Da Donna a Dea, lascia emergere la parte più autentica di te
Sacerdotesse della Dea
Il seguente articolo nasce dalle riflessioni scaturite dal percorso, con Jhenan Telyndru, Sacerdotessa e fondatrice della Sisterhood of Avalon.
Prima di continuare è giusto fare una premessa:
questo articolo non pretende di essere esaustivo.
L“argomento è vasto,la riflessione apre una porta e conduce ad un livello di riflessione più profondo del precedente, portando nuove consapevolezze e ampliando il punto di vista.
In questo modo la risposta che può andare bene oggi, potrebbe non andare bene domani, avere bisogno di essere rivista, aggiornata, ampliata, cambiata.
Ad ogni modo, quella che segue è la mia risposta ad oggi.
Mi piacerebbe molto ascoltare le vostre idee e sapere se il vostro sentire si sposa o meno con il mio.
Cosa significa essere una Sacerdotessa
Essere un Ponte di collegamento con la Sorgente.
La Sacerdotessa è il ponte attraverso la quale la Dea opera nel mondo.
Attraverso la sua azione quotidiana, crea ponti, forgia connessioni, fra le persone e la Dea (la fonte, la sorgente, Dio).
Una volta stabilite queste connessioni, la Sacerdotessa insegna agli altri come entrare a loro volta in contatto con la Divinità.
Sacerdotesse si diventa:
Prima di insegnare agli altri come entrare in contatto con la divinità, l“aspirante sacerdotessa impara COME entrare lei stessa in contatto con il divino.
Sacerdotesse non si nasce, si diventa, attraverso un profondo lavoro interiore di guarigione e di confronto con le proprie ombre.
Certamente, esiste una chiamata, una voce interiore che spinge una donna, piuttosto di un“altra, ad intraprendere un determinato in cammino.
Fra la vocina che si muove nel profondo del cuore e la manifestazione ci sono passi da compiere, c“è un cammino da intraprendere.
Questo cammino incomincia da un profondo lavoro di auto guarigione.
Il lavoro interiore è fondamentale per diventare un canale pulito, per creare dentro di sé una connessione limpida e trasparente con la divinità, affinchè ciò che emerga, venga effettivamente dalla sorgente e non dall“ ego.
Il confronto quotidiano con le proprie ombre, è fondamentale per mantenersi centrate, riconoscere il proprio ruolo di canale e non approfittare del proprio ruolo per esercitare una forma di potere malsana sugli altri.
Abbiamo fin troppi esempi sotto gli occhi, di un abuso di autorità nel campo spirituale.
Una Sacerdotessa, infine, facilità l“esperienza ed insegna al prossimo a rendersi autonomo, nella sua esperienza con la divinità (la Dea, la Sorgente, la Fonte).
Il come portare la voce del divino nel mondo, è soggettivo: alcune Sacerdotesse utilizzano l“arte, altre creano cerimonie, alcune usano la divinazione (che non è predirre il futuro!) altre ancora insegnano, altre sono esperte nell“arte della guarigione, alcune sono tutto questo.
Essere Sacerdotesse oggi:
Reclamare il ruolo di Sacerdotessa, nella società di oggi, è un vero e proprio atto rivoluzionario.
In una società ad impronta patriarcale, che per secoli ha relegato le donne a ruoli subalterni, dichiararsi sacerdotessa, reclamare questo ruolo all“interno della comunità è un atto estremamente potente.
Ci sono davvero moltissimi modi per esercitare questo ruolo nel mondo:
alcune donne ricoprono questo ruolo in modo attivo, in quanto guaritrice, insegnante, cerimonialista, artista, studiosa.
Altre lo ricoprono in modo passivo, applicando i concetti di impoteramente personale nella loro vita, comunicando quotidianamente, fungendo da esempio per gli altri.
E voi cosa ne pensate?
Fatemi sapere le vostre idee, tramite commento o il modulo di contatto!