo dietro e dentro tutte le volte che pensiamo a quello che avremmo potuto fare e che non abbiamo fatto, quello che avremmo potuto dire e che non abbiamo detto. Di solito il senso di colpa ci porta a criticarci e di solito lo facciamo dandoci della “ingenua, troppo buona” per poi passare ad insulti veri come “sei una cretina, sei sempre la solita stupida”.


  • La paura che non troveremo una persona giusta per noi ci tiene aggrappate al passato e ci fa vedere un futuro di solitudine, di scarsezza e di infelicità.


  • La mancata o scarsa comprensione delle motivazioni che hanno condotto il nostro compagno a lasciarci ci tiene aggrappate al passato con il suo mucchio di domande, spesso sempre le stesse, che ripetiamo a noi stesse, alle persone con le quali ci confidiamo e anche a lui. Solo che le risposte non ci bastano mai. Ad ogni risposta segue sempre una nuova domanda perché il vero problema non è non capire ma non accettare.


  • La critica e il giudizio ci tengono aggrappate al passato e si manifestano tutte le volte che ci troviamo a considerare come lui si comporta, quello che fa o non fa, quello che dice o non dice, quello che dovrebbe fare e non fa, quello che non dovrebbe fare e invece fa.

La grande tentazione


La grande tentazione per ogni donna che vive la fine della relazione è cercare subito una persona a cui potersi appoggiare.
Magari qualcuno che ci corteggia, che ci fa sentire importanti, che ci fa sentire meno sole e che ci può aiutare ad attraversare il "tunnel".

Questa tentazione è  molto forte ed è anche comprensibile e di solito viene anche sostenuta da parenti e amici che sembrano fare di tutto per proporre attività, incontri, eventi che ci possano distrarre e far conoscere persone nuove.

Non c'è nulla di male in tutto ciò. Volere conoscere persone nuove per non pensare al proprio dolore sembra essere la soluzione più ovvia e sensata. In realtà anche questa soluzione è solo un modo per tentare di stare bene subito e di difendersi dalla grande paura di attraversare il "tunnel".
Cercare subito una soluzione in un nuovo incontro ci impedisce di andare avanti. Anche questa è una trappola che ci impedisce di capire, di imparare la nostra lezione e di andare verso la nostra nuova destinazione di miglioramento della nostra vita.
Si tratta di restare bloccate nel "tunnel" con la testa rivolta all’indietro perché davanti è troppo buio e ci fa troppa paura.





Gli ostacoli sul nostro cammino

Restare aggrappate al passato o cercare una immediata soluzione in un nuovo incontro, il celebre "chiodo schiaccia chiodo", sono due approcci che presentano due aspetti in comune 

  • La paura.

La paura è una emozione che possiamo scegliere come “guida”.
Si tratta di una guida tossica che non ci conduce da nessuna parte ma che ci fa restare ferme, che ci impedisce di imparare e quindi di migliorare, che ci pone in una condizione di scarsezza e di privazione, che ci pone nella condizione del lamento trasformandoci in vittime di noi stesse.

La paura ci impedisce di attraversare quel "tunnel" perché per farlo dobbiamo lasciare andare il bisogno di sapere come andrà a finire. E poiché il tunnel è buio e non si vede nulla l’unico modo per scoprire come andrà a finire è attraversarlo.

Sicuramente avrai sentito parlare della zona di confort e sicuramente saprai che la zona di confort è quello spazio dove ci sentiamo al sicuro. Sentirsi al sicuro non significa essere felici o stare bene.
Significa semplicemente sapere dove ci si trova e sapere cosa ci possiamo aspettare. Tante volte preferiamo restare a vivere situazioni ed esperienze che non ci fanno bene o che non ci fanno stare bene ma non le cambiamo perché lì dentro sappiamo cosa ci possiamo aspettare e quindi anche se infelici ci sentiamo al sicuro.

Venire fuori dalla zona di confort è per la stragrande maggioranza di noi donne una delle sfide più difficili da affrontare. Avendo una grande forza e capacità di sopportazione che dipende dalla nostra natura femminile ma anche dall’educazione che abbiamo ricevuto siamo sempre più propense a resistere piuttosto che ad agire per migliorare la nostra vita.

Quando finisce la relazione è come se ci trovassimo davanti l'ingresso di un "tunnel". Dietro di noi la nostra relazione finita che però rappresenta la nostra zona di confort e cioè tutto ciò che conosciamo bene con tutti i suoi punti di riferimento, davanti a noi il "tunnel" di cui non conosciamo nulla…quindi ci fa paura.
Non sappiamo nulla, né dove ci porterà, né se sarà facile o difficile, agevole o pieno di trappole, né se saremo più felici o più tristi.
Semplicemente è ignoto.

Andare verso l’ignoto sarebbe uscire dalla zona di confort. Ecco perché è considerata una sfida. Una sfida alla portata di ognuna di noi, che ognuna di noi potrebbe affrontare  ma che solo poche riescono ad intraprendere... Perché di mezzo c’è la paura.

  • Vivere la propria vita da gregaria e mai da protagonista

Noi donne, è inutile negarlo, a parte rare eccezioni siamo tutte state educate alla dipendenza.
L’educazione che abbiamo ricevuto ci pone dentro tante gabbie che nemmeno noi sappiamo di avere. Non le vediamo perché ci siamo cresciute dentro e per noi sono normali. Eppure ci sono. Una delle gabbie più radicate e diffuse è quella che ci intrappola dentro relazioni sentimentali in cui il nostro ruolo è solo apparentemente libero perché ad un esame più attento siamo prigioniere inconsapevoli di svariate abitudini che soffocano la nostra vita e ci impediscono di fatto di realizzarci a pieno.

Il nostro approccio di solito è “sdraiato” sul confort della relazione. Ci agitiamo, ci muoviamo, facciamo mille cose, siamo impegnatissime, tutto dipende da noi, la casa, i figli, il marito eppure siamo gregarie. Sdraiarsi sulla relazione ci impegna ma non ci libera.

Essere protagoniste significa assumersi la responsabilità della propria felicità.
Non solo quella della casa, del compagno e dei figli, ma la propria felicità che è fatta di scelte consapevoli nella direzione della costruzione di un benessere che ruoti intorno alla autentica realizzazione del progetto personale di ogni donna.


La scelta dipende da noi


Ciò che fa la differenza quando ci ritroviamo in una situazione complessa come la fine di una relazione è cosa scegliamo.
Scegliamo di farci guidare dalla paura oppure dalla fiducia?

Alla fine la questione è tutta qui. La paura ci crea e ci creerà sempre barriere, ostacoli, alibi, frustrazione, dubbi, tristezza e soprattutto ci tiene ferme, lamentose e vittime.

La fiducia invece ci apre a nuove prospettive, ci nutre di energia buona, ci sostiene nell’incertezza, ci dona coraggio e saggezza e soprattutto ci mette in movimento dinamico e creatore del nostro destino.

È più facile di quello che sembra. Il fatto è che spesso le cose importanti sono più facili di quello che temiamo.
C’è sempre di mezzo la paura in tutto ciò che facciamo.
Ecco perché tutto sembra complicato. Basterebbe lasciarsi guidare ed ispirare dalla fiducia. Solo così attraversare il "tunnel" diventa possibile.

Ma cos'è la fiducia?

La fiducia è un approccio alla vita, è uno stato mentale che possiamo scegliere e allenare. Non si tratta di generico ottimismo. La fiducia è sapere che tutto ciò che ci accade ha una ragione e un senso anche se noi non lo comprendiamo e che sta accadendo solo per il nostro bene e cioè per farci crescere e per farci evolvere.

E’ difficile pensare così quando ci accadono eventi particolarmente sgradevoli come quando la relazione della nostra vita finisce in frantumi.

Di solito pensiamo“ perché proprio a me?”, “non me lo meritavo”, “ho fatto tanto e questa è la ricompensa”, “capitano tutte a me perché sono troppo buona” e così ci sentiamo sfortunate ed entriamo in una dimensione di mancanza che si nutre di vittimismo. A questo si aggiunge il generico ottimismo “vedrai che andrà tutto bene”,  “un giorno passerà e tutto questo sarà solo un brutto ricordo”... che avrebbe lo scopo di consolazione e speranza.

Questo approccio si fonda sulla paura e sulla mancanza e ci tiene ferme e bloccate in una dimensione di sofferenza e passività. Attendiamo che le ricompense arrivino dall’esterno in futuro.

L’approccio della fiducia invece si fonda non sul futuro ma sul presente. Io so che quello che mi accade per quanto sgradevole possa sembrarmi contiene un senso e un insegnamento che mi permette di apprendere una lezione importante.

Scegliere la fiducia ci permette di attraversare il "tunnel" e di trovare tutte le lezioni necessarie da apprendere per la nostra evoluzione e il nostro benessere...verso la favola!
Un passo dopo l'altro...
Se l'articolo ti è piaciuto e ti è stato utile continua a sostenermi e a seguirmi e ti porterò fuori dal tunnel verso la tua relazione da favola.












by Daniela Fisichella